A 28 anni dalla tragedia di Ustica, il Comune di Bologna ne rende pubblica la memoria, grazie a un finanziamento di 50.000 euro, con cui il museo d’arte moderna Mambo potrà gestire l’impianto e l’attività.
La struttura, che nel suo primo anno di vita ha avuto oltre 6.400 visite, ospiterà il relitto del DC9 precipitato nelle acque di Ustica il 27 giugno del 1980, insieme a un’opera stabile dell’artista francese Luc Boltanski.Nel giorno del triste anniversario, la città potenzia dunque il museo fortemente voluto dall’Associazione parenti delle vittime. Per il sindaco del capoluogo emiliano Sergio Cofferati, l’impianto “farà parte del sistema museale comunale e sarà assoggettato a tutti i canoni, compresa la gratuità. La gestione affidata al Museo di arte moderna renderà fruibile il museo nel miglior modo possibile, aiutando a conservare il valore della memoria delle vittime”.Intanto, quest’anno è stato fondamentale per la riapertura del caso. Dopo le dichiarazioni di Francesco Cossiga che sostiene il coinvolgimento dell’aeronautica francese nella strage, l’associazione per la vittime guidata da Daria Bonfetti è riuscita a far riaprire il caso alla Procura di Roma. E proprio la Bonfetti sostiene che il caso potrà dirsi definitivamente risolto solo grazie “a una politica efficiente. E’ dal 99 che si conoscono le cause che hanno abbattuto l’aereo, ma proprio da quel giorno la politica è stata assente. Con un piano d’azione diverso si potrebbe andare avanti, fino a far luce su una pagina nera della storia moderna. Tutto è da chiedere a loro”.