Recentemente alcuni giornali, hanno pubblicato uno studio del prof. Cinquemani secondo cui l’altezza dell’Uomo della Sindone sarebbe pari a 187 cm. I suoi studi invece portano un’altezza di 175±2 cm;
come è possibile che studiando la stessa immagine si giunga a due risultati diversi?
È possibile perché i due studiosi non si sono contattati prima di pubblicare i risultati e hanno analizzato diversi aspetti con diversi metodi. Purtroppo questo fatto è assai frequente negli studi sindonici sia perché l’Oggetto è estremamente complesso ed ancora poco noto alla Scienza, sia perché non esiste una commissione scientifica in grado di valutare ed eventualmente accettare i nuovi risultati proposti; anzi mi sembra che in questo momento i responsabili della Reliquia più importante della Cristianità tendano a mettere in secondo piano gli interessantissimi aspetti scientifici connessi a questo Lenzuolo. È vero che è stata formata qualche anno fa a Torino una commissione per gli studi e la conservazione della Sindone, ma mi risulta che questa commissione non sia particolarmente interessata alle novità scientifiche.
A livello mondiale qualche anno fa è stato costituito un gruppo privato di studiosi, che tramite Internet discutono le diverse novità scientifiche. Il gruppo composto ora da quasi un centinaio di studiosi prevalentemente americani ma anche italiani, francesi tedeschi, sudamericani ed australiani utilizza Yahoo! ed è nominato ShroudScience; il sottoscritto ne è attualmente l’ “owner”. Il gruppo, composto da volontari e senza fini di lucro, non ha ancora la possibilità di dare un giudizio su tutte le ricerche sindoniche in corso, ma sta iniziando a compilare un sito Web http://shroud.wikispaces.com nel quale verranno riportate tutte le notizie sulla Sindone con diversi livelli di approfondimento, prevalentemente di carattere scientifico.
L’estrema complessità delle caratteristiche della doppia immagine corporea raffigurata nella Sindone e quella delle tracce di sangue e siero rinvenute nelle molteplici ferite causate da strumenti di tortura (come flagello e corona di spine) possono poi condurre ricercatori diversi a conclusioni non univoche. Se infatti si esegue uno studio partendo da ipotesi non confermate, ma necessarie per arrivare a qualche risultato, è facile che le conclusioni non siano compatibili con quelle ottenute da altri studiosi che si sono basati su altre ipotesi. Per questo motivo sarebbe importante che si formasse una commissione scientifica in grado di vagliare tutte le ricerche e di accettare solo i risultati più attendibili.
Con i proff. Roberto Basso e Gianandrea Bianchini nel 2000 abbiamo pubblicato un lavoro intitolato “Compatibilità fra immagine corporea digitalizzata e un manichino antropomorfo computerizzato” http://www.dim.unipd.it/fanti/Manikin.pdf nel quale si spiega come si sia arrivati a determinare l’altezza dell’Uomo della Sindone pari a 175 cm con un’incertezza di più o meno di 2 centimetri. In particolare il lavoro è nato per verificare la compatibilità fra l’immagine frontale lunga 195 cm, quella dorsale lunga 202 cm ed un corpo umano. La verifica è stata eseguita digitalizzando le due immagini sindoniche e confrontandole tramite computer con un manichino numerico antropomorfo che poteva essere movimentato e allungato a piacere. Il risultato interessante è che la compatibilità fra le due immagini è stata trovata a condizione che l’uomo avvolto fosse un cadavere dotato di notevole rigidità cadaverica, alto 175 cm ed in posizione conforme a quella di un crocifisso (testa piegata in avanti, ginocchia parzialmente piegate e piedi distesi fino alla slogatura causata dall’infissone del chiodo della croce).
