USA. CORTE SUPREMA, L’INIEZIONE LETALE È COSTITUZIONALE

0
1170

16 aprile 2008: per la Corte Suprema degli Stati Uniti il metodo dell’iniezione letale non viola la Costituzione.

USA. CORTE SUPREMA, L’INIEZIONE LETALE È COSTITUZIONALE
   
   
 

16 aprile 2008: per la Corte Suprema degli Stati Uniti il metodo dell’iniezione letale non viola la Costituzione.
La Corte ha respinto con sette voti contro due il ricorso presentato da due detenuti nel braccio della morte in Kentucky, secondo i quali il metodo dell’iniezione letale può provocare atroce sofferenza, violando così il divieto costituzionale nei confronti di punizioni “crudeli e inusuali”.
Il ricorso, secondo i giudici di Washington, non è riuscito a dimostrare tale assunto.
Il cocktail di tre sostanze usato in Kentucky e nella maggior parte degli stati Usa è costituito da un sedativo, somministrato al condannato per primo, da una seconda sostanza paralizzante e da una terza che procura l’arresto del cuore.
Secondo diverse fonti, troppo spesso il sedativo non rende il condannato completamente incosciente, per cui le altre sostanze possono procurargli dolore atroce.
La decisione della Corte Suprema potrebbe presto portare negli Usa ad una ripresa delle esecuzioni, sospese in tutto il paese da quando nello scorso settembre la stessa Corte aveva accettato di esaminare il ricorso.

 

IRAN. IL NUMERO DELLE ESECUZIONI ‘NON E’ ALTO’
   
  Esecuzione pubblica in Iran
 

15 aprile 2008: il numero delle esecuzioni in Iran “non è alto”, ha dichiarato il portavoce della magistratura iraniana in risposta al Rapporto di Amnesty International, che conferma la Repubblica Islamica al secondo posto nel mondo, dopo la Cina, per numero di prigionieri giustiziati nel 2007.
Amnesty registra per lo scorso anno 317 esecuzioni in Iran, in forte aumento rispetto alle 177 del 2006.
”Non so se questo numero sia corretto – ha detto il portavoce dell’apparato giudiziario iraniano, Ali Reza Jamshidi, rispondendo a una domanda nel corso di una conferenza stampa – tuttavia il numero di esecuzioni non e’ alto”.
Il portavoce ha sottolineato che in Iran le esecuzioni possono essere annullate con il consenso dei
familiari delle vittime di omicidio. La legge islamica prevede infatti che se i congiunti dell’ucciso perdonano il condannato, questi ha salva la vita e se la cava con qualche anno di reclusione e il pagamento alla stessa famiglia di un risarcimento in denaro.
Nessuno tocchi Caino ha notizia di almeno 355 esecuzioni in Iran per il 2007, e di almeno 215 per l’anno precedente.

 

CINA. PECHINO DIFENDE L’USO DELLA PENA DI MORTE
   
  Detenuto cinese condotto all’esecuzione
 

15 aprile 2008: la Cina continua a difendere il suo ricorso alla pena di morte, che definisce “prudente”.
Dopo la pubblicazione del Rapporto di Amnesty International, che conferma la Cina come paese che di gran lunga pratica il maggior numero di esecuzioni, la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Jiang Yu, ha dichiarato ai giornalisti che “non è il momento per la Cina di abolire la pena capitale e che l’abolizione non sarebbe accettabile per il suo popolo”.
“Adottiamo misure prudenti per garantire l’applicazione della pena di morte solo per un ristretto numero di criminali che commettono gravi crimini”, ha detto la Jiang.
Alla portavoce è stato chiesto se la Cina accoglierà la domanda di maggiore trasparenza sulla pena di morte, dal momento che Pechino considera segreto di stato i dati relativi alla pena capitale. Questa volta la Jiang non ha risposto.

 

ARABIA SAUDITA. DECAPITATO PER TRAFFICO DI DROGA
   
   
 

15 aprile 2008: un uomo è stato decapitato nella città saudita di Abha per traffico di droga. Lo comunica il Ministero degli Interni di Riad, identificando il giustiziato come Ayyed al-Dousary, di nazionalità saudita.