Se la temperatura aumenta oltre un certo limite i coralli “sfrattano” gli inquilini che non sono in grado di sopportarla e possono morire di fame
In condizioni normali l’alga microscopica fornisce il nutrimento al corallo, ma se la temperatura sale oltre un certo limite comincia a emettere radicali liberi dell’ossigeno, che danneggiano i tessuti corallini e a questo punto l’ospite si vede costretto a buttarla fuori. Il fenomeno è chiaramente osservabile perché il corallo finisce per perdere colore, sbiancandosi. Purtroppo si tratta di una situazione doppiamente perdente: l’alga muore e il corallo perde il nutrimento fino a morire di fame.
Jones ha studiato le colonie coralline che vivono attorno all’isola Miall, che fa parte dell’arcipelago delle Keppel. In questa zona i coralli iniziano a scolorire quando la temperatura raggiunge i 28.5° per periodi superiori ai 25 giorni, oppure sopra i 29.5° per più di cinque giorni.
Fortunatamente ci sono due tipi di alga simbionte, uno delle quali non è cosi suscettibile alle alte temperature. I coralli che scelgono questo tipo di alga generalmente sopravvivono alle ondate di calore. Sembra anche, che almeno parzialmente, i coralli sopravvissuti alla calura finiscano per scegliere l’alga resistente al calore.
La cautela è comunque d’obbligo: il secondo tipo di alga può resistere a temperature superiori, ma solo di circa 1.5°. Superata questa soglia, anche questi vegetali vengono espulsi, con la conseguente morte del corallo.