Con questo risultato posso affermare che l’altezza dell’Uomo raffigurato nel sacro Lenzuolo è di 175 cm, ma non posso certo affermare che l’Uomo della Sindone fosse alto così. Perché? Sembra un indovinello, ma come spesso accade negli studi sindonici si devono considerare diversi aspetti multidisciplinari (ed ecco la necessità di formare una commissione scientifica a largo spettro) i quali possono causare variazioni non trascurabili del risultato ottenuto. Nessuno sa dire con sufficiente accuratezza quanto fosse lungo il Lenzuolo 2000 anni fa perché non può dire quanto il tessuto si possa essere allungato nel tempo. Per esempio in seguito all’intervento eseguito nel 2002 la Sindone si è allungata anche di 8 cm (ma lo studio del 2000 non ha considerato tale allungamento), e non si sa quanto questa possa essersi allungata nel corso delle innumerevoli vicende storiche; se per esempio la Sindone fosse stata più corta di 20 cm di quanto lo è adesso, l’Uomo della Sindone sarebbe risultato alto circa 170 cm [= (20-8) cm / 2,3] .
Secondo lei di chi è quell’immagine rimasta impressa sull’Lino?
Secondo la tradizione la doppia immagine corporea impressa sulla Sindone è di Gesù storico; alcuni scienziati concordano con la tradizione e altri presentano ipotesi diverse che devono però essere ancora confermate. L’immagine dell’Uomo che non è ancora scientificamente spiegabile, presenta una combinazione di ferite che restringono il campo di ricerche ad un uomo che fu duramente colpito anche al volto, flagellato con più di un centinaio di colpi del tremendo flagrum romano, fu incoronato con spine, fu inchiodato attraverso i polsi e piedi (cioè fu crocifisso), fu trafitto al costato con una lancia e da essa uscì sangue cadaverico. È improbabile che questa combinazione di ferite si sia duplicata nella storia (soprattutto l’incoronazione di spine del Re dei Giudei) se non ad opera di un ipotetico falsario. Ci si trova quindi di fronte all’immagine di Gesù di Nazareth oppure all’opera di un falsario-assassino che ha dovuto usare più corpi per ottenere il perfetto risultato voluto: non c’è quindi via di mezzo, o è Gesù o è il risultato di un crudele assassino plurimo.
Non è possibile sapere con assoluta certezza di chi sia l’immagine impressa sul Lenzuolo e forse anche questo è un segno divino: Dio si propone ma non si impone lasciando spazio al libero arbitrio. Tuttavia, una volta ipotizzato l’intervento del falsario-assassino, rimane ancora da spiegare come si possa essere formata l’immagine corporea (che è tridimensionale, in negativo e presenta moltissime altre caratteristiche particolari, vedi www.shroud.com/pdfs/doclist.pdf perché non risulta che un cadavere lasci l’impronta di sé su un lenzuolo.
Quando si tratta di argomenti sindonici è importante separare gli aspetti religiosi da quelli scientifici perché la ricerca scientifica non deve essere influenzata da altri aspetti più soggettivi, quindi qui rispondo dal punti di vista scientifico: con la prof. E. Marinelli qualche anno fa abbiamo cercato di rispondere a questo quesito da un punto di vista probabilistico www.shroud.com/fanti3it.pdf ed il risultato ottenuto conferma quello suggerito dalla tradizione: la probabilità che la Sindone abbia avvolto il corpo del Gesù storico è del cento per cento con incertezza trascurabile.
Ci può spiegare come si è potuta formare l’immagine e come essa è potuta giungere fino a noi? E’ cosi difficile ricreare un’impronta simile in laboratorio?
