Msf assiste le persone ferite e succubi della violenza durante le manifestazioni di protesta
Roma / Port-au-Prince 9 aprile 2008. Medici Senza Frontiere (MSF) dal 7
aprile scorso ha assistito più di 31 feriti, di cui 15 da arma da fuoco,
negli ospedali della capitale haitiana Port-au-Prince. La maggior parte
dei ferimenti si sono verificati durante gli scontri che hanno
accompagnato le proteste contro il carovita, dovuto soprattutto ai forti
aumenti del prezzo dei prodotti alimentari di base.
Assistenza sanitaria a Port-au-Prince
"L’8 aprile abbiamo assistito 25 pazienti nell’ospedale di Trinité, tra
cui 14 feriti da arma da fuoco", ha dichiarato Guenaele Rota coordinatore
del progetto di MSF. "Delle 25 persone, due avevano ferite da arma da
taglio, nove contusioni varie e una riportava bruciature gravi. Sei dei
feriti sono stati trasferiti immediatamente nella sala operatoria per un
intervento chirurgico. Lo stesso giorno 20 pazienti sono stati curati a
seguito di incidenti stradali. Sebbene il paese viva in uno stato di forte
precarietà dal 2007, alcune strutture mediche a Port-au-Prince sono in
grado di erogare servizi sanitari di base.
A partire da lunedì scorso, nell’arco di 48 ore nella sola Martissant, una
baraccopoli nel sud di Port-au-Prince, l’équipe di MSF ha fornito cure a
10 pazienti che riportavano ferite da arma da fuoco. Quattro dei feriti
sono stati trasferiti nell’ospedale di MSF a Trinité. Molti erano anche i
pazienti che riportavano ferite causate da bottiglie e sassi.
Movimenti limitati per il personale medico e per i pazienti
Le barricate poste dai manifestanti hanno bloccato i mezzi pubblici in
tutta la città, mentre uno sciopero dei camionisti contro l’aumento del
prezzo del carburante aveva già ridotto di molto la mobilità.
"Il lunedì abbiamo messo in piedi un sistema di ambulanze per trasferire i
pazienti feriti dal centro della città, in particolare dai Champs du Mars,
all’ospedale più vicino", ha dichiarato Jessica Neerkorn, capo missione di
MSF ad Haiti. "Tuttavia, date le attuali condizioni, la mobilità in città
resta limitata sia per il team di MSF che per i feriti. Per questi ultimi,
resta molto difficile raggiungere le strutture mediche", continua
Neerkorn.
A causa della paralisi dei sistemi dei trasporti, il numero dei pazienti
che hanno accesso a cure ambulatoriali è sceso drasticamente, per questa
ragione MSF ha istituito un sistema di trasporto per il proprio personale
medico.
La mancanza di personale e di risorse, sta creando gravi problemi alle
strutture pubbliche di Port-au-Prince che stanno funzionando solo
parzialmente nel corso degli ultimi giorni. Il reparto maternità
dell’ospedale Jude Anne, dove MSF continua a fornire assistenza ostetrica,
è rimasto uno dei pochi funzionanti in città. Presso l’ospedale di Jude
Anne, sono state recentemente ricoverate molte donne che presentavano
complicazioni durante la gravidanza. Allo stesso tempo, su richiesta delle
autorità sanitarie locali, MSF ha evacuato i pazienti, comprese le donne
in gravidanza, dall’ospedale Choscal di Cité Soleil, a causa della
impossibilità da parte del personale medico locale di accedere
regolarmente alla struttura.
MSF attualmente opera in quattro strutture sanitarie di Port-au-Prince e
fornisce assistenza presso l’ospedale Trinité, Delmas 19, in cui ha
assistito più di 8 mila vittime di violenza dal 2004. Nel distretto Pacot,
MSF fornisce terapie post-chirurgiche con 48 posti letto, e assiste le
vittime di violenza sessuale. Nell’ospedale Jude Anne, aperto nel marzo
2006 e attrezzato con 60 posti letto, MSF ha fornito assistenza a più di
18 mila donne. A Martissant, MSF gestisce un centro di salute con cliniche
mobili, in uno dei quartieri più poveri e più violenti della città. Dal
dicembre 2006, più di 200 pazienti con ferite da arma da fuoco sono stati
assistiti da MSF nel centro di salute di Martissant. MSF lavora ad Haiti
dal 1991.
Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al
mondo, insignita nel 1999 del Premio Nobel per la Pace.
Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre,
catastrofi ed epidemie.