Una decina le persone rimaste contuse nel corso della protesta contro la riapertura della discarica.E ora spunta l’ipotesi estero
Ad Ariano Irpino hanno sfilato in settemila per dire no alla messa in funzione di Difesa Grande. Il supercomissario: dalle altre regioni è giunto ”un aiuto” alla Campania ma ”non è la soluzione” del problema. C’è un milione di tonnellate da smaltire in 100 giorni.
Una decina di persone sono rimaste contuse nel corso di scontri avvenuti ieri tra forze dell’ordine e centinaia di manifestanti, contrari alla riapertura della discarica di Marigliano (Napoli) decisa dal commissario di governo Gianni De Gennaro.
Nel corso di una cosiddetta ‘manovra di alleggerimento’ alcuni dei manifestanti sono rimasti lievemente feriti. Alla protesta, stavano prendendo parte tra gli altri donne, anziani e bambini.
E una cinquantina di manifestanti antidiscarica hanno bloccato la stazione ferroviaria di Giugliano , nell’hinterland vesuviano. Disagi per i frequentatori della linea che collega Villa Literno (Caserta) con Pozzuoli (Napoli).
Ferrovie dello Stato ha riferito che due treni regionali, bloccati in un primo momento sui binari, sono stati costretti a fare marcia indietro e a fermarsi alla prima stazione. I passeggeri hanno dovuto quindi proseguire a bordo di pullman.
Altri due treni regionali sono stati soppressi perché totalmente impossibilitati a viaggiare e quattro treni a lunga percorrenza sono stati deviati sulla linea Napoli Centrale-Aversa. Trenitalia garantisce servizio di autobus sostitutivi tra le stazioni di Villa Literno e Pozzuoli.
Proteste anche in Irpinia. Un corteo al quale hanno preso parte (secondo i tutori dell’ordine pubblico) circa settemila persone, si è svolto ad Ariano Irpino dove è in procinto di essere riaperta la discarica di Difesa Grande. I cittadini, le istituzioni, la chiesa non vogliono la riapertura del sito. Il corteo pacifico, guidato dal sindaco Domenico Gambacorta, si è mosso da Ariano Irpino ed è giunto, poco dopo mezzogiorno al bivio della strada statale all’altezza di Villanova del Battista.
Intanto il prefetto De Gennaro in un’audizione di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha sottolineato che dalle regioni che si sono offerte di contribuire per l’emergenza in Campania è giunto ”un aiuto” che però ”non è la soluzione” del problema.
Finora sono state ‘esportate’ in altre regioni 11.103 tonnellate di rifiuti, circa il 10% del quantitativo complessivo smaltito finora. Il supercommissario ha ricordato ad esempio che le 6 mila tonnellate trasportate in Sardegna corrispondono a un quantitativo inferiore alla produzione di rifiuti di un solo giorno, pari a circa 7.200 tonnellate.
Tra le ipotesi, anche quella di trovare soluzioni all’estero. A questo proposito, ha detto De Gennaro a Palazzo San Macuto, ”sono in contatto con l’ambasciatore a Berlino: è in programma una riunione con degli imprenditori del settore dei rifiuti. Vanno fatte valutazioni di budget, per questa emergenza ho bisogno di soldi”.
"Così non andiamo avanti: ho attivato tutte le mediazioni, ho ascoltato tutti prima proprio perché non ci fosse il dissenso sociale", ha detto ancora De Gennaro a proposito degli incidenti e dei disordini verificatisi a Marigliano.
"Mi auguro che prevalga il buon senso. Se a Marigliano c’è la rivolta poi a Difesa Grande o a Santa Maria Capua Vetere, non è più un problema del commissario straordinario. Se la protesta si diffonde – ha rilevato De Gennaro – diventa un non senso". Di qui l’appello ai parlamentari: "Aiutatemi a far sì che quel poco che è già stato deciso non venga ostacolato. Da qualche parte, comunque, quelle tonnellate le devo mettere".
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