Arresti domiciliari per lady Mastella, concorso esterno in associazione a delinquere e altri capi d’imputazione per il Ministro della Giustizia, che in una commossa dichiarazione ai media rassegna irrevocabili dimissioni.
La procura di santa Maria Capua Vetere ha quasi decapitato le alte sfere dell’Udeur, coalizione a cui appartiene l’ormai ex Guardasigilli, in ragione di “un tessuto illecito radicato nell’area politica, amministrativa e giudiziaria della Campania”. Il partito ha assicurato l’appoggio esterno al governo, e il Professore ha assunto l’interim, col benestare del Presidente della Repubblica Napolitano. Il leader della maggioranza si è detto vicino all’alleato per solidarietà amicale e collegiale. La poltrona di via Arenula resterà dunque in attesa degli sviluppi, che vedono Clemente Mastella uscire dalla porta principale, per difendersi in qualità di cittadino comune. Non intende godere di alcun privilegio di casta, ma commenta amaro che se un gruppo di magistrati decide di mandare a casa un governo, in Italia può farlo.
È facile cadere vittima del bacchettonismo da bar, e ancora più del giudizio. Chi giudica non è sempre in errore, bensì è l’errore lui stesso. L’uomo è fallibile per definizione e per genetica, l’imperfezione è il trionfo della Natura (bella proprio perché imperfetta) e lei, sentenze di condanna, non ne pronuncia. Lascia agli animi piccoli il misero compito, e non conosce il mestiere della vendetta. Nei rapporti umani e assai più in politica, dove si concentra il potere, convogliano tempeste cerebrormonali e trabocchetti di fazione, gelosie e schermaglie da suocere invelenite, che è ingiusto ascrivere a grandi insiemi, organigrammi volti alla (sacra) tutela del cittadino. La magistratura è una di queste, e come tale è un bersaglio facile da cogliere, da citare lei stessa in giudizio. Dunque, anche la presunta parte lesa cade vittima dell’errore di cui va lamentando. Ma quale magistrato-dicasi-tale costruirebbe un castello di prove ad hoc, ad uso & consumo interno? Quale interesse avrebbero giudici e garanti nel disequilibrio coatto, nel trastullo mafiorganizzato a spese di qualunque individuo, sia esso sconosciuto o di fama nazionale? Il granchio è una pesca che spesso si fa anche in buona fede, ma la fantapolitica e le manie di persecuzione sono esche che fan cattiva preda, ingolosendo sempre quella sbagliata.