La Fiaccola Blindata

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Flash ubiquitario, perché tutto il mondo è paese, e ne ha diritto.

Ha l’onore di essere chiamato civile quando muove tutto il suo traffico interno ad alcol, un carburante pressoché eterno (tratto dalla fermentazione dei lieviti) e rispettoso della natura che ci ha dato la vita; quando disarma gli arsenali, quando compie atti di profonda umanità, soccorre e sostiene a distanza o da vicino, in prima o per interposta persona. Perfino quando esprime con libertà le proprie opinioni, e chissà che il neo-governo tanto simpatico agli USA e in buoni rapporti pure con Putin, non possa riequilibrare le tensioni tra le due superpotenze, o assestare un po’ la nostra disastrata penisola? Utopia senzasperanzasenzarimedio, a detta di molti, specialmente se Calderoli sarà davvero Ministro delle Riforme, ma in democrazia il parere della maggioranza è sacro, per cui viva il lavoro e chi ne fa un serio impegno. E buon viaggio pastorale anche a Papa Ratzinger, una volta tanto sincero sulla cattiva gestione dello scandalo dei preti pedofili da parte della Chiesa. Chiedere un mea culpa sarebbe stato troppo, va già bene così: chi non riconosce gli errori è pari chi resta ai margini di un conflitto proclamandosi neutrale, pur avendo i mezzi per evitarlo. Ammettere la caduta è provare la propria innocenza interiore, è una grandezza che molti considerano follia, e che riscatta dal peso dell’ingiustizia della generalizzazione. La stessa che fa sorvolare sulle vittime nella striscia di Gaza – cronaca ormai quotidiana -, sulle esplosioni in fabbrica, gli incidenti sul lavoro, le violenze, le migliaia di morti per inedia negli angoli più poveri della terra. La stessa che ha permesso ai soliti ignoti di piazzare un ordigno dinanzi a una sede del partito Socialista a Bilbao, ferendo tre funzionari di Polizia che stavano presidiando la zona, dopo una chiamata minatoria dell’Eta. “Non ci sono più pazzi”, diceva Leon Felipe, “è morto quel manchego, quel bizzarro fantasma nel deserto. Tutti sono saggi, mostruosamente saggi”. Stigmatizzava la ribellione a braccia conserte di molti, quel Credo in cui le banche hanno sostituito i templi, dove gli attivisti si fermano alle parole, agli striscioni, e restano passivi dinanzi alle ingiustizie sociali. Tutto ciò, ci ricorda da vicino il tormentato viaggio della fiaccola olimpica attraverso i continenti. In alcuni luoghi d’Europa e d’America i manifestanti hanno tentato di spegnerla, e gli organizzatori hanno provveduto a nasconderla; al suo arrivo a Nuova Delhi, quest’oggi, è stata accolta da fischi, disordini, ribellioni. Quindicimila agenti seguiranno il tedoforo nelle vie principali della città, gonfie di tibetani in esilio. Venti di essi sono già stati arrestati lungo il percorso, mentre gridavano slogan contro la Cina. È un’ammucchiata di solitudini abbandonate a sé stesse, il lamento che sale dall’oriente, dalla terra del sol levante e dell’eroica felicità; una celestiale visione che ha perduto la memoria nelle glorie di un passato eccessivo, troppo ricco di filosofie & atrocità per dare al terzo millennio un’immagine diversa dalla metafora del Nulla che propongono i telegiornali.