INTERVISTA a Don Giuseppe Ghiberti presidente della commissione diocesana per la Sindone di Torino

0
2329

 

Autore: Filippo Baglini
fatta il : 13 Novembre 2006


Torino 10/11/06
Quali sono I documenti più antichi che parlano della Sindone?
I documenti più antichi che abbiamo, e che parlano della Sindone, sono senza alcun dubbio i Vangeli. Nella Bibbia non se ne parla, anche perchè la Sindone è legata alla morte di Cristo. Altri documenti possono dirci i modi di sepoltura ebraica, ma abbiamo poco, mentre i Vangeli descrivono molto bene la crocifissione, la sepoltura, il lenzuolo, la morte. Bisogna partire dai Vangeli Sinottici che parlano di Sindone, poi li confrontiamo con quello di Giovanni dove invece di Sindon ( termine creco e poi passato al latino e all’italiano -Sindone) si parla di Telion con una difficoltà perché sono al plurale, come mai sono al plurale? Una risposta si può comunque dare ed è lo stesso Giovanni a dirci come: cioè quando entrò nel sepolcro vide il lungo telo con il quale fu avvolto il corpo di Cristo non nella sua posizione allungata, aperto per così dire, ma piegato chiuso come un portafoglio e l’impressione che da un lenzuolo ripiegato a doppio è di vederne due. Poi c’è anche il sudario descritto da Giovanni, che ha un rapporto con il viso di Gesù, qui c’è una difficoltà, il sudario era messo sul viso oppure sopra il lenzuolo ? Qui nascono delle contraddizioni, nel senso che se il sudario fu posto sopra il lenzuolo come ha fatto ad impressionarsi? Se lo hanno messo sotto, come mai il lenzuolo all’altezza del volto ha la stessa intensità di colore che ha tutto il resto del corpo? C’è un’ipotesi plausibile e che spiegherebbe come mai intorno al volto mancano circa 10 cm di immagine, sarebbe possibile spiegarla con la presenza di una mentoniera legata sopra che avvolge il volto ( infatti San Giovanni ci dice che il sudario lo hanno trovato avvolto) per far irrigidire la bocca . Allora le testimonianze che troviamo nei vangeli anche se c’è un passaggio in crescita tra i Sinottici e quello di Giovanni sembra non esserci nessun contrasto ne con la evidente realtà della Sindone. Per il rapporto con l’immagine,questo è più toccante e convincente della Sindone, risulta uno specchio della passione di Gesù, in quanto le cose che sono raccontate dai Vangeli in maniera discreta, qui sono realmente concretizzate. Vediamo i segni della flagellazione che sono impressionanti, e che superano le parole, naturalmente sulla Sindone manca il nome e la motivazione di quelle atrocità, ma che sono ben descritte dai Vangeli. Sono due racconti uno letterario e l’altro visivo, dove troviamo una corrispondenza che non può essere ignorata. Se andiamo a vedere altri scritti storici leggiamo che purtroppo la crocifissione era un metodo applicato, venivano flagellati, ma la cosa anomala che abbiamo sulla Sindone è la coronazione di Spine e il colpo sul costato con emissione di sangue cadaverico accertato dai medici legali, quel sangue è stato versato dopo la morte mentre l’altro sangue che troviamo sul telo è stato versato prima della morte. Questo fatto del colpo di lancia era conosciuto sui vivi, ma non sui morti.
Nel Vangelo di Giovanni dice che non gli spezzarono le gambe come ai ladroni e come era comune ma fu trafitto e quello che abbiamo sulla Sindone è la traduzione visiva della descrizione letteraria.
E’ questo il suo valore religioso.

