da “Mal di merito”, Giovanni Floris, Rizzoli editore, Milano, 2007.

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Su segnalazione del nostro Cristian Ribichesu riportiamo un brano  "La doppia vita di Pier Francesco Moretti"  da "Mal di merito", Pier Francesco Moretti ha 39 anni e due vite: una da esportazione, una per il mercato interno. Per gli americani è un professore universitario, ricercatore di successo, per gli italiani è un insegnante di Istituto Tecnico che deve smetterla di creare problemi.

Pier Francesco è laureato in fisica, e ha vinto due dottorati: il primo in Austria, l’altro a Napoli, e ha scelto quest’ultimo. Certo, ogni anno, per due o tre mesi, si trasferisce all’Università delle Hawaii, e lì insegna la sua materia. Dall’Italia, invece, non lo chiama mai nessuno: ha due dottorati, un post-dottorato, oltre 50 pubblicazioni internazionali ma non riesce a vincere un concorso. In base ai curricula presentati è sempre il primo, forse il secondo, ma non vince mai. è stato bocciato in un concorso a Napoli dove aveva più pubblicazioni persino dei membri della commissione; in un altro concorso ha vinto uno che era stato ammesso come centottantesimo: lui era ventiseiesimo e non ce l’ha fatta. Casualmente quello che ha vinto lavorava con uno dei membri della commissione.

Morale della favola: in America viene invitato come Associate professor, qui non è neanche ricercatore. E allora, dovendo guadagnare per vivere, ha partecipato a un concorso per professore di ruolo alla scuola secondaria, vincendolo. Prof di giorno, ricercatore di sera, insegna la mattina in un Istituto Tecnico e fa ricerca il pomeriggio. A casa.

Ha acquistato un frammento di meteorite su eBay, lo ha dissezionato in cucina, lo ha esaminato in salotto e ha pubblicato i risultati del suo lavoro su un autorevole periodico accademico internazionale. Quando pubblica gli articoli sulle riviste scientifiche si firma con il nome della scuola, che è un Istituto Tecnico e ha quindi un acronimo, del genere Itc. I colleghi americani che volevano dei chiarimenti su una sua pubblicazione non riuscivano a contattarlo, perchè pensavano che Itc fosse una multinazionale, e non trovavano i recapiti.

Tempo fa Pier Francesco Moretti è stato contattato da una rivista inglese che sta conducendo un’inchiesta sui ricercatori all’avanguardia. Quando ha spiegato all’intervistatore che lavorava in una scuola non volevano crederci: pensavano fosse un anziano e bizzarro barone che dopo una vita all’università aveva deciso di dedicarsi ai più giovani, rinunciando a stipendio e fama. In effetti a stipendio e fama sembra aver rinunciato, e ai giovani si dedica, ma non è stata una sua scelta. E soprattutto, barone spera di non diventarlo mai."