ROMA – Accelera ancora l’inflazione a marzo, toccando il massimo da quasi 12 anni anni, precisamente da settembre 1996. Secondo le stime preliminari dell’Istat i prezzi sono aumentati del 3,3% rispetto allo stesso mese del 2007 (contro il 2,9% di febbraio).
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A settembre 1996 si registrò un +3,4%. Rispetto a febbraio i prezzi sono cresciuti dello 0,5% (contro il +0,3% registrato il mese scorso). Ma l’inflazione corre in tutta l’eurozona, toccando a marzo quota 3,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Si tratta della prima stima pubblicata da Eurostat, mentre per il dato più completo bisognerà aspettare il 16 aprile. Nel mese di febbraio, l’indice dei prezzi al consumo era del 3,3%.
CARBURANTI E ALIMENTARI – A determinare forti pressioni inflazionistiche, nel nostro Paese, sono ancora il comparto energetico (+9,8%), gli alimentari (+5,5%) e i trasporti (+5,8%). Tanto per fare qualche esempio: il prezzo del gasolio ha subìto un’impennata del 20,2% rispetto allo stesso mese del 2007 e un incremento, rispetto al mese di febbraio, pari al 4,8%. Secondo le stime provvisorie, anche la benzina verde continua a correre, segnando un incremento di prezzo pari al 13,2% su base annua e al 2,1% su base mensile. L’energia nel complesso, aggiunge l’Istituto, rincara del 9,8% rispetto a marzo 2007, e dell’1,8% su febbraio. I combustibili liquidi per la casa, sostanzialmente quelli necessari al riscaldamento, rincarano del 21% rispetto a un anno fa e del 4,9% rispetto a febbraio. L’indice al netto dell’energia, aggiunge l’Istituto di statistica, aumenta del 2,8%, contro il +2,4% registrato a febbraio. Volano anche i prezzi degli alimentari: la pasta costa il 17% in più rispetto a un anno prima e il 3% in più rispetto a solo un mese prima. Il pane rincara del 13,2% (+0,7% l’aumento mensile), il latte del 10,5%, la frutta del 5,8% e gli ortaggi del 4,2%. Leggermente più contenuto il rincaro della carne, che costa il 4% in più rispetto a marzo 2007. Nel complesso i prodotti alimentari registrano un incremento del 5,5% contro il +5% segnato a febbraio. Si tratta ancora, come il mese scorso, del valore più alto almeno dal 1996.