ESAMI DI RIPARAZIONE: LEZIONE DI STORIA

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Sono stato tra quei studenti che hanno odiato la storia a scuola. Sono stato tra i tanti studenti di sempre che si sono chiesti il perché del sapere della preistoria, dei mesopotamici, delle guerre di successione, e poi quella sfilza di date che non rimanevamo mai nella testa… Ma in realtà in quelle pagine che restano nel tempo, in quei racconti che si perdono tra fantasia e realtà, in quel senso di immortalità, di eternità, ci vogliamo entrare tutti. I più audaci attraverso qualche gesto eclatante, bello, eroico, significativo. I più romantici attraverso i figli, dal cognome alla faccia, dai valori alle capacità personali. I più deficienti attraverso gesti stupidi da immolare con il telefonino e far girare su “you tube”.Il sentirci dire che come cristiani siamo chiamati a fare la storia, ad essere storia, a costruire la storia è alquanto intrigante, preoccupante, responsabilizzante. Eppure nulla di nuovo, se non il bisogno ogni tanto di ricordarci delle cose importanti, perché le abbiamo perse in mezzo a quelle futili. Ce lo ricordava Gesù, quando spronava i suoi ad essere sale della terra e luce del mondo; lo ribadivano i Padri della Chiesa, nello splendida lettera a Diogneto; lo hanno vissuto grandi uomini come Lazzati, La Pira, Sturzo, De Gasperi, preoccupati di costruire una città sopra il monte; lo ha ufficializzato il Concilio Vaticano II coniugando storia e fede per cristiani attenti ai segni dei tempi; lo abbiamo detto spesso ai nostri ragazzi invitandoli a lasciare un’impronta….Nella nostra cultura, tristemente diventata stile di vita, del tutto e subito, della precarietà, del sindaco che come regalo ai novelli sposi dona il vademecum del divorzio, della moda da seguire, del lo fanno tutti, lo hanno tutti, del divertimento ad ogni costo, del fast food, dei maghi e del gratta e vinci, dei troni e tronisti, del gossip al telegiornale, del grande fratello, di Cogne e Erba, della vita in diretta… è difficile che la storia riesca a superare le 24 ore prima di diventare vecchia, superata, da dimenticare….E se il vero senso della vita fosse proprio quello di fare la storia? Ricordatevi però di non sbagliare ricetta: mani per costruire, cuore per educare e cervello per testimoniare.