Quando si parla di risparmi chi non può essere d’ accordo, sicuramente la sola cifra riferita al valore dei prodotti distribuiti direttamente confrontata con quella dei costi presentati dalle Farmacie regionali pubbliche e private gli potrebbe dare ragione
E’ facile comprendere che al risparmio sbandierato ai quattro venti dalla Regione il
cittadino con un pò di buon senso deve aggiungere il costo dei locali dove stoccare
i prodotti, la loro messa a norma e manutenzione, i costi amministrativi e
finanziari, i costi di immagazzinaggio, gli scaduti, i costi del personale, i costi
della probabile consegna a domicilio, gli interessi passivi per il ritardato
pagamento alle ditte fornitrici, ecc.. Sarebbe infine interessante venire a
conoscenza con quale puntualità e capillarità il servizio verrà assicurato su tutto
il territorio regionale di giorno la notte e nei festivi.
Vorrei sottolineare che nel formulare ed individuare questi centri di costo le
variabili sono infinite, pertanto non facilmente evidenziabili, ma purtroppo
esistono e nel caso della Regione Lazio ritengo siano pesantissime. Io sono convinto
che il gioco non valga la candela e che la Farmacia rimane per il cittadino l’ unico
punto di riferimento vero per accedere con affidabilità e sicurezza al Farmaco. La
storia infinita della Sanità Laziale come l’ inutilità di esibire in Farmacia la
tessera sanitaria, in un paese dove "tutto" per legge si può autocertificare
figuriamoci uno scontrino fiscale da 1 euro, non smetterà di sorprenderci ne oggi ne
mai.