Il Supermarket Delle Stelle

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Saranno dolori, secondo i sondaggisti d’assalto, fra curve della domanda e dell’offerta.

La microeconomia teorica non sa più dare risposte, e neppure il superstipendiato Mister Prezzi, ennesimo flop & figura ininfluente sul benessere comune dell’ex governo Prodi, pari al commissario speciale per la lotta ai rifiuti De Gennaro. Tonnellate di monnezza sono ancora ai fianchi delle strade, ma l’asfissia non proviene soltanto dai lezzi campani: l’intera penisola è bagnata dalle lacrime della spesa. Per fare un pieno di benzina si arrivano a spendere settanta/ottanta euro (se il serbatoio da riempire è quello di un’utilitaria), 150.000 £ del vecchio conio; al mercato le sciure disertano le bancarelle di frutta e verdura, ormai quotate in borsa, dove il petrolio sale, l’euro si rafforza, e tutti i generi di prima necessità salgono alle stelle. Aumenti del duemila per cento nell’arco di poche stagioni: tutto giustificato dal rialzo dell’oro nero? Niente peccati di omissione, serve pura logica nel riportare i fatti; come diceva Charles Scott già nel ’26, il commento è libero, ma i fatti sono sacri. E allora nessuno resti preda degli incantatori o delle sirene, il melodramma non può avere la pelle degli astanti. Bisogna che le istituzioni intraprendano al più presto un’azione sostenuta e convinta, volta a invertire la rotta di un’astronave lanciata a folle velocità verso gli spazi inesplorati del cosmo. C’è ancora possibilità di ritorno. Storicamente siamo catalizzatori di tragedie, una nazione in equilibrio fra Biancaneve e Cassandra, vittime e causa dei nostri mali; non vale la pena ostentare indifferenza, ché tanto ogni cosa si risolverà coi buoni propositi. Un esempio qualsiasi? Se pane, pasta, latte e alimenti base impennano come i piloti del Moto GP, occorre ridurre un po’ la potenza del loro motore: il grano. Da accurate (si fa per dire) indagini, si scopre così che per l’agricoltore – produttore primario – i compensi sono rimasti pressoché invariati, lievitando pericolosamente negli anelli della catena di distribuzione successivi. E analizzando in maniera capillare gli altri settori, la musica non cambia. Il carrello del supermarket è durissimo da spingere, urge alleggerire l’aggravio con misure cauzionali mirate, calmieri, detassazioni, controlli, perché l’informazione da sola non basta. Senza il sostegno dello Stato e la tutela del consumatore, si accende una lampadina che per far luce brucia sé stessa.