Mary Russel Mitford:Popolare e famosa al suo tempo, oggi citata nelle enciclopedie come contemporanea ed imitatrice di Jane Austen, Mary Russel Mitford nacque a Arlesford, Hampshire, il 16 Dicembre 1787 in una famiglia colta e benestante.(La professoressa Emanuela Medoro nostra collaboratrice ha fatto la traduzione di parecchi capitoli dell’edizione online di Our Village)
Clear and lovely London waterFin da bambina dimostrò talento letterario e fece buoni studi a Londra. L’episodio più noto della sua infanzia è la straordinaria vincita di 20.000 sterline ad una lotteria, fatta con il biglietto n° 2224, scelto da lei perché la somma delle cifre dava come risultato 10, che erano i suoi anni di allora. Poi la famiglia visse per un periodo a Reading, dove il padre, gaudente giocatore e grande spendaccione dissipò allegramente prima l’eredità della moglie e poi la vincita della figlia, da questa rispettato ed ubbidito per tutta la vita, senza mai una lamentela. Ridotti quasi in povertà, si trasferirono a Three Mile Cross, un villaggio a metà strada fra Reading e Basingstoke, dove vissero in una modesta villetta con i guadagni di Mary. Iniziò la vita letteraria con una raccolta di poesie che ebbe esiti controversi ; seguitò con il dramma, il più famoso dei quali, “I Rienzi”, fu messo in scena al Drury Lane Theatre di Londra nell’ottobre 1828, ebbe 45 repliche e vendette 4000 copie.La fama e la popolarità, però, vennero con “Our village: sketches of rural character and scenery” (Il nostro villaggio, scene e paesaggi di vita rurale).Negli ultimi anni di vita si trasferì a Swallowfield, dove morì nel 1855. La sua ricca e piacevole corrispondenza fu pubblicata per intero dopo la morte. Our village (Il nostro villaggio). Popolare ai suoi tempi, “Our village: sketches of rural character and scenery” di M. Russel Mitford si può trovare oggi relegato alla Central Library di Reading, ultimo piano, reparto culture locali. Storie di vita paesana, in parte reali ed in parte inventate, s’intrecciano a racconti di lunghe passeggiate in campagna che esprimono il diletto ed il piacere del contatto con la natura. Le storie furono pubblicate su una rivista settimanale “The Ladies’ Magazine”, e rapidamente fecero crescere le vendite della rivista poiché le lettrici, in numero sempre crescente, si appassionavano alle storie di vita quotidiana della gente semplice di un villaggio, ad i loro intrecci amorosi, al lavoro ed ai rapporti familiari, narrati con ironia e buon umore. Successivamente l’opera fu edita in volumi che ebbero parecchie ristampe in Inghilterra ed in America. La prima edizione completa in cinque volumi fu pubblicata da Whittaker, Londra, a partire dal 1824. Sono cinque volumetti rilegati in color verde scuro, carta morbida e bianchissima, stampa raffinata, qua e là leggeri segni a matita indicano frequentazioni ,chissà chi e chissà quando. La seconda edizione del 1835 è in tre volumi. Fra le edizioni successive, consultabili nella biblioteca centrale di Reading, da notare quella del 1904, edita come testo scolastico, con un preciso intento pedagogico: introdurre i ragazzi allo studio delle scienze naturali, perché “ campi, boschi e cespugli erano per lei un libro aperto, e pochi hanno interpretato la lezione delle sue pagine con più verità e gioia”. Lentamente le edizioni diventano scelte di brani; da notare l’edizione del 1927, una selezione di bozzetti, illustrata con vivaci immagini a colori che documentano un sistema di vita perduto per sempre.Oggi si può trovare in commercio la ristampa anastatica dell’edizione del 1900 fatta da “Temple Classic”, che elenca in una nota finale tutte le edizioni dell’opera inglesi ed americane.Mary Russel Mitford è vissuta all’epoca di Sir Walter Scott, W.Blake, S.T. Coleridge, W. Wordsworth, Lord Byron, P.B. Shelley, J. Keats, Anne Radcliffe, Jane Austen, Mary Shelley , Elisabeth Gaskell, le Bronte Sisters, Elisabeth Barret Browning, e certamente tanti grandi mancano a questo elenco. Tanti nomi, tutti grandissimi, mitici, nella storia della letteratura inglese e del mondo. E così per lei, semplicemente, ad un certo punto nel corso del tempo, non c’è stato più posto.Tuttavia un posticino nel mondo delle