INTERVISTA a Pier Giorgio Ballini Amministratore Delegato Direttore generale dell’aeroporto di PISA

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Autore: Filippo Baglini
fatto il : 30 Agosto 2007


La Toscana è una terra affascinante e poetica dove si sposano tradizioni, arte e cultura apprezzata da molti turisti di tutto il mondo. Turisti, che possono trovare anche uno degli aeroporti internazioni più importanti d’Italia, il Galileo Glieli di Pisa.
Lo scalo pisano dispone del migliore sistema di piste dell’Italia Centrale dopo Fiumicino, di cui è scalo tecnico alternato. Dai Boeing 747 ai giganteschi Antonov 124: i giganti dell’aria sono di casa al Galilei. Con una pista centrale di 3000 metri e una secondaria di 2800, è in grado di accogliere qualunque tipo di aeromobile e di assistere simultaneamente “short notice” più voli all cargo dirottati. E’ per questo preciso motivo, oltre che per la qualità delle infrastrutture, che Pisa è stata selezionata da molte compagnie intercontinentali come scalo alternativo in caso di inagibilità dell’hub romano. Con la sua dislocazione delle piste in prossimità del mare coniuga al massimo sicurezza e rispetto dell’ambiente.
Abbiamo approfondito alcuni di questi temi con l’ingegnere Pier Giorgio Ballini
Amministratore Delegato e Direttore generale dell’aeroporto di Pisa.


Quando nasce l’aeroporto di Pisa?
L’aeroporto di Pisa nasce come un consorzio nel ’70 , si trasforma in una Spa agli inizi degli anni ’80, e tale è rimasta. E’ stato l’unico aeroporto della Toscana fino alla fine degli anni ’90, periodo in cui incomincio’ lo sviluppo di Peretola ( Firenze), un aeroporto dove, per limitazioni strutturali, non potevano atterrare gli aerei dell’epoca. Diciamo, per dare una dimensione, che alla fine degli anni ’90, l’aeroporto di Pisa aveva un traffico di circa 900 mila passeggeri l’anno.Nella foto l’amministratore Delegato e Direttore generale Pier Giorgio Ballini per gentile concessione della SAT

Visto che siamo a tre mesi dalla fine dell’anno possiamo fare un bilancio dell’aeroporto?
Il bilancio è sicuramente molto positivo, ma non posso dire altro in merito, in quanto siamo quotati in borsa ed è proibito dalla Consob. Le posso dire comunque che il traffico passeggeri ha registrato a fine giugno una crescita del 14,9 % rispetto all’anno scorso, che diventa però + 36,8% se consideriamo il traffico suppletivo proveniente dalla chiusura dell’aeroporto di Firenze nei mesi di febbraio e marzo 2006, periodo in cui fu temporaneamente chiusa la pista di Peretola .

foto Europasera

Quante persone ci lavorano?
484 unità dipendenti corrispondenti a 413,74 Equivalent Full time.

Si stanno ultimando i lavori di ampliamento sulle piste quali cambiamenti porterà all’aeroprto
Prima dei lavori avevamo 8- 9 piazzole dove potevano sostare gli aerei; alla fine dei lavori, previsti per il primo trimestre 2008, ne avremmo circa 23.

Una struttura del genere ha un grosso impatto con l’ambiente. Come è il rapporto dell’aeroporto con l’ambiente che lo circonda ?

Il nostro aeroporto è locato in una maniera particolarmente favorevole, le piste vanno verso il mare, il che significa che gli aerei decollano quasi sempre in direzione del mare e iniziano le procedure di avvicinamento per l’atterraggio dalla costa..Tutto ciò avviene nell’80% dei casi circa, eccezion fatta in condizioni particolari di vento. Le attività più impattanti, dal punto di vista acustico-ambientale, avvengono in genere, lontano dalla città. Tuttavia è naturale che un aeroporto abbia un forte impatto sull’ambiente , sicuramente qualcuno vorrebbe averlo da un’altra parte!! Ma, tutto sommato qui a Pisa , nonostante la vicinanza dell’Aeroporto al centro abitato, i disagi sono relativamente ridotti e cerchiamo di rispettare l’ambiente il più possibile. A tale proposito mi preme ricordare che il nostro aeroporto ha ricevuto da tre anni la Certificazione ISO 14000, il che non significa che la struttura non abbia un impatto ambientale, ma che adottiamo tutte le pratiche per diminuire gli effetti di “disturbo” sull’ambiente.

26 luglio 2007 – SAT – Società Aeroporto Toscano Galileo Galilei S.p.A.,(società che gestisce l’aeroporto di Pisa), ha ricevuto da Borsa Italiana S.p.A. il provvedimento di ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionario, ce ne può parlare?
E’stato un passo veramente importante. La scelta dei soci presa qualche anno fa, di andare a collocare le azioni SAT sul mercato Telematico Azionario si è concretizzata il mese scorso registrando una domanda superiore di venti volte l’offerta. L’effetto di una quotazione è quello di riuscire a porsi di fronte al mondo circostante come una società di livello e prestigio , è una caratterizzazione di estrema trasparenza sotto gli occhi di tutti e valorizza l’immagine dell’azienda sia a livello nazionale che internazionale.

