Arriva Open sky, Alitalia rischia l’esclusione.

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"E’ un vero peccato se all’entrata in vigore di questo accordo l’Alitalia non sarà nelle condizioni migliori per poterlo sfruttare appieno". Queste le parole del portavoce del commissario Ue Jacques Barrot, Michele Cercone, riguardo il nuovo accordo sulle liberalizzazioni dei voli.

Open Sky – questo il nome dell’accordo – siglato il due marzo, prevede la liberalizzazione delle tratte dai paesi dell’Ue agli Stati Uniti aprendo prospettive di mercato che porteranno a un incremento di passeggeri di circa 25 milioni, 80000 nuovi posti di lavoro e un beneficio economico di 12 miliardi.

L’accordo entrerà in vigore il 30 marzo e permetterà alle compagnie europee di effettuare tratte da qualsiasi zone dell’Ue per gli Usa e viceversa senza doversi più appoggiare ai vettori degli altri paesi.

Per fare un esempio dal 30 marzo ad Heathrow, l’aeroporto londinese, aumenteranno del 20% i voli verso gli States, ci saranno 16 aerei quotidiani in più; in Spagna il numero dei voli crescerà del 12%, in Irlanda (lo stato europeo più vicino alle coste atlantiche Usa) del 10%, con la doppia operatività di Shannon e Dublino e con Michael O’Leary, l’amministratore delegato della leader dei low cost, Ryanair, che vuole lanciarsi sulle rotte atlantiche.

Il portavoce Cercone ha poi aggiunto: ""In Commissione vorremmo che tutte le compagnie europee potessero sfruttare questa occasione che deriva dall’avere finalmente una totale liberalizzazione".

La situazione in cui desta oggi Alitalia le precluderebbe dunque la possibilità di usufruire dei benefici dati dall’applicazione del trattato. L’unico vantaggio che potrebbe trarre l’Italia sarebbe il cospicuo interesse delle compagnie straniere verso gli spazi liberi lasciati a Malpensa dalla compagnia di bandiera italiana.