La ragione non si da ancora pace. Non si deve tentare di trovare una risposta a quel massacro fisico ed ideologico di uomini, donne e bambini, perché una risposta vera non c’è.
La storia ci ha lasciato solo delle immagini sbiadite di volti scarni, di sguardi persi nel nulla, e di bocche spaventate. L’unica cosa da fare è non chiudere mai il libro della storia e ricordare. Un giorno forse è poco, ma è l’unico modo per far rivivere quei corpi senza carne consegnati per sempre alle coscienze di ognuno di noi.
Il nazismo fece dell’attacco agli ebrei uno dei propri elementi fondanti. Dal momento in cui giunse al potere, si scagliò contro i cittadini ebrei con ogni mezzo di propaganda. Per convincere anche la pubblica opinione della necessità di questa lotta, furono utilizzate le accuse di deicidio, di inquinamento della razza ariana e di arricchimento mediante lo sfruttamento del lavoro e delle disgrazie economiche altrui.
Gli ebrei, secondo i piani dei gerarchi nazisti, avrebbero dovuto scomparire dalla faccia della terra. Il progetto folle di Hitler, infatti, era quello di rendere tutto il mondo Judenfrei (libero dagli ebrei).
Ma chi sono veramente gli ebrei ? Una religione? Una cultura? Un popolo? Probabilmente tutte queste cose messe insieme, ma di sicuro sono Uomini come tutti gli altri, in cerca di una loro terra, inseguendo qualcosa come tutti noi, aspettando qualcuno come tutti noi.
Uomini, che sono sopravvissuti a 2000 anni di persecuzioni, mescolandosi tra gli altri popoli, ma rimanendo attaccati alle loro tradizioni, ai loro valori e per questo degni di essere rispettati. Bisogna dare atto che nonostante gli stermini, il popolo ebraico non fu, ma è, è ancora vivo e lo sarà ancora. Vivo, come vivi sono i ricordi lontani di quei corpi che hanno abbracciato il vento.
Vorrei concludere con le parole di Primo Levi che riassumono molto bene le atrocità fatte a quegli uomini, innocenti.
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.