Italia chiama Italia a colloquio con il Sen.Turano – di Laura Neri

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Eletto nel 2006 a Palazzo Madama, per la sua prima legislatura dai cittadini italiani in Nord e Centro America, l’onorevole conferma che farà parte della "squadra" del Pd. Sarà eletto un’altra volta? "Penso proprio di sì", dichiara Turano. Le elezioni si avvicinano, e anche per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero, c’è molto movimento. Italia chiama Italia ha voluto intervistare il Sen.Turano, eletto nel centrosinistra nel Nord e Centro America.

 
Perché la scelta di ricandidarsi?
 
Mi ricandido perché abbiamo iniziato molte cose e non abbiamo avuto l’opportunità di terminarle, dato l’evolversi degli eventi che ha portato alla caduta del Governo.
 
Quali sono i progetti incompiuti?
 
Sono molti di quelli contenuti nel programma fatto proprio per gli Italiani all’estero: in particolare mi riferisco all’opportunità di concedere la cittadinanza italiana o la doppia cittadinanza a quanti l’hanno perduta, alla ristrutturazione dei consolati e alla legge elettorale, che andava cambiata.
 
Se questo non è stato fatto, qual è stato dunque il suo contributo al miglioramento delle condizioni di vita dei nostri connazionali oltre confine?
 
Credo di aver fatto moltissimo. Innanzitutto con il Governo Berlusconi furono tagliati i fondi ai consolati del 45% e dal 2000 in poi hanno dovuto lavorare come meglio potevano, nonostante l’assenza di personale. Noi abbiamo restituito quei fondi: 150 milioni di euro in più, solo quest’anno. Abbiamo fornito i consolati di 155 sistemi informatici al fine di creare un network fra loro. Abbiamo stanziato 7 milioni per le Camere di commercio. Istituito scambi didattici e culturali tra Università italiane e americane, attraverso accordi istituzionali e senza il bisogno di borse di studio né fondi del Governo; oltre agli scambi con le aziende che permettono ai giovani di formarsi all’estero. Inoltre un progetto che mi sta molto a cuore è quello, come dicevo, del riacquisto della cittadinanza italiana per quanti l’hanno perduta. Un provvedimento che ora è fermo, ma è in mozione.
 
E’ dunque soddisfatto del suo operato?
 
Penso di aver lavorato bene, di aver fatto del mio meglio e di aver portato a casa dei risultati, cose che prima non c’erano, come il Comitato per le questioni degli italiani all’estero al Senato: ci riuniamo una volta a settimana, ascoltiamo le esigenze dei Comites, Cgie, Patronati… Ho cercato di essere presente il più possibile, sia in Italia che all’estero, nonostante gli impegni al Senato mi imponessero di essere sempre a Roma.
 
Dunque pensa sarà rieletto?
 
Senz’altro, penso proprio di sì.
 
Ma una campagna elettorale costa molto… Siamo curiosi, intorno a quale cifra ci si aggira?
 
Spenderemo tutta la cifra che ci dicono possiamo spendere e non sfonderemo quel tetto.
 
Quant’è più o meno questo tetto?
 
L’altra volta era di 57.000 euro, mi pare, ora non so se la cifra resterà la stessa.
 
Quali saranno i ‘cavalli di battaglia’ della sua campagna?
 
Penso ci sia già un cambiamento di tono: l’unità nel Partito democratico di Walter Veltroni, mi sembra una grossa novità e io lo stimo molto. In più questo suo ispirarsi agli Stati Uniti mi fa pensare che abbiamo le stesse idee, la stessa visione di quello che la politica dovrebbe essere. Una visione diversa, più aperta. Come lui, penso sia necessario cambiare la legge elettorale, perché è assurdo, in Italia, avere tutti quei partiti: ogni partito ricatta gli altri, non si può governare in questo modo! Credo che il popolo sia sovrano e che debba scegliere il proprio rappresentante. Purtroppo con l’attuale legge elettorale sono i partiti a scegliere i rappresentanti e questo non è giusto. Per la prossima legislatura, oltre a una nuova legge elettorale, punterò ancora sui programmi di insegnamento della lingua italiana. Cercherò di far avere più fondi ai consolati e ai Comites e di allargarne i servizi offerti, oltre al fatto che tenterò di facilitare il commercio e altri scambi economici da e per l’Italia.
 
Lei già guarda alla prossima legislatura, ma ha letto delle critiche che le sono state mosse dal Presidente dei Comites di Los Angeles, Giovanni Zuccarello? Addirittura le consiglia di tornare al suo mestiere nel quale nessuno può insegnarle qualcosa…
 
Zuccarello mi attacca solo perché nel suo ambito ha ricevuto pochissimi voti. Non so perché sia così duro nei miei confronti, sarà rabbia la sua, invidia. Non mi ha mai conosciuto, non mi ha mai contattato per darmi dei consigli, io non l’ho mai visto, eppure mi attacca. E in tre o quattro occasioni la sola cosa che ha saputo fare è stata attaccarmi per il mio carattere, che è irreprensibile.
 
A Zuccarello si è unito però anche il direttore de “L’Ora di Ottawa”, Luciano Gonnella, che le dice: “Nella vita bisogna accontentarsi e non cercare di volare troppo in alto”…
 
Questi sono articoli scritti ad arte da qualcun altro e copiati dai soliti pappagalli che ripetono senza pensare. Io nella mia vita ho sempre cercato di volare alto e non avere limiti né confini. Chi si dà dei confini non può crescere più di tanto: ecco perché io non mi sono mai posto limiti. Ho sempre cercato di superarmi, di migliorare, prima di tutto per me e ora per i cittadini che rappresento. Mi dispiace per Gonnella, ma nella vita non ci si può accontentare, se si punta a crescere.
 
Laura Neri – Italia Chiama Italia
www.italiachiamaitalia.com in collaborazione con L’italoeuropeo