Mi dispiace, ma purtroppo non posso ancora spiegare come si sia formata l’immagine sindonica, e come me non possono farlo i ricercatori che da più di un secolo stanno analizzando tutte le caratteristiche estremamente particolari di questa immagine. Una ventina di studiosi, sotto la mia guida hanno presentato lo scorso anno al congresso sulla Sindone di Dallas in USA un lavoro www.shroud.com/pdfs/doclist.pdf che raccoglie tutte le caratteristiche da riprodurre da parte di un artista che volesse costruire in laboratorio un’immagine simil-sindonica; per il momento molti studiosi hanno presentato ipotesi anche interessanti sulla formazione dell’immagine, ma nessuno è riuscito a riprodurre tutte quelle caratteristiche elencate. O meglio, per correttezza devo dire che il fisico americano John Jackson è riuscito a formulare un’ipotesi che teoricamente potrebbe riprodurre tutte le caratteristiche elencate, ma questa ipotesi esce dalla scienza tradizionale: per la formazione dell’immagine sindonica egli ha infatti ipotizzato un cadavere avvolto in un lenzuolo di lino che ad un certo istante, dopo circa una quarantina di ore di sepoltura, diviene meccanicamente trasparente ed allo stesso tempo emana una radiazione prevalentemente costituita da raggi ultravioletti. Tuttavia il non potere spiegare l’immagine non vieta di proporre ipotesi che potrebbero essere anche abbastanza vicine alla realtà. Sempre l’anno scorso a Dallas http://www.dim.unipd.it/fanti/corona.pdf, con il prof. F. Lattarulo dell’Università di Bari e con O. Scheuermann, fisico tedesco, abbiamo presentato l’ipotesi che credo sia la più aderente alla realtà dei fatti: essa si basa sulla formazione dell’immagine a causa dell’effetto corona, un effetto legato a microscariche elettriche causate da un campo elettrostatico generato da cause naturali (forte sisma in presenza di un sottosuolo ricco di minerali di quarzo) oppure da cause soprannaturali (generazione di un campo elettrostatico all’interno del cadavere, magari in concomitanza della Risurrezione).
Invece il fatto che la doppia immagine impressa su lino di un uomo flagellato, incoronato di spine, morto e risorto (secondo i Vangeli e forse anche secondo qualche indizio dell’immagine) sia giunta fino a noi, dopo aver superato praticamente indenne diversi incendi e incidenti ha quasi dell’incredibile e secondo alcuni studiosi questo potrebbe essere un indizio di autenticità: quanti altri reperti archeologici sono andati distrutti o perduti? Non potrebbe essere un segno della divinità che vuole conservare nel tempo un suo segno per l’uomo in cerca della Verità?
Quali sono gli ultimi studi e i risultati recenti sulla Sindone? E secondo lei c’è poca informazione?
Come ho appena detto l’anno scorso in USA si è tenuto il terzo congresso internazionale di Dallas sulla Sindone nel quale sono stati presentati gli ultimi risultati delle ricerche sindoniche www.shroud.com/dallas3.htm. Oltre all’ipotesi di formazione dell’immagine tramite effetto corona, tra le varie novità A. Guerreschi e M. Salcito hanno fornito un’esauriente spiegazione della formazione delle tracce d’acqua presenti sulla Sindone imputandole ad un incidente avvenuto nei primi secoli dopo Cristo quando ancora la Sindone veniva conservata in un otre.
Devo però purtroppo concordare con lei che in Italia non c’è molta informazione sulle novità sindoniche; anche su Internet i siti ufficiali non forniscono molte informazioni, soprattutto scientifiche e per saperne di più bisogna ricorrere a qualche sito privato come www.sindone.info oppure sindone.altervista.org. In ogni caso nel sito Internet del mio Dipartimento è possibile scaricare alcuni recenti lavori scientifici di cui ho fatto parte http://www.dim.unipd.it/fanti/Sindone.htm.
Cosa non conosciamo ancora della Sindone?
Cosa non conosce un astronomo dell’universo? Non è certo facile quantificare l’ignoto, ma come l’astronomo conosce solo una minima parte (meno del 10%) della materia che compone l’universo, il sindonologo probabilmente conosce solo il 5% o forse meno delle interessantissime caratteristiche della Sindone. Per esempio, come si può costruire un’immagine con caratteristiche tridimensionali e negative senza utilizzare pigmenti, ma colorando per radiazione solamente un sottile rivestimento di fibrille superficiali del filo sindonico e colorando anche alcune fibrille della superficie opposta della Sindone? Ci sono altri quesiti a cui non è facile trovare risposte esaurienti; per esempio: come si sono formate le sottilissime impronte di sangue e siero in corrispondenza delle ferite lacero-contuse causate dai colpi di flagello? In quale occasione e in quale modo si è impressa la cintura di sangue sulla schiena? Con quanti chiodi sono stati fissati i piedi alla Croce? Se l’Uomo della Sindone non si è smaterializzato, come ha fatto ad uscire dal Lenzuolo senza aver lasciato il minimo segno di sbavature sulle tracce di sangue?