Spesso molti non sanno come funziona il rapporto tra l’aeroporto e le compagnie di volo, ci può illustrare in breve come funziona?
In poche parole, non è l’aeroporto a scegliere le compagnie di volo, ma sono le compagnie di volo a scegliere l’aeroporto. Le compagnie aeree sono aziende autonome, hanno un loro conto economico e quindi decidono di investire i propri soldi laddove ritengono di realizzare i migliori guadagni. L’aeroporto è un fornitore di servizi e le compagnie sono nostri clienti. Aprire una linea ,per esempio Pisa -Stoccolma, è come aprire uno stabilimento di occhiali: se le vendite andranno bene sarà un successo, in caso contrario c’è una rimessa. Aprire una linea vuol dire per una compagnia aerea riempire i suoi aerei su quella rotta altrimenti la rotta viene chiusa.
Le compagnie che operano da Pisa:http://www.pisa-airport.com/sat/cda/aree/index.php?idArea=10

Per rimanere in linea con la domanda precedente, la compagnia DELTA AIR LINES ha aperto con l’aeroporto di Pisa un NUOVO VOLO NON-STOP TRA PISA E NEW YORK. Come nasce l’idea di questo volo? Come sta andando questa rotta?
Vede, come detto prima, una compagnia mette un volo laddove ritiene di avere delle soddisfazioni economiche. La Delta Air Lines ha ritenuto sicuramente Pisa all’altezza (grazie alle sue caratteristiche tecniche, strutturali ecc) di accogliere un volo del genere. L’Aeroporto di Pisa, grazie anche ad un buon lavoro di marketing protratto negli anni, ha dimostrato che il flusso di traffico presente non solo tra Pisa e New York ma soprattutto tra la Toscana e New York ( consideri l’ottimo interscambio di mercato tra Toscana e New York) poteva dare delle soddisfazioni economiche al vettore che aveva aperto questo volo, e le sta dando :il volo Pisa New York infatti sta andando molto bene.

In cosa è cambiato il modo di volare dopo 11 Settembre?
Sicuramente l’impatto principale si è avuto sul controllo della sicurezza per la prevenzione degli attentati. E’ stato introdotto il rischio kamikaze, che ha portato a controllare tutti i bagagli da stiva, che prima non venivano controllati. Prima quando si entrava dentro il portale di un aereo si controllava cosa si avesse addosso e poi si andava a posto; l’unica attenzione che avevano le compagnie aeree era quella di assicurarsi che la valigia viaggiasse insieme al passeggero.Questo di per sé dava una certa sicurezza perchè se la valigia viaggiava con lui non poteva esserci una bomba, in quanto si supponeva che nessuno avrebbe voluto morire. Dopo l’11 Settembre è arrivato il concetto di kamikaze e le cose sono cambiate, per cui dal 1Gennaio 2003 tutti gli aeroporti del mondo hanno adottato appositi sistemi di controllo per bagagli da stiva in modo da essere certi che nessun ordigno possa entrare in aereo. Il modo di volare sostanzialmente è rimasto il solito, ma certamente si è alzato il livello di sicurezza e di attenzione.
Il modo di volare sostanzialmente è rimasto il solito, ma certamente si è alzato il livello di sicurezza e di attenzione.L’Aeroporto e la sua sicurezza vedi:http://www.pisa-airport.com/sat/cda/aree/index.php?idArea=6&idSection=18

Come sono i rapporti tra l’aeroporto di Firenze? Un tempo c’erano delle voci per unificare i due aeroporto in uno solo per la Toscana
I rapporti sono buoni. Ma non c’è la necessità di unificare i due aeroporti , sono due società diverse, quotate entrambe in borsa, con segmenti di mercato diversi, e quindi io non vedo il perché questa unione. Poi che da parte delle istituzioni si incitino i due aeroporti a trovare possibili sinergie per fornire maggior servizio alla comunità è nell’ordine normale delle cose, ma nessuno, che io sappia , ha mai parlato finora di fare una società unica.

foto Europasera

Entrando in aeroporto si notano delle belle foto di opere di Puccini e nei giardini ci sono delle sculture, come nasce questo connubio tra l’aeroporto e l’arte?
Quando iniziammo a lavorare, nel ’94 decidemmo di definire la nostra Mission, la missione e la ragione di esistere della nostra società. E allora decidemmo che la nostra mission non era tanto far partire e far arrivare degli aerei, non era solo quella la nostra ragione di esistere ma era quella di essere anche un luogo di scambio sociale, culturale ed economico, il “connettore” della Toscana con la rete globale dello scambio culturale, sociale ed economico”. Abbiamo fortemente voluto creare uno stretto connubio tra l’aeroporto e il suo territorio. Gli accordi che abbiamo fatto con il festival Puccianiano e con l’arte stanno a sottolineare questa unione con il territorio e c’è da parte nostra la volontà di far godere al passeggero che arriva all’aeroporto di Pisa della bellezza di alcune opere d’arte, anticipando già in aeroporto quello che il passeggero trovera’ poi in Toscana. Anche la scelta del verde non è casuale, il verde caratterizza la Toscana .e i suoi parchi naturali. In sintesi,abbiamo voluto dare a chi arriva un’impressione di qualità e un’anticipazione di quello che ci si può aspettare da un soggiorno in Toscana.
Gli accordi che abbiamo fatto con il festival Puccianiano e con l’arte stanno a sottolineare questa unione con il territorio e vogliamo far godere a chi arriva anche di certe opere d’arte, la scelta del verde non è stata fatta a caso, il verde caratterizza la Toscana e le sue essenza. Vorremmo dare a chi arriva un’impressione di qualità e di quello che lo spetta della Toscana.

Come direttore di un grande e importante aeroporto, come vede il caso Alitalia ?
Le posso rispondere che è un caso tipico all’italiana. L’Alitalia è un esempio di cattiva gestione, di non capacità di stare sul mercato, e questo da oltre 15 anni..E’ una società che non è riuscita a stare al passo con i tempi. Quindi non so dirle come finirà o chi la comprerà. .Come italiano e come operatore del settore posso dire solo che mi auguro che ad Alitalia venga data una struttura manageriale tale da consentire al nostro vettore di bandiera di rimanere sul mercato e di essere competitiva.

Grazie , è stato veramente molto gentile grazie a lei.

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