Rebuzzi: “Ogni richiesta degli italiani sarà una mia richiesta”

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E’ un’Antonella Rebuzzi un po’ giù di morale la senatrice eletta nel 2006 con Forza Italia, che si accinge a rispondere alle nostre domande: “Non per come sta andando la campagna, ma per i tempi: troppo stretti”.



Dunque è solo la sensazione di chi avrebbe voluto comunicare di più?

“Sì, in ogni caso la campagna sta andando abbastanza bene. Siamo di più rispetto alle elezioni di due anni fa, ma la competizione è giusta”.

Ecco, due anni in cui lei è stata membro della Commissione Affari esteri ed emigrazione, della Commissione parlamentare per l’infanzia e del Comitato per le questioni degli italiani all’estero. Sente di essere riuscita a fare qualcosa di concreto per gli italiani nel mondo, in questo periodo di legislatura?

“Ho ascoltato le loro richieste, ho fatto interpellanze, ho cercato risposte dal Ministro Danieli, anche se non sempre sono arrivate. Stando all’opposizione non è che potessi fare poi molto, però ho provato. Sono stata presente, ecco, la presenza posso dire non è mancata: passerò alla storia per quante ore ho trascorso in Aula! Sono stati due anni faticosi, tante cose nuove da imparare, io poi ero la sola Senatrice eletta all’estero del centrodestra. Non è stato semplice. Un disegno di legge di cui comunque vado orgogliosa è quello sul ‘vero ristorante italiano nel mondo’: mi hanno scritto da tutto il mondo per ringraziarmi. Sfortunatamente con la caduta del governo Prodi il provvedimento è rimasto bloccato, ma sono certa che con Berlusconi arriverà ad una conclusione positiva”.

Perciò è anche certa che Berlusconi vincerà le prossime elezioni?

“Non ho dubbi. Sicuramente. In Italia sicuramente sì, ma credo anche all’estero”.

Lei ha fatto un accordo elettorale con Salvatore Albelice. Che rapporto ha invece con i parlamentari uscenti, Picchi e Romagnoli? Come mai con loro non c’è stato nessun accordo?

“Ci siamo persi di vista. Sa, al Senato si hanno tempi diversi dalla Camera. Io avevo l’obbligo di presenza, loro invece potevano curare maggiormente l’elettorato, seguire la politica attiva. Ma non abbiamo rotto. Semplicemente ho sentito Albelice, per lui è un’esperienza nuova e come persona mi piace molto. E’ un editore e anche io lo sono. Abbiamo interessi comuni, ma sono in contatto anche con Di Biagio”.

Perciò non si sente tradita se Picchi e Romagnoli appoggiano Fantetti, l’altro candidato al senato per il Pdl in Europa?

“No, assolutamente. Ci si sente… E poi io ho un marito, mica posso averne tre”, dice ridendo.

Allora torniamo a parlare di programmi: tre priorità per gli Italiani residenti in Europa.

“Guardi, io non penso ci siano delle priorità diverse dagli Italiani residenti nel Paese. Gli Italiani che stanno fuori in fondo stanno bene, hanno case in Italia, ma tornano volentieri fuori dopo le festività, perché sono integrati, lavorano. Addirittura possono aiutare l’Italia. Io, ad esempio, importo prodotti dall’Italia, quando sono a Mosca. Non so quali esigenze abbiano, ma se mi chiamano (ho un numero di telefono che è lo stesso da 18 anni) o mi scrivono io mi faccio portatrice delle loro istanze come ho sempre fatto. Come ho fatto per i ristoratori o per le adozioni…Ogni richiesta loro è una mia richiesta”.

Basta dunque chiedere…

“Certo, ma una cosa però voglio dirla. Una priorità ce l’ho già: punterò la mia attenzione sulla tutela dei detenuti italiani all’estero. Ho letto cifre e storie raccapriccianti e questa sarà una delle mie prime battaglie”.

Le candidature all’estero per il PdL hanno lasciato un po’ di maretta. Lei come le ha giudicate?

“Non le ho giudicate, vale a dire ne ho preso atto. Sono dispiaciuta per Ferrigno, se è a lui che si riferisce, ma credo che la dottoressa Contini sia una donna di esperienza e che non abbia scelto da sola. Ci saranno state delle valutazioni alla base. Non ho mai chiesto spiegazioni in merito. Io stessa ho saputo della mia candidatura una settimana prima che fosse ufficiale, c’era tanto mistero attorno, tanta incertezza”.

Quali sono i candidati che teme di più?

“Li temo tutti, hanno lavorato bene tutti”.

E come giudica il programma del Pd?

“E’ uguale al nostro, ce l’hanno copiato. Ci vengono un po’ dietro. Berlusconi aveva detto le stesse cose durante un brindisi a Palazzo Grazioli molto prima di loro. Tanto che ho detto: ‘Ci saranno delle spie!’”.

Per concludere cosa serve a questo Paese?

“Cosa serve? Un sacco di cose. Troppe. Attenzione ai giovani, il lavoro, questa storia dei mutui da sistemare, la sicurezza. Ma lei ci pensa? Io da donna ho paura ad uscire da sola la sera per strada con quest’immigrazione senza regole che spaventa. E poi l’immondizia: le pare una bella pubblicità per il nostro Paese quell’immondizia che sommerge Napoli? Non di certo per le esportazioni. So che il governo Berlusconi dovrà fare i conti con tutti questi problemi e quello che è certo è che dovremo fare dei sacrifici. Ma siamo pronti”.

  Valentina Dello Russo – Italia chiama Italia