Fine vita. Il rinvio serve solo a far dimenticare Eluana: Governo e Parlamento piu fede agli impegni

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«Da anni si discute, ed intanto Eluana è morta e altre persone rischiano di essere fatte morire di fame e di sete perché ormai l’ordinamento secondo l’interpretazione giurisprudenziale lo consente» Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, commenta così le ipotesi di slittamento del dibattito sul fine vita.

«Le dichiarazioni che lasciano intravvedere ulteriori rinvii nell’intervento legislativo suscitano stupore e, bisogna pur dirlo, indignazione. Il governo ed il Parlamento si sono ripetutamente impegnati con mozioni, con l’annuncio di decreti legge, con l’assicurazione che in tre giorni si sarebbe fatta la legge, poi per il solo Senato i giorni sono diventati 15. Adesso di termini non si parla più.

«La manovra è evidente. Basta leggere gli emendamenti proposti per capirlo, ma le questioni sono poche e semplici e sono state ampiamente dibattute sui mezzi di comunicazione ed in Parlamento. Si tratta di decidere su quattro punti: se la vita sia un bene disponibile, se mangiare e bere siano terapia o no, se i desideri espressi dal paziente debbano essere assolutamente vincolanti per il medico, se tali dichiarazioni debbano essere attuali o no.

«L’asserita volontà di miglioramento del testo Calabrò è solo un pretesto perché i miglioramenti sono possibili ma anche semplici. Spesso si tratta solo di questioni di carattere linguistico; è serio invece il tema della promozione delle cure palliative, ma su di esso vi è già un testo in discussione alla Camera.

«Si abbia il coraggio di decidere dando corpo ad una volontà assolutamente maggioritaria nella società. Ogni rinvio serve solo a dimenticare il dramma di Eluana, a consolidare la mentalità eutanasica, a permettere che altre persone possano essere abbandonate anziché curate.

«Il 6 febbraio abbiamo apprezzato il governo. Il 9 abbiamo apprezzato il presidente del Senato. Ora» conclude Casini «chiediamo fermamente che non si torni indietro».

 

Roma, 27 febbraio 2009