Nell’elezione presidenziale del 2004 il candidato democratico John
Kerry fu attaccato dagli Swift Boat Veterans for Truth con annunci
televisivi che misero in dubbio le meritate medaglie ricevute da Kerry nel
Vietnam. Il candidato presidenziale, a corto di fondi, non reagì e si crede
che ciò abbia influito in modo significativo alla sua sconfitta.
La “povertà” di Kerry non è una caratteristica di Barack Obama, il
candidato democratico in pectore di quest’anno. Obama, infatti, ha
surclassato i suoi avversari raccogliendo fino ad ora la cifra record di 287
milioni di dollari. La maggior parte di questi fondi è stata donata da
contributori piccoli con cifre inferiori ai 100 dollari. Obama è riuscito a
fare uso dell’Internet assicurandosi che oltre 1,5 milioni di donatori gli
riempiano le tasche. Per legge il massimo che un individuo può contribuire
ad un candidato presidenziale è 2,300 dollari.
Il successo di Obama lo ha spinto a rifiutare i contributi del
governo federale i quali includono limiti alle spese della campagna
nell’elezione generale. Optando per i contributi privati Obama avrà a
disposizione molti più soldi onde potere difendersi dagli inevitabili
attacchi che il Partito Repubblicano sferrerà fra breve. Gli assalti non
verranno direttamente dall’avversario repubblicano perché John McCain ha
avuto poco successo con la sua raccolta di fondi ed ha optato per accettare
i sussidi governativi nonostante i limiti imposti da questi sussidi.
Il candidato democratico teme con ragione che gli attacchi verranno
da gruppi chiamati 527, gruppi esterni ai candidati, i quali possono
raccogliere fondi da usarsi indipendentemente da un candidato per
promuovere o attaccare un suo avversario. Questi gruppi esistono sia a
destra che a sinistra e non hanno limiti in quanto alle cifre che possono
raccogliere.
L’altro timore di Obama è che il Partito Repubblicano ha avuto
molto più successo nella sua raccolta di fondi comparato con il Partito
Democratico. Nel caso di contributi ai partiti i cittadini possono
contribuire un massimo di 70.000 dollari. Questi fondi non vengono dati ai
candidati direttamente ma possono essere usati a supportare sia quelli che
corrono per la Casa Bianca o per il Congresso. Dunque se Obama finora è
riuscito a raccogliere più fondi di McCain bisogna considerare anche gli
altri metodi in esistenza per il tesoro delle campagne.
Il rifiuto di Obama di accettare i fondi governativi è stato
criticato da McCain il quale ha accusato il suo avversario di ipocrisia. Il
candidato democratico aveva, infatti, promesso l’anno scorso di accettare i
fondi pubblici onde limitare le spese della campagna. Ma le cose sono
cambiate. Al tempo della promessa il candidato Obama non aveva molte
possibilità di successo e quindi i fondi pubblici sembravano una buona
scelta.
Le accuse di McCain a Obama sembrano legittime ma il candidato
repubblicano ha fatto esattamente la stessa cosa. Durante la fase iniziale
delle primarie, quando le cose andavano male per McCain, il senatore
dell’Arizona promise di accettare i fondi governativi per la campagna
perché era a corto di soldi. Nella primaria poi McCain decise di spendere
più dai limiti imposti dalla legge ma l’agenzia governativa che regola
questo aspetto delle spese politiche non funziona perché parecchi dei
commissioners non sono stati approvati dal Senato. Quindi ognuno fa quello
che vuole e cerca di portare l’acqua al suo mulino nella corte dell’opinione
pubblica.
In linee generali il Partito Repubblicano sostiene le lodi
dell’iniziativa privata. John McCain con le sue prese di posizione sulla
sanità, il social security, l’energia, ecc. è il paladino classico di questa
filosofia. Il Partito Democratico invece prende la posizione che
l’iniziativa privata vada regolata dal governo. Nel caso dei fondi per
l’elezione si ha il contrario. Obama che spinge per l’iniziativa privata
considerando il suo successo con i piccoli donatori e McCain che invece
spinge per un sistema governativo che impone i suoi limiti alla libertà dei
cittadini. La conquista della Casa Bianca avverrà mediante le idee dei
candidati ma i quattrini aiuteranno in modo notevole a comunicare e
convincere l’elettorato.