Sassari: UNA LETTERA PER UN SUICIDIO

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Pubblichiamo una riflessione su una  incresciosa morte: un suicidio Quest’anno Sassari è risultata la città sarda con una qualità della vita migliore. Sembra che il sindaco stia lavorando bene, e certamente in tanti possono esprimere un sentimento di soddisfazione. Molti lavori hanno una continuità diretta con l’operato della precedente o delle precedenti giunte, e personalmente penso sia positivo. Parlando fra amici capita anche di vantare l’operato politico cittadino, ragionando sul fatto che proprio a Sassari sembra esistere una classe politica differente, un pensiero opinabile, più matura  rispetto a quella regionale, insomma una classe politica spesso superpartes. Forse per comprendere la specialità della classe politica sassarese bisognerebbe ascoltare qualche professore di storia locale, magari citando gli aneddoti della maggiore famiglia politica antifascista quando invitava a cena la massima autorità cittadina fascista, ma non voglio addentrarmi nei meandri dell’alta politica sassarese, ben altra cosa, che probabilmente avrebbe dovuto fare di più per la nostra citta. Mi limito invece a considerare la gestione politica cittadina e non posso dire che questa abbia anche numerosi “nei”, certo non esiste la perfezione, e non è inusuale assistere a buone azioni che perdono la propria efficacia nel classico bicchier d’acqua. Però la tragicità delle azioni o delle mancate azioni a volte è talmente banale che l’acqua del bicchiere diventa un diluvio, di lacrime e rabbia.

Per lavoro ci si può allontanare e solo nel week-end si ritorna nella città guida della parte settentrionale dell’isola. In queste occasioni si legge la Nuova locale, quella che riporta più pagine della cronaca di Sassari e le lettere dei lettori, e così si viene a conoscenza della tragicità, un altro giovane si è tolto la vita buttandosi dal Ponte di Rosello, e allora si rimane impietriti. L’anno scorso, quando altre due giovani persone si tolsero la vita, inviai una lettera alla Nuova in cui affermavo che non si poteva commentare il gesto del suicidio, causato dal  e causa di dolore, o almeno io non ne avevo la pretesa. Come scrissi nella lettera e come scrivo adesso è inammissibile pensare che in un ponte come quello di Rosello, a Sassari, non esistano reti laterali di sicurezza. A capodanno la città ha organizzato un bel concerto e, differentemente da altri, penso che la nostra città se lo meritasse e meriti anche di più. Si stanno portando avanti i lavori per il restauro dell’ex ospedale cittadino di piazza Fiume, sono terminati i lavori per la ripavimentazione di piazza d’Italia, è stata ultimata una parte dei lavori di recupero del giardino di Monserrato e forse si creerà un collegamento con il giardino di S.Pietro di Silki e si potrebbe parlare ancora di tante altre lodevoli iniziative positive che hanno il consenso di tutte le parti politiche cittadine. Ma ci si chiede che valore possono avere questi lavori quando da anni si domandano  lavori per fornire il ponte di Rosello di reti laterali di sicurezza di qualsiasi tipologia, metallo, vetro a doppio strato o altro, se non anche con l’installazione di telecamere. Insomma, sicuramente delle barriere laterali di sicurezza non possono impedire che una persona non si voglia suicidare, sicuramente è il miglioramento generale e sociale delle condizioni di vita delle persone che può allontanare il pensiero del suicidio, ma mi sembra che sia il minimo, in senso assoluto, creare delle condizioni che impediscano l’azione di un gesto estremo. Sempre nella scorsa lettera chiedevo una risposta seria dalla città, ma con città intendevo chi ci amministra e probabilmente la lettera non era abbastanza chiara. Non voglio dire che la notizia di un altro giovane suicidato lanciandosi dal ponte mi abbia meravigliato, no, me lo immaginavo come immaginavo che non avrebbero ancora installato le reti. Mi chiedo se ancora un’altra persona debba lanciarsi nel vuoto, mi chiedo se ancora i politici cittadini possano rimanere indifferenti per l’accaduto. Vogliamo continuare in questo modo? Vogliamo far finta che non sia accaduto niente? Va bene, facciamolo, ma questo genere d’indifferenza rovina l’animo dei cittadini, e bisogna considerarlo. L’anno scorso chiedevo una risposta seria e mi auguravo, ma immaginavo il contrario, che nel giro di pochi giorni, dimostrando maturità politica, il comune si attivasse per installare delle reti di sicurezza. Adesso, l’operato del governo cittadino sembra manifestare una propria indipendenza dal governo regionale, dimostrando di schierarsi a favore dei cittadini e lontano dalle logiche partitiche, un vero atteggiamento di maturità politica, ma come possiamo applaudire per la tutela dei cittadini sassaresi, in merito alle garanzie che giustamente esige il comune per lo smaltimento dei rifiuti campani nella provincia di Sassari, quando ancora non sono state installate reti di sicurezza sul Ponte di Rosello?  Cristian Ribichesu