Ormai gli scienziati ne sono praticamente sicuri: su Marte un tempo c’era l’acqua. Ma quali affetti ha avuto sul suolo marziano?
In principio erano solo teorie, addirittura, in alcuni casi, storie da romanzo. Poi le prove hanno cominciato ad accumularsi e ora pare praticamente certo: Marte in tempi passati ha ospitato depositi di acqua allo stato liquido. Resta ora da capire quanta ce ne fosse, dove, e se avesse una qualche funzione. Un recente articolo di John Mustard e Bethany Ehlmann, della Brown University, Usa, apparso sulla rivista Nature, offre alcune interessanti ipotesi a proposito.
Basandosi sui dati raccolti dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter, Mustard ha scoperto che una vasta regione negli altipiani a sud del pianeta ospitava un ambiente ricco d’acqua. Secondo i ricercatori coinvolti nel progetto durante il periodo Noachiano, che risale da circa 4,6 fino a 3,8 miliardi di anni fa, l’acqua in queste aree ha avuto un ruolo importante nel modificare i minerali di un’ampia varieta di terreni.
Il gruppo di Mustard ha cercato la presenza di fillosilicati, minerali simili all’argilla che hanno la caratteristica di preservare le tracce dell’interazione con l’acqua, rilevandoli in zone localizzate, come crateri, valli e dune su tutta la superficie del pianeta. In alcune aree l’acqua probabilmente si trovava in depositi a circa 4/5 chilometri dalla superficie.
Secondo gli scienziati, i minerali argillosi osservati si sono formati a temperature non troppo alte, circa 100/200° C. Si tratta di un dato importante per capire l’abitabilità di Marte nel periodo Noachiano. “[Il pianeta] non era un calderone bollente,” racconta Mustard. “Per un lungo periodo, è stato un ambiente beningno, ricco d’acqua,”
Ora Mustard spera di trovare tracce di vita fossile in alcuni crateri che secondo lui hanno ospitato il letto di corsi d’acqua.