Obama: al di là di bianco e nero

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³Non posso rinnegarlo come non posso rinnegare la comunità
afro-americana². ³Non posso rinnegarlo come non posso rinnegare la mia nonna bianca². Ecco come Barack Obama ha spiegato le sue radici nel suo memorabile
discorso sulla questione razziale poco tempo fa a Filadelfia. Obama parlava
ovviamente del reverendo Jeremiah Wright e della madre di sua madre. Ambedue
persone importantissime nella sua formazione sia spirituale che fisica.
Ambedue colpevoli di avere fatto dei commenti che si possono facilmente
catalogare razzisti.
         I commenti di Wright hanno fatto il giro del mondo mediante la
stampa e YouTube. Il pastore della Trinity United Church of Christ di
Chicago, la chiesa  frequentata da Obama, aveva pronunciato parole infuocate
contro gli Stati Uniti. ³Dio maledica l¹America² aveva tuonato il pastore in
uno dei suoi più accesi sermoni concentrandosi sul razzismo del Paese. I
commenti della nonna di Obama, quasi sconosciuti fino alla rivelazione del
senatore dell¹Illinois, riflettono la paura dei bianchi con la presenza di
afro-americani.
         Malgrado il rifiuto totale di queste idee razziste Obama continua a
professare profondo amore verso il suo pastore e sua nonna. Il pastore ha
celebrato il suo matrimonio ed ha anche battezzato le due figlie di Obama.
Inoltre  lo ha guidato nella sua fede cristiana. La nonna, come si sa, si
era occupato di lui da bambino.
         Questi due individui che lui ama profondamente non sono perfetti ma
riflettono aspetti della storia americana in bianco e nero. Nel suo discorso
Obama ha preso in rassegna il percorso ispiratore ma spesso tortuoso e
doloroso del Paese che egli ama profondamente. Benché gli Stati Uniti siano
stati fondati con l¹idea dell¹uguaglianza per tutti la macchia della
schiavitù ha sporcato la coscienza del Paese. Ci sono volute parecchie
generazioni, lotte, proteste ed una guerra civile per spingere verso una
nazione che dia gli stessi diritti a tutti senza riguardo di razza o sesso.
         Ma il lavoro rimane incompleto. Ecco perché nonostante le credenze
di molti benpensanti il razzismo continua e a volte si nasconde in ognuno di
noi. La nonna di Obama potrebbe essere la nostra o un membro della nostra
famiglia. Il pastore di Obama potrebbe essere il prete o rabbino di uno di
noi. Sì, non sono perfetti e non siamo d¹accordo con tutto ciò che dicono.
Ma fanno molto di buono nella loro vita ed è per questo che non li
abbandoniamo. Noi siamo come loro. Imperfetti.
         Il pastore Wright, grazie al povero lavoro della stampa, è divenuto
noto solo per la sua rabbia contro il governo americano. Ma la stampa ci ha
nascosto tutto il bene che lui ha fatto nei suoi decenni di lavoro. Non ci
era stato detto per esempio che per sei anni Wright aveva interrotto i suoi
studi universitari per arruolarsi nei Marines. Non ci era stato detto che
aveva dedicato la sua vita per aiutare i poveri e i senzatetto e coloro che
soffrono di Aids. Per la stampa tutto ciò che contava era la rabbia dei
commenti incendiari di Wright in uno dei suoi tanti sermoni.
         Obama ha rifiutato quei commenti infuocati di rabbia che lui spiega
come nati dalle ingiustizie sofferte dagli afro-americani. Queste
ingiustizie continuano fino al presente. Gli afro-americani rappresentano il
13% della popolazione del Paese ma  costituiscono il 50% di tutti i
carcerati. Il fatto che gli afro-americani sono in generale più poveri ed
abbiano meno opportunità dei bianchi è naturalmente dovuto almeno in parte a
questioni di razza e ci fanno capire la loro disperazione che a volte sfocia
in rabbia privata ma qualche volta anche pubblica.
         Ma Obama capisce anche la paura dei bianchi come riflette la
confessione di sua nonna. Ciò ci spinge a pensare agli altri i quali vedono
i loro diritti rubati mediante la affirmative action o le scuole dei loro
figli che peggiorano e si addossa la colpa a quelli di un altro gruppo
etnico o razziale.
         Oltre al rifiuto categorico delle frasi razziste di persone a lui
care,  Obama vede cambiamenti significativi negli Stati Uniti che Wright
forse ignora. Bisogna, secondo Obama, guardare al passato per capire il
presente, ma allo stesso tempo avere fede nel futuro. Gli Stati Untiti sono
migliorati ma sarebbe ingenuo, come ha detto il senatore dell¹Illinois,
credere  che tutto vada bene. Ciononostante il fatto che un afro-americano
sia uno dei tre candidati più seri alla presidenza degli Stati Uniti ci dice
che dei progressi significativi sono avvenuti. No, gli Stati Uniti non sono
perfetti, come ha affermato Obama. Sono perfettibili. Se gli americani gli
daranno il loro consenso a novembre Obama non risolverà tutti i problemi del
Paese o del mondo ma si faranno certamente più progressi con la sua guida
che con quella dei suoi avversari nella corsa alla Casa Bianca.