Sempre Un Passo Indietro

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Con Bonolis e i padrini della musica, il Festival ha fatto più audience della resa di Veltroni. Probabilmente, se l’ex leader della Sinistra o quello che ne resta avesse avuto a disposizione il televoto, non sarebbe comunque ricorso a trucchi destinati a striscialanotizia, ma qualche sospetto sugli avversari l’avrebbe avanzato. Si è aperta una crepa nell’Italia di calciofili, falsi preti, taumaturghi e bigottoni di cui Povia, Masini e soci cantano più o meno convinti, senza regalare armonie degne dei fiori della Riviera. Da quella crepa filtrano il Caos, l’orrore della violenza sulle donne, sui disabili, i giochi sporchi del palinsesto e quelli sui tribunali, fra processi-show e gazzarre mediatiche, sabotaggi, disfunzioni, ruberie e truffe sanitarie. Le intercettazioni rese pubbliche, nel contesto delle indagini sulla clinica Santa Rita di Milano, sono l’agghiacciante misura del male, perché insita nel contesto della normalità. E nella norma che dalla scaltrezza genera piaghe, c’è spazio solo per un futuro di sgomento: se il sistema solare di casa nostra ruota intorno a simili cancrene, siamo noi stessi a volerlo. Si cade senza lottare, si delega qualcun altro a farlo, e così si cede per crollo, per stanchezza, perché la mente non regge certe ragioni col pelo sullo stomaco. Il denaro è il fine sontuoso di entrambe le parti: chi umilia la vita altrui, e chi rinuncia a combattere in suo nome. Quanto sembra lontana, nel tempo che tutto disperde, la frase del Talmud secondo cui “i cardini reggono la porta, e le prove reggono l’uomo”. Meno faticoso, indubbiamente, tentare quelle televisive, tra cuochi e quiz, balletti e comparsate. Il Censis ci descriveva tristi e opulenti già vent’anni fa, e il trash che ogni giorno ci sommerge sembra confermare che la sensibilità non affascina più i sudditi di questa repubblica. Rimediare è più che una semplice necessità.