ULTIMORA: “NON HO UCCISO MEZ”, DURA SEI ORE TRA LE LACRIME IL NUOVO INTERROGATORIO DI AMANDA

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PERUGIA : “Sono innocente, non ho ucciso io Mez”.  È quanto ha ribadito tra le lacrime Amanda Knox, nella giornata di oggi, durante un ennesimo interrogatorio davanti al Pubblico Ministero della Procura di Perugia,

“Sono innocente, non ho ucciso io Mez”.  È quanto ha ribadito tra le lacrime Amanda Knox, nella giornata di oggi, durante un ennesimo interrogatorio davanti al Pubblico Ministero della Procura di Perugia, dott., Mignini, che è durato 6 ore. Amanda è scoppiata più volte in lacrime, tanto che la sua deposizione è stata interrotta, e quando è ripresa ha raccontato la sua verità e, tra le lacrime, ha ribadito  la propria innocenza: nell’omicidio di Meredith Kercher
la studentessa americana dice di non entrarci. Il nuovo interrogatorio nel carcere perugino di Capanne è duratosi è svolto alla presenza dei difensori, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Della Vedova. Amanda Knox ha risposto alle domande del magistrato per l’intera mattinata. Poi improvvisamente è scoppiata in lacrime e il confronto è stato interrotto per parecchi minuti. Alla ripresa la giovane non avrebbe più voluto rispondere alle domande degli inquirenti. Nel corso dell’interrogatorio ha comunque confermato che la notte tra il primo e il 2 novembre scorso, quando Meredith Kercher veniva uccisa, lei era a casa del fidanzato Raffaele Sollecito. Dunque la tanto attesa nuova versione dei fatti, non c’è stata. I legali all’uscita dal carcere hanno riferito che la loro assistita "ha fornito una piena collaborazione". "Siamo molto sereni e attendiamo ora l’esito dell’attività investigativa" hanno aggiunto. Dopo aver prima negato e poi ammesso di essere stata presente in casa quando Meredith Kercher veniva uccisa, in un  nuovo memoriale e poi davanti al tribunale del riesame, la giovane statunitense ha ancora una volta respinto ogni responsabilità nell’omicidio. Rimane in carcere anche Rudy Guende, l’ivoriano arrestato in Germania, gli inquirenti temono che una sua scarcerazione, richiesta dagli avvocati della difesa possa compromettere le indagini. Di fatto si vuole evitare il contatto con il congolese Patrick Lumumba, sul quale, secondo gli inquirenti, restano sospetti. Intanto nella giornata di domani, martedi’, sul luogo del delitto saranno nuovamente ricostruiti i momenti cruciali del giallo italiano più intrigante degli ultimi anni. Italiano perché avvenuto a Perugia, ma di fatto solo un connazionale è coinvolto, si tratta di una vicenda “multietnica” com’è la società oggi. Com’è L’Europa e il mondo. Un mondo in cui sempre più culture diverse si mescolano insieme a valori e disvalori. Dietro questa vicenda, infatti, che vede come protagonisti (almeno nella fase delle indagini), la vittima, una inglese, un congolese, un ivoriano, un’america e un italiano, c’è un vuoto di valori e di giovani vite non investite nella costruzione di un futuro denso di conquiste e mete da raggiungere, di porti a cui approdare, ma il vuoto di una vita spenta, che neanche nello studio e nei progetti culturali trova entusiasmo, interessi, sollecitazioni. È il vuoto dei valori di una societa’ sempre più protesa verso il soddisfacimento dei desideri, a volte i più incontrollati e trasgressivi. Un vuoto che le fatue parole dei governanti ai vari livelli non riempiono. Bisognera’ rifondare le proprie vite su parametri più certi, su principi, certezze e verità più rassicuranti e vere.

 

G.Pa