lettere oggi ce l’ha ancora, infatti una scelta di brani da “Our village” è reperibile nel progetto Gutenberg, biblioteca online di 2.000.000 di volumi (ebooks), gratis, sempre, per tutti. Questo testo è accompagnato da una bella ed esauriente introduzione di Anne Thackeray Ritchie, non datata, ma probabilmente scritta subito dopo la morte di Miss Mitford, la Ritchie, infatti, sebbene dichiari all’inizio di non averla mai conosciuta, ricorda bene il biografo della Mitford, Mr Harness, e tante persone a lei note.Infine c’è da notare che Katryn James, bibliotecaria della Beinecke Library di Yale dove sono conservati alcuni manoscritti di Miss Mitford, ha comunicato in email che non risulta sui cataloghi alcuna edizione delle sue opere in italiano. E’ in preparazione la traduzione in italiano dell’edizione online di “Our village” . A chi può interessare oggi leggere queste pagine? Può piacere a qualcuno che ha nel cuore e nella mente l’immagine, irreale e forse demodè, di un’isola in mezzo all’oceano, verde smeraldo, la natura in parte selvatica, in parte addomesticata dall’uomo, dalle atmosfere colorate di tutte le sfumature possibili di grigio, ma con splendide giornate di sole di un blu intenso e cristallino, abitata da gente operosa, amante del divertimento, della propria terra, piena di buonumore, e di magiche fantasie; insomma può piacere a gente capace di dimenticare, almeno per un pò, il deprimente paesaggio ed il sistema di vita del mondo industriale ed urbano. “Cheerful and charming”, allegra ed affascinante, erano gli aggettivi più ricorrenti per descrivere lo stile di Miss Mitford, le passeggiate in campagna fatte nei vari periodi dell’anno, quando osservava con occhio attento e sagace il passare del tempo, l’evolversi delle stagioni, il mutare della flora e della fauna nella campagna nei dintorni di Reading, (the sunny side of Berkshire, il lato assolato del Berkshire) e descriveva i fenomeni osservati con raffinato gusto di letterata.Ad esempio di questa narrazione semplice e suggestiva, riporto un brano che, scritto in piena epoca romantica circa due secoli fa, oggi è quanto mai attuale. L’ascia del boscaiolo …Avevamo quasi attraversato il bosco, e ci stavamo avvicinando ad una radura con magnifiche querce da un lato, quando suoni diversi dal canto dell’usignolo esplosero nelle nostre orecchie. Erano profondi e frequenti colpi d’ascia di boscaiolo, e, scendendo dal “Pinge”, scoprimmo il disastro provocato dall’ascia. Circa venti degli alberi più belli giacevano distesi su zolle di velluto. Là giacevano, in ogni modo e forma di devastazione: alcuni, tronchi nudi pronti per il carro del legname con la corteccia accatastata a fianco; altri, con i devastatori affaccendati tutt’intorno, a sfrondare, spaccare e tagliuzzare; altri ancora, con nobili rami dai germogli scuri e fragranti, freschi come se fossero ancora vivi- maestosi cadaveri, i trucidati di oggi! Il boschetto era un campo di battaglia. I giovani che strappavano la corteccia, i bambini che raccoglievano i frammenti, sembravano sgomenti e silenziosi, come coscienti di essere circondati dalla morte. Il canto dell’usignolo era fievole ed interrotto, poche note basse e spaventate come un requiem.Ah! Eccoci sulla scena del delitto, ecco l’albero che stanno tagliando; hanno già tagliato il tronco tutt’intorno con quelle asce assassine, e stanno per segarlo e buttarlo giù. Dopo tutto, è un’operazione bella ed eccitante, come è di solito il lavoro di morte. Che grandioso atteggiamento aveva quel giovanotto mentre menava i colpi finali intorno alla radice; e quanto è magnifico l’effetto di quella sega flessibile ed apparentemente inoffensiva, che si piega come un nastro e che tuttavia padroneggia quel gigante dei boschi, conquista e sconfigge quella cosa piena di vita! Adesso ha attraversato metà del tronco ed il boscaiolo comincia a calcolare in quale direzione l’albero cadrà; spinge un cuneo per dirigere il percorso;- ancora qualche movimento della sega silenziosa, ed un cuneo più grande. Guarda come tremano i rami! Ascolta come il tronco comincia a crepitare! Un altro colpo del grosso martello sul cuneo, e l’albero trema, come in una agonia mortale si scuote,oscilla e cade…