Era nell’aria dallo scorso Novembre: l’imbroglio all’italiana delle cartelle pazze sarebbe piovuto ancora una volta, inarrestabile, sui contribuenti. Il servizio di controllo interno dell’amministrazione finanziaria ne ha individuate ad oggi una percentuale ridicola, circa sessantamila su quasi due milioni. Una media da barzelletta. Gli amanti della retorica sono in solluchero, i vessati dal fisco rischiano il travaso di bile. Dostoevskij diceva che Dio e il Demonio si disputano l’anima dell’uomo, e il campo di battaglia è il cuore di questo sventurato. Forse, dal suo appartamento dinanzi ai Dogmi Rossi aveva intuito quello che anche Von Balthasar sosteneva: finché ci sarà sofferenza sulla terra, la sola idea di un benessere celestiale causerà irritazione. Orbene, l’impasto quotidiano del Belpaese non misura la cifra divina dei governi, ma si limita a quella umana, inevitabilmente punteggiata di limiti. I grandi evasori, perciò, potranno dormire sonni tranquilli, ché nessuno romperà le uova nel paniere. Un paniere dorato, perché l’età dell’oro, lo testimonia la storia, è quella in cui l’oro l’hanno visto in pochi.