IL QUADRO SCIENTIFICO DI QUEGLI ANNI continua…..

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Le ricerche continuarono senza sosta. In poco tempo vengono irradiati con neutroni una sessantina di elementi e in almeno quaranta di questi vengono scoperti, e spesso identificati, nuovi elementi radioattivi. La grande importanza di questi risultati è immediatamente evidente. Il 24 aprile Ernest Rutherford, il padre della fisica nucleare, si complimenta con Fermi per il successo degli esperimenti: "Mi congratulo con lei per il successo della sua fuga dalla sfera della fisica teorica. Sembra proprio che lei abbia trovato una buona linea di ricerca per cominciare". Nel procedere con il bombardamento sistematico, Fermi e il suo gruppo, all’inizio dell’estate, arrivano a irradiare il torio (numero atomico 90) e l’uranio (numero atomico 92), ma la naturale attività di questi elementi ostacola l’identificazione dei nuovi radionuclidi artificiali ottenuti. Quello che i ragazzi di Corbino avevano ottenuto era la SCISISONE NUCLEARE ( fissione) era nata l’era nucleare cioè la capacità di sfruttare l’enorme quantità di energia contenuta nell’atomo. I realtà ci fu un errore nel valutare l’importanza della scoperta tanto che la motivazione del Nobel di Fermi nel 38 citava erroneamente :” l’dentificazione di nuovi elementi”. Inoltre mancava un supporto teorico per giustificare la scoperta materia questa di Majorana lontano dal gruppo. -… qui ci si perdoni una digressione, relativa a un controfattuale storico, importante: come possiamo immaginare sarebbe evoluta la ricerca la ricerca in fisica senza la travolgente promozione che fu conseguenza della guerra?… (dal testo del libro di Bartocci “ la scomparsa di Majorna: un affare di stato?” pag 45).
La scoperta di Fermi fece emergere ancora di piu’ la figura e il grande genio di Majorana con lo studio per una teoria sulla struttura nucleare che ancora oggi porta il nome di teoria “ Heisenberg-Majorana” intanto gli incontri nel laboratorio di Roma continuavano, e Majorana spesso andava al laboratorio: cito (dal testo del libro di Bartocci “ la scomparsa di Majorna: un affare di stato?” pag 49).”così esprime il suo ricordo di quei giorni il’chimico’ del gruppo, Oscar D’Agostino, che ci racconta anche unaltro particolare ‘inedito’84, sul quale Edoardo Amaldi, pur citatovi a
testimone, sorvola nelle sue memorie, forse per una forma di postumo
riserbo.
"[Majorana] Tornò più volte in via Panisperna per discutere con
Fermi su tutte le questioni teoriche che erano state, per così dire,
messe sul tappeto dalle stesse scoperte di Fermi e da quelle
immediatamente precedenti dei coniugi Joliot-Curie. Un pomeriggio
Amaldi ed io arrivammo all’Istituto di Fisica verso le due. Fatti pochi
passi cominciammo a percepire grida ed esclamazioni assai vivaci.
Riconoscemmo la voce di Fermi e ci stupimmo non poco. Non
avevamo mai udito Fermi urlare. La porta dello studio era aperta:
Fermi e Majorana, davanti a grosse lavagne piene di numeri e di strani
segni più o meno cabalistici, si davano reciprocamente del cretino e
dell’asino. La disputa era incominciata verso mezzogiorno. Nel calore
della discussione nessuno dei due fisici aveva pensato di andare a
pranzo. Fu quella l’ultima volta che vidi Majorana".”

I lavori hanno precedenza sulle dispute e Fermi, Rasetti, Amaldi, Pontecorvo e Segrè proseguirono gli esperimenti nella famosa vasca dei pesci rossi nel cortile dell’istituto di via Panisperna. E nel ’35 arrivarono a brevettare il il processo per la produzione di sostanze radioattive, in particolare mediante il bombardamento con neutroni e anche l’aumento dell’efficienza del processo mediante il rallentamento dei neutroni grazie a urti multipli. Da li a poco il gruppo si sarebbe definitivamente sciolto. Cosa i fisici sapevano davvero? Cosa aveva intuito Majorana con tutte queste scoperte? Forse il suo intuito gli fece prevedere scenari apocalittici?