So che lei ha incontrato a Gerusalemme il prof Shimon Gibson (archeologo dell’ Albrigt Institute of Archaeological Researchdi Gerusalemme) il quale in durante alcuni scavi trovò una cosa interessante che si potrebbe paragonare alla Sindone, ce ne può parlare?
Nella Primavera del 2000 il prof Gibson accompagnò un gruppo di studenti e ricercatori in una visita ai sepolcri di Gerusalemme nella valle dell’Hinnon e si imbattè in una caverna contenente dei rimasugli di una sepoltura, ossa, capelli, e eccezionalmente pezzi di tessuto pensò subito a un telo per la sepoltura. Fece esaminare il pezzo di tessuto in Arizona con il metodo C14 la risposta fù che apparteneva alla metà del I secolo dell’era cristiana il tutto poi reso pubblico ( ninerOnline.com).C’è da tenere conto della diversità del tessuto la Sindone si parla di lino il tessuto trovato da Gibson è lana e già qui il confronto perde il suo significato, e poi non ci sono immagini. Tuttavia è interessante perché per la prima volta fù trovato un esemplare in area gerosolimitana e di epoca a quanto pare sicura, e la cosa è ancora in fase di studio. Il motivo principale del perché sono scarsi i ritrovamenti di teli, è perché i teli funebri si decompongono insieme al cadavere e questo è un prova scientifica e pratica, il telo della Sindone non presenta decomposizioni e nemmeno il cadavere. Il cadavere di solito veniva lavato, veniva rivestivo con una tunica mortuaria e che veniva portato ( senza cassa) ma con barelle ricavate con legni e teli al sepolcro in tempi brevi. In più possiamo dire che agli arti venivano legati con dei legacci per irrigidire gli arti e questo lo ritroviamo anche per la sepoltura di Lazzaro descritta da Giovanni (11) dove afferma che il morto uscì con i piedi e le mani avvolti da legacci (questo nell’ ultima revisione del vangelo). Per Gesù i legacci non vengono usati.

Spesso gli Scienziati dicono che la Chiesa frena i loro studi per giungere alla verità?
La Chiesa non ha mai posto dei limiti alla scienza e lo STURP ne è una conferma. La Chiesa forse ha paura dell’improvvisazione che è un’altra cosa. Abbiamo visto che il C14 ha dato un chiaro risultato ma che ha bisogno di una certa maturazione soprattutto in casi particolari soprattuto per la Sindone. Se in questo momento si facesse dinuovo l’esame del C14 avremmo gli stessi risultati, ci sarebbe bisogno di una taratura, di una tecnica di perfezionamento, non credo abbia senso ripetere oggi gli stessi esperimenti, non riandrebbe avanti nella verità. Parlando con due esperti in C14 i quali erano naturalmente convinti dell’attendibilità del risultato ottenuto nel 1988,ma mi hanno anche riconosciuto un margine di errore che da 15 al 25 % dei casi l’esame su materiali contaminati ci possa essere un errore. Questo vuol dire che ancora quel tipo di tecnica per certi reperti dovrebbe essere migliorata. La Posizione della Chiesa non è di chiusura ma di attesa, infatti c’è in progetto una serie di programmi dove c’è la possibilità di ulteriori studi sulla Sindone questo è certo.

A quando la prossima Ostensione
Non è una domanda facile, non lo so davvero. Ricordo che a Giovanni Paolo II gli fu detto: ” Santità, per quanto riguarda la Sindone ci sarebbero due eventualità, per il centenario della prima fotografia nel ’98 oppure il 2000, quale preferisce?” e la risposta del Papa fù :” Oh… tutte e due …”. E così fu fatto.

Oltre a risolvere il mistero dell’impronta dell’uomo della Sindone credo ci sia un altro grande problema quello di una corretta ed obbiettiva informazione per le persone, che vogliono chiarezza e non confusione. Come fare per risolvere il problema?
Ognuno purtroppo ha i propri obbiettivi e finalità. Per la Sindone le finalità sono due una è la resurrezione e capire come si è formata l’immagine. C’è un interesse della mente e del cuore ed è difficile separarle. Coloro che si pongono davanti alla Sindone e prendono una posizione hanno una diversa mistura di questi interessi insieme che a volte genera essa stessa disagi, molto spesso l’interesse del cuore spesso prende il sopravvento perché al cuore è difficile comandare davanti a una sofferenza umana. Tenere un giusto equilibrio non è facile in questo campo, ma bisogna cercare di capire la vera essenza da entrambe le parti. Normalmente, purtroppo, questa indipendenza non viene accettata. Gli estremisti ci sono in ogni campo, bisogna studiare e indipendentemente capire la vera verità fare dei filtri su le opinioni,e continuo a sottolineare l’importanza dello studio in questo campo, i tuttologi non fanno mai bene a nessuno, ognuno nel suo campo deve portare dei risultati concreti e più seri possibili, solo così possiamo informare correttamente le persone e giungere prima alla Verità. La Sindone c’è, è una realtà evidente per tutti e tutti vengono rapiti da quel silenzio che parla. I giornali hanno una grande responsabilità ma non solo per la Sindone per ogni argomento che trattano, la Sindone certo è una grande calamita per fare scoops e quindi vendere copie, ma non è così che si fa informazione, non è così che si fa chiarezza, ma per fortuna non tutti pensano solo a montare la prima notizia per un determinato scopo.

