Potrebbe sicuramente funzionare meglio.Come può funzionare bene un servizio quando la maggior parte dei suoi operatori, e sto parlando dei titolari di farmacia italiani è indebitato fino all’ inverosimile
fra banche, fornitori e finanziarie.
Un esempio per tutti, chi è preposto a
difendere i diritti dei farmacisti italiani è spesso quello che ne organizza il
finanziamento dei crediti, questo normalmente si chiama conflitto d’ interessi.
Domandatelo ad un cittadino italiano che una mattina si sposta da Roma a Milano per
i motivi più svariati con una ricetta del SSN in tasca. Se ha intenzione di
proseguire la terapia non può prelevare le medicine in una farmacia Lombarda, il
servizio di distribuzione dei farmaci infatti viene assicurato su base regionale. In
Italia diamo accoglienza ed assistenza a tutti ma non riusciamo ad assicurarla in
maniera efficiente ai nostri concittadini, eppure basterebbe una semplice
compensazione fra Regioni, non mi sembra poi tanto diffiicile.
Rendere più elastico l’ orario di apertura non tutela le farmacie più piccole?
Niente di più falso, diamo la possibilità a questi colleghi come a quelli
responsabili di esercizi più grandi, una volta stabiliti i turni festivi, notturni e
feriali, di poter gestire l’ orario di apertura decidendo semplicemente fra un tetto
minimo e massimo da distribuire su sei giorni della settimana, riduciamo il periodo
di ferie a quindici giorni l’ anno e diamo la facoltà a ciascuna farmacia di
utilizzare anche le ulteriori due settimane od in alternativa farne usufruire i
collaboratori, fatte queste semplici cose non si potranno altro che ottenere dei
vantaggi per tutti.
Sono perfettamente d’ accordo tutto è perfettibile, basta volerlo e non solamente a
parole.
Dr. Francesco Viti de Angelis
Dip. "Politiche del Farmaco"