PENA DI MORTE. CAPPATO: URGENTE L’ATTUAZIONE DELLA MORATORIA ONU

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PENA DI MORTE. CAPPATO: URGENTE L’ATTUAZIONE DELLA MORATORIA ONU
 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione sulla preoccupante crescita delle esecuzioni capitali in Iran, chiedendo la nomina di un Inviato Speciale del Segretario Generale Onu per l’attuazione della moratoria.
Per Marco Cappato, parlamentare europeo radicale, "la situazione dei diritti umani in Iran e, in particolare, la terribile pratica della pena di morte nei confronti di minori e oppositori politici provano ancora di più la pericolosità del regime fondamentalista e dittatoriale dei Mullah. Mentre molti sono disposti a riconoscere e tentare di impedire la minaccia alla pace e alla sicurezza mondiale rappresentata da Ahmadinejad, sono pochi invece quelli che intendono riconoscere e impedire la minaccia quotidiana, reiterata e praticata da decenni, che il regime di Teheran costituisce nei confronti del suo stesso popolo. Per non vanificare del tutto la straordinaria vittoria all’ONU sulla moratoria universale delle esecuzioni, è urgentissimo che i governi – innanzitutto europei – che l’hanno determinata manifestino la volontà di farla rispettare in concreto e in tutte le circostanze".
Su proposta radicale – rende noto Cappato – sono passati due emendamenti con relative richieste del Parlamento Europeo:
1) che nella Risoluzione che verrà presentata alla prossima Assemblea Generale dell’ONU sia presente la richiesta a tutti gli Stati mantenitori di rendere effettivamente disponili al Segretario Generale dell’ONU e all’opinione pubblica tutte le informazioni riguardanti la pena capitale e le esecuzioni, superando il segreto di Stato sulla pena di morte che è anche causa diretta di un maggior numero di esecuzioni;
2) che la nuova risoluzione ONU preveda la figura di un Inviato Speciale del Segretario Generale, che abbia il compito di monitorare la situazione, assicurare la massima trasparenza nel sistema della pena capitale e favorire il processo interno volto ad attuare la risoluzione delle Nazioni Unite sulla moratoria delle esecuzioni.
Per saperne di piu’ :
http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/015-36141-245-09-36-90

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NESSUNO TOCCHI CAINO – NEWS FLASH

ONU. FORTE PREOCCUPAZIONE PER AUMENTO ESECUZIONI IN IRAN
2 settembre 2008: il portavoce dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani ha espresso forte preoccupazione per il recente aumento delle impiccagioni in Iran, chiedendo alla Repubblica Islamica di sospendere tutte le esecuzioni di persone condannate per crimini commessi da minorenni.
A proposito di Mohammad Fadaaee e Amir Amrollahi, due uomini che rischiano l’imminente esecuzione per omicidi commessi da minorenni, il portavoce Onu Rupert Colville ha chiesto a Teheran "di fermare entrambe le esecuzioni nel rispetto degli obblighi internazionali assunti dall’Iran e di non emettere più condanne capitali nei confronti di minori".
Sono già 220 le persone messe a morte in Iran dall’inizio dell’anno, compresi sei minorenni, ha reso noto Colville, sottolineando come la Repubblica Islamica abbia ratificato il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e la Convenzione Onu sui Diritti del Fanciullo, che vietano l’esecuzione di persone che avevano meno di 18 anni all’epoca del reato.
Da parte sua, Teheran sostiene di non violare i diritti umani, accusando l’Occidente di ipocrisia e di adottare due pesi e due misure.
Sono almeno 355 le esecuzioni praticate in Iran lo scorso anno, a fronte delle 215 del 2006 e delle 113 del 2005.
Per saperne di piu’ : http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=27894&Cr=iran&Cr1=

INDIA. CONDANNATO A MORTE PER TRAFFICO DI DROGA
29 agosto 2008: un uomo è stato condannato a morte per traffico di droga nello stato indiano del Gujarat, in quello che è il secondo caso del genere mai verificatosi nello stato.
Anwar Shaikh Baig alias Raju Male, 30 anni, originario di Ahmedabad, è stato condannato a morte per direttissima dal tribunale di Nadiad per aver tentato di introdurre 40 kg di charas (hashish) nello stato, nel luglio 2003.
Non si tratta del primo reato commesso da Baig: insieme a dei complici fu arrestato nel novembre 1999 per il traffico di 8 kg di charas, riferisce il dirigente locale della polizia anti-droga, Ayushmani Tiwari.
Per quel reato fu condannato a 10 anni di prigione e una volta ottenuta la libertà condizionata avrebbe ripreso l’attività illegale.
In base alla Legge sulle Droghe e le Sostanze Psicotrope, in India può essere condannato a morte chi viene riconosciuto colpevole due volte di traffico di droga.
Per saperne di piu’ :