Ci sono circa 150 anni in cui della Sindone non ne sappiamo nulla e alcuni pensano che i Crociati abbiamo preso e nascosto il lino. Cosa ne pensa?
A questa domanda risponderebbe senza dubbio meglio il prof Zaccone, ma posso fare una mappa usando degli esempi che le può essere untile. Partendo da ora e andando indietro fino all’anno 30 preso come la morte di Gesù, c’è un pezzo di autostrada, poi un pezzo di strada provinciale, poi c’è un pezzo di strada sterrata fino ad arrivare a un irto sentiero… Sicuro arriviamo fino al 1350 anno più e anno meno, per intendersi 100 anni prima che nasca Leonardo da Vinci, e fino a quel punto possiamo dire che la Sindone c’era ed è la stessa che oggi è a Torino. Poi il salto successivo ci riporta fino alla prima crociata 1003,1004, li abbiamo una testimonianza di due Sindone una delle quali una copia e l’altra quella autentica a Costantinopoli, poi nel 1204 quando i Crociati portarono via i cimeli religiosi è scomparsa. Da quel periodo in poi possiamo fare tutte le ipotersi perché nulla sappiamo, è passata per Atene?, E’ stata presa dai templari? Non posso dire nulla in merito, ma nel periodo del dominio latino in quel territorio il duca di Atene fosse un parete di una famiglia gli Charny che ne divennero i proprietari e quindi il passaggio attraverso Atene in Francia possa essere probabile. La presenza della Sindone a Costantinopoli nel 1204 è accettata da persone che credono al C14 che considerano un bel margine di errore, ma come è arriva a Costantinopoli? La strada provinciale arriva fino al 944 quando a Costantinopoli arriva il Mandilion ed è questo il punto, c’è la possibilità sia la stessa cosa della Sindone. C’è una pittura che si vedono due uomini che da Emessa portano un telo sulle spalle per consegnarlo all’imperatore Costantinopoli, e si vede tutta la lunghezza di questo lino in mezzo c’è un volto, la spiegazione potrebbe essere che quello fosse il volto Sindonico e che fosse piegato in modo da far vedere il volto. Poi c’è il Codice Pray più recente ( 1190) dove viene evidenziato le quattro dita le stesse che si ritrovano nella Sindone qualcuno aveva visto qualcosa di simile ed è possibile sia stata la Sindone.
Se il Mandilion è presente ad Eedessa allora possiamo risalire con tutta probabilità fino al tempo di Giustiniano perché troviamo traccia in quel periodo. Come sia arrivata secolo VI è un enigma ma non certamente è nata li, in quanto c’è un evidente traccia molto prima. La Sindone è interessante perché c’è come i bronzi di Riace trovati nelle coste della Calabria nessuno sà come sono arrivate ma ci sono e ne va preso atto. Credo che la Sindone parli da se oltre ai documenti. Vedi date viaggi:
http://www.europasera.it/vedi.php?cat=religioni&id=27%20target=

Don Ghiberti, possiamo affermare che la Sindone interroga sia la mente che l’anima?
Si. A Volte mi chiedono se credo alla Sindone. Io credo Dio in Cristo, la Sindone non fa fede, ma aiuta senza dubbio a Credere, a porci degli interrogativi e a farci riflettere. Io dico a chiunque sia a è convinto che la Sindone sia vera oppure a chi sostiene il contrario, però non ignorate la realtà e la profondità del suo messaggio. Poi c’è il discorso del Papa Giovanni Paolo II quando venne a Torino mi sembra che riassuma molto bene ogni cosa, i problemi scientifici aspettano una risposta dalla scienza non dalla Chiesa, la Chiesa raccomanda solo alla Scienza che venga fatto un lavoro deontologicamente corretto. La Sindone parla da sola, parla a tutti senza distinzione, è lì che aspetta di essere letta, dalla mente e dal cuore.

Grazie Don Ghiberti.
E’stato un piacere, sarò a sua disposizione ancora in futuro.

 Archivio interviste