Il testo dei cattedratici riaccende il dibattito sull’interruzione di gravidanza.
All’interno il testo della legge 194 in esame. Lasciate i vostri commenti
Si divide il mondo scientifico e si apre la discussione in quello politico dopo il documento firmato da un gruppo di cattedratici delle facoltà di Medicina delle università di Roma. Un testo nel quale si sostiene che nel caso in cui un feto nasca vivo dopo un’interruzione di gravidanza, il neonatologo deve intervenire per rianimarlo anche senza chiedere l’autorizzazione alla madre. E a riaccendere la discussione sulla legge 194, all’indomani della diffusione del documento, arriva anche appello di Papa Benedetto XVI a «rispettare, tutelare e promuovere» la vita umana «sia prima della nascita che nella sua fase terminale». Un monito che arriva durante l’Angelus in una piazza San Pietro gremita, nel giorno in cui in tutta Italia si celebra la 30esima Giornata per la Vita.
Contestati a Cassino al grido «vergogna, vergogna» da attivisti favorevoli alla legge 194 sull’aborto, la senatrice del Pd Paola Binetti ed il direttore de Il Foglio Giuliano Ferrara si sono schierati a favore del documento firmato dai ginecologi di quattro università romane che impegna a «rianimare prematuri estremi».
Parlando del documento firmato nella capitale, Ferrara ha detto che «ognuno ha diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale. Questa è la moratoria: è uno scandalo che faccia notizia il documento di Roma. È normale, invece, che non dovrebbe essere così. Se fa notizia vuol dire che qualcosa non và. Si discute se bisogna usare la parola omicidio o meno».
testo della legge 194/78
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