INDONESIA. 20 NIGERIANI RISCHIANO IMMINENTE ESECUZIONE
1 settembre 2008: sono venti i cittadini nigeriani a rischio di imminente esecuzione in Indonesia per reati legati alla droga. Le stesse autorità indonesiane hanno annunciato lo scorso weekend che tutto è pronto per praticare le esecuzioni, proprio mentre il governo federale nigeriano chiedeva clemenza per i propri cittadini.
La richiesta di clemenza è stata avanzata per conto del governo federale dal ministro di Stato per gli Affari Esteri Alhaji Tijani Kaura, intervenuto al pranzo svoltosi in onore dell’ambasciatore indonesiano uscente Nurhadi Djazuli.
Si tratta della terza richiesta in meno di tre mesi affinché le autorità indonesiane consentano ai 20 cittadini nigeriani di scontare una pena nel loro paese.
L’ambasciatore Djazuli ha sottolineato come le leggi indonesiane relative ai reati di droga costituiscano un punto fermo, preferendo poi spostare il discorso sulle relazioni tra i due paesi, che ha definito cordiali.
Djazuli ha ricordato come "entrambi i paesi aderiscono allo spirito della conferenza afroasiatica di Bandung e ai principi del Movimento dei paesi Non-Allineati nel regolare le relazioni tra le nazioni, incluso il rispetto della sovranità altrui nella gestione delle questioni interne".
Pur riconoscendo come indiscutibili le leggi dell’Indonesia, l’esponente nigeriano si è appellato affinché, nel caso di questi 20 condannati a morte, la Giustizia venga temperata dalla clemenza.
"La prego di intervenire su questa vicenda, una volta rientrato in Indonesia", ha detto Kaura all’ambasciatore uscente Djazuli.
Sono state inoltre ricordate le esecuzioni di Samuel Iwuchukwu Okoye e Hansen Anthony Nwaolisa, due nigeriani giustiziati in Indonesia lo scorso 26 giugno per traffico di droga.
Le due esecuzioni furono effettuate nonostante le richieste di commutazione o sospensione della pena inoltrate dal ministro degli Affari Esteri nigeriano Ojo Maduekwe, oltre che della convocazione dell’ambasciatore Djazuli presso gli uffici dello stesso Maduekwe, il 30 maggio 2008.
Per saperne di piu’ : http://www.tribune.com.ng/01092008/news/news2.html

VIETNAM. DUE CONDANNE A MORTE PER TRAFFICO DI EROINA
27 agosto 2008: una donna e un uomo sono stati condannati a morte in Vietnam per traffico di eroina. Le condanne capitali sono state emesse da un tribunale di Città Ho Chi Minh nei confronti di Dang Thi Nguyet, 58enne proprietaria di un ristorante, e del suo fornitore abituale di droga Nguyen Van Lap, 32 anni, al termine di un procedimento durato un solo giorno.
Nello stesso caso, due figli della Nguyet e un altro uomo sono stati condannati a pene detentive.
Un terzo figlio della donna sarebbe morto mentre era sottoposto a custodia di polizia, nell’ottobre 2005.
L’eroina sequestrata dalla polizia ammonterebbe a 1,7 kg.
Una legge del 1997 considera in Vietnam reato capitale il possesso o lo spaccio di almeno 100 grammi di eroina o di almeno 5 chilogrammi di oppio. Nel luglio 2001, la Corte Suprema del Popolo ha emanato una direttiva che raccomanda per il traffico di droga pene diverse a seconda della quantità di stupefacente: 20 anni di reclusione da 100 a 300 grammi di eroina, carcere a vita da 300 a 600 grammi e pena di morte per quantità superiori a 600 grammi. La direttiva non sempre viene rispettata dai tribunali.
Per saperne di piu’ :
http://www.thanhniennews.com/society/?catid=3&newsid=41547