Il tempo è un’arrogante bugia, e rivela i nostri errori di valutazione ogni volta che usciamo dalle rigide coordinate che ci siamo imposti. Una notte può durare una vita intera, se vissuta col tentativo di amare la propria curiosità per qualcosa, uno scopo, un’emozione. Lungi dal novero le attese Alitalia, le barzellette appuntate sulla pelle dei cittadini dannati a scontare una pena altrui, i balzelli e i tagli ingiusti, gli esuberi, le casse integrazione, lo spettro delle pensioni che rischia di scomparire perfino dai racconti dell’orrore. Il tempo funziona anche al contrario: può dilatare l’emozione o lo sgomento, il sorriso o l’angoscia di un istante all’infinito, e per fare ciò serve sempre il tramite dell’uomo. O di una sua istituzione, spesso in contrasto con l’ideologia che predica. Tant’è la Chiesa si è lanciata nuovamente contro la tragedia di Luana Englaro e del padre, spossato, sfiancato da una lotta silenziosa, negando il visto a procedere. Comprensibile, perfettamente umano, ma se Ecclesiaste scriveva che è “buona la fine più del suo principio” non si riferiva a un oggetto, a una <cosa> in senso lato. Prevedeva azioni, eventi, pensieri, discorsi, spiriti ed essenze. Siamo destinati a comprendere il futuro tramite il passato, e per poter costruire un presente senza vertigini è buona cosa attraversare i diversi stadi della consapevolezza. Così, come sospendere idratazione e alimentazione di un paziente in stato vegetativo è un assassinio (parola del Cardinal Xavier Lozano Barragan), lo è anche soffocare una vita giorno per giorno. Ogni corpo smaltisce i suoi cicli con un ritmo utile al fiato, al cuore e alla Natura, interferire con le geometrie dell’eternità non è compito di Cassazioni o Religioni. La tutela dell’intimo di ognuno è un tempio inviolabile che batte le strade, i paesi, le campagne, il calcestruzzo delle città, gli sguardi inquisitori e quelli dubbiosi; saluta col sorriso la gente e la materia, il ronzio della terra incantata. Non è una sfida, anche se potrebbe sembrarlo. Non rincorre sé stessa, non fugge e non cerca fama, gloria, notizia, ma soltanto la discrezione del brivido. Si nutre di rispetto, porta con sé una missione che a nessuno è dato sondare, giudicare, o peggio. Quando il tempo non sarà più menzogna.