Il Parlamento chiede all’UE di attuare integralmente le sue raccomandazioni circa le attività della CIA in Europa e di svolgere indagini per fare piena luce sugli abusi e le violazioni commessi, al fine di individuare le responsabilità e garantire che non si ripetano.
Sollecitando un nuovo approccio comune con gli USA nella lotta al terrorismo che rispetti il diritto internazionale, chiede chiarimenti al nuovo Presidente Obama circa la chiusura e la proibizione delle prigioni segrete.
Approvando con 334 voti favorevoli, 247 contrari e 86 astensioni una risoluzione sostenuta da PSE, ALDE, Verdi/ALE e GUE/NGL, il Parlamento ricorda anzitutto nella sua relazione sul presunto utilizzo di paesi europei da parte della CIA per il trasporto e la detenzione illegali di prigionieri sono state formulate 46 raccomandazioni dettagliate destinate agli Stati membri, alla Commissione e al Consiglio. Denuncia quindi «l’inerzia dimostrata finora dagli Stati membri e dal Consiglio, in particolare dall’Alto rappresentante per la PESC, Javier Solana, quanto al far luce sul programma di consegne straordinarie e dare attuazione alle raccomandazioni». Deplora inoltre «la mancanza di risposte esaurienti» nelle dichiarazioni rese dal Consiglio al Parlamento il 3 febbraio 2009.
Alla luce degli sviluppi seguiti in diversi Stati membri all’approvazione della relazione, tra cui le “ammissioni” britanniche e l’imposizione del segreto di Stato in Italia sul caso Abu Omar, Il Parlamento invita gli Stati membri, la Commissione e il Consiglio «a dare piena attuazione alle [sue] raccomandazioni». Li esorta inoltre «a contribuire all’accertamento della verità avviando indagini o collaborando con gli organi competenti, divulgando e fornendo tutte le informazioni pertinenti e garantendo un efficace controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti».
Più in particolare, il Parlamento esorta l’Unione europea, gli Stati membri e le autorità statunitensi «a svolgere indagini e a fare piena luce sugli abusi e le violazioni commessi nel contesto della “guerra al terrorismo”», al fine di «individuare le responsabilità» e garantire che tali violazioni «non si ripetano in futuro». Specie per quanto riguarda le violazioni del diritto umanitario internazionale e nazionale, delle libertà fondamentali, della proibizione della tortura e dei maltrattamenti, delle sparizioni forzate e del diritto a un processo equo. A suo parere, infatti, le consegne straordinarie e la detenzione segreta «sono contrarie» a questi principi, mentre «diversi Stati membri dell’UE hanno partecipato o collaborato attivamente o passivamente con le autorità degli Stati Uniti» a queste attività e, pertanto, «hanno una specifica responsabilità politica, morale e giuridica». Ribadisce inoltre che «chiunque sia vittima di un atto di tortura ha il diritto, giuridicamente invocabile, a una riparazione e a un risarcimento equo ed adeguato».
Il Parlamento sollecita poi l’Unione europea e agli Stati Uniti a «rafforzare il dialogo transatlantico su un nuovo approccio comune nella lotta al terrorismo, basato sui valori comuni del rispetto del diritto internazionale in materia di diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto in un quadro di cooperazione internazionale». Esprimendo inoltre apprezzamento per i tre ordini esecutivi emessi dal Presidente Obama, il Parlamento sottolinea tuttavia che «persistono alcune ambiguità quanto al parziale mantenimento dei programmi di consegna e dei centri di detenzione segreti». Confida pertanto «che saranno forniti chiarimenti circa la chiusura e la proibizione di tutti gli altri centri di detenzione segreti … negli USA o all’estero».
I deputati ritengono che gli accordi UE-Stati Uniti sull’estradizione e l’assistenza giudiziaria reciproca «costituiscano uno strumento utile ai fini di un’applicazione della legge e di una cooperazione giudiziaria corrette sotto il profilo giuridico nella lotta al terrorismo». Plaudono, pertanto, alla loro ratifica da parte del Senato americano e chiedono all’Italia «di ratificarli quanto prima». Nel valutare poi positivamente la prossima visita negli Stati Uniti di una delegazione UE (Commissario europeo per la libertà, la sicurezza e la giustizia, Presidenza ceca e Coordinatore antiterrorismo), la invita a sollevare la questione delle consegne straordinarie e dei centri di detenzione segreti e a riferire al Parlamento. Esorta il prossimo Consiglio “Giustizia e affari interni” del 26 febbraio ad assumere una posizione ferma al riguardo e a discutere la questione della chiusura del centro di Guantánamo e del reinsediamento dei detenuti.
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Resoconto del dibattito in Aula – Comunicato stampa