Se la fine di un anno spesso non corrisponde al bilancio materiale e morale di quest’ultimo, senza dubbio è terra di conquista per l’occulto, uno dei pochi settori con fatturato miliardario in Italia.
Oroscopi e predizioni si fanno largo a qualunque costo (meglio se a svariati zeri) sulle riviste, in televisione, nei programmi trash e in quelli più intellettuali; l’angolo della sibilla è un appuntamento fisso, salvo assurgere agli onori delle cronache a breve distanza per truffe, inganni, estorsioni. Il Bel Paese pasciuto e credulone si getta nelle braccia di santoni, guaritori e cartomanti, dopo essersi gonfiato di panettoni e spumanti, accendendo insieme all’albero di Natale mutui e prestiti per sapere il proprio avvenire. Ci sono enti, aziende e realtà che chiedono il piano astrale per i neo-assunti, i dipendenti e la dirigenza; il 78% dei cittadini conosce i pianeti meglio di un astronauta, e non trascura d’informarsi sulle rotazioni di Giove, gli influssi di Saturno e la faticosa contabilità degli ascendenti. C’è ancora chi crede alle streghe, senza ricordare che finivano sui roghi, e chiede a qualche simulacro della cultura popolare di rievocare festività indimenticabili. Ma non ci sono più le nevicate di una volta, i rimpianti di nonnine longeve, i tacchini imbottiti e le partite a tombola; anche la natività si è attualizzata: se al posto dei Magi ci sono petrolieri e impresari d’oriente, nella capanna la mitezza del bue è una conseguenza degli estrogeni. Insomma, il rinnovamento che sui fervori dell’infanzia innesta un giocattolo per adulti, altro non è che un passamano per portafogli imbottiti, a dispetto della crisi. E la legione dei gabbamondo, insieme alle palestre teleinvasive di Maria De Filippi, sembra essere l’unico ufficio di collocamento che funziona, in questo scorcio di storia moderna.