Molti uomini filosofi, scienziati, si erano gia’ messi ad osservare la straordinaria bellezza di Madre Natura, ognuno di loro a suo modo, con i propri occhi dette delle interpretazioni che diventarono teorie, scuotendo e maturando l’evoluzione del pensiero e della conoscenza umana.
Ma senza alcun dubbio uno su tutti fu un vero e proprio terremoto nello studio dell’evoluzione della specie, il suo nome e’ noto a tutti: Charles Darwin.
Charles Robert Darwin, nacque a Sherewsbury, nel 1809 nipote di uno scienziato che già si era cimentato a studiare l’evoluzione animale, Erasmus Darwin. Di classe agiata Darwin era al centro dell’universo, nella grande Londra, quando allora l’impero britannico e la rivoluzione industriale avevano fatto dell’Inghilterra la nazione guida del mondo, tanto da potersi dedicare alla scienza con occhio disincantato.
Fin da piccolo Darwin aveva la capacita’ di osservare gli animali, le piante e le cose in generale in un modo unico, profondo, passionale, perche’ in esse c’era qualcosa che lo turbava, che lo incuriosiva, che lo richiamava a se , l’eca di madre Natura per lasciarsi cogliere ed interpretare.
Nell’ottobre 1825 si iscrisse all’Università di Edimburgo per studiare medicina, pensando di seguire le orme del padre. Ma la medicina non era la strada giusta per Darwin, il quale capì ben presto di non essere adatto agli studi di medicina. Suo padre ritenne che la carriera ecclesiastica fosse una buona alternativa.
Cosi’ nel 1827 all’Università di Cambridge, Darwin cominciò a studiare teologia (in preparazione per divenire un ecclesiastico della Chiesa dell’Inghilterra).
Il vantaggio di diventare un pastore di campagna consisteva nel fatto che sarebbe stato libero di appagare il suo crescente interesse per la storia naturale. Divenne allievo del botanico John Stevens Henslow. Nel 1831, durante un’escursione nel nord del Galles, Adam Sedgwick gli impartì alcune lezioni di geologia che ebbero molta influenza sulla sua formazione.
Stevens Henslow diede a Darwin l’opportunità di intraprendere un viaggio per rilevazioni scientifiche, in qualità di naturalista e di compagno di viaggio. Il viaggio intorno al mondo del Beagle durò cinque anni.
Darwin, pur afflitto dal mal di mare, trascorse la maggior parte del tempo studiando le caratteristiche geologiche dei luoghi visitati e analizzando gli animali e le piante che vivevano in queste zone, in particolare in Sud America, sulle isole Galapagos e sulle isole dell’Oceano Pacifico. Raccolse metodicamente innumerevoli campioni e trascrisse su taccuini da campo oggi conosciuto come il Viaggio di un naturalista intorno al mondo. E fu propri durante questi anni che la mente e il cuore si aprirono alla natura, con uno studio passionale, razionale e nello stesso tempo poetico di capire come si erano evolute le specie in Natura, quale meraviglioso meccanismo doveva nascondersi dietro all’evoluzione della specie.
Durante il suo viaggio potè verificare in prima persona l’esistenza delle forze naturali identificate da Lyell che gradualmente trasformano la superficie del pianeta, quali l’erosione, i terremoti e i vulcani. Facendo riferimento proprio alle teorie di Lyell, fece alcune scoperte molto importanti sulla geologia del Sud America, sulle isole vulcaniche e sulle origini delle barriere coralline.
Dissotterrò molti fossili in America meridionale. Si domandò perchè i fossili assomigliassero agli attuali abitanti del continente più di qualsiasi altra specie, e perchè queste somiglianze si riscontrassero anche fra specie esistenti ma distribuite in territori differenti. Perchè il mondo pullulava di così tante creature diverse? Perchè alcune erano tra loro molto simili e altre invece molto diverse? Se le specie erano state create in qualche modo per adattarsi allambiente in cui si trovavano, perchè le specie che abitavano la giungla presentavano differenze in Asia, in Africa e in Sud America, nonostante il clima fosse simile?
Darwin pensò che alcuni migratori, provenienti dal Sud America, fossero giunti alle Galapagos dopo che queste erano emerse dal mare, e che poi avessero subito una trasformazione nel corso del tempo poichè vivevano in condizioni di isolamento.
Domande, tentativi di risposte, ipotesi, deduzioni, furono il motore dominante della corsa di Darwin verso il sapere, verso la conoscenza.
Darwin conosceva bene le teorie sulla trasformazione delle specie esposte anni prima da suo nonno. Ma davanti a lui c’era qualcosa di nuovo, di straordinario.
Pensava alla storia della vita non come a una serie di progenie indipendenti, in qualche modo costrette a progredire dalle monadi alle scimmie.
Al contrario, Darwin concepiva la vita come un unico albero genealogico ramificato. Le somiglianze tra le diverse forme di vita dovevano dunque provenire da un antenato comune. Ma fece molto di piu’, Darwin, arrivò alla conclusione secondo cui moltissimi esseri viventi vengono sempre annientati prima che possano riprodursi. Diversamente, ogni specie si sarebbe già riprodotta così tanto da riempire il pianeta in poche centinaia di generazioni. Nella realtà le popolazioni rimangono invece più o meno stabili, anno dopo anno.
Darwin, che stava già cercando di capire come potessero formarsi nuove varietà, comprese ben presto che la soluzione era da ricercarsi nella differenza tra gli esseri viventi che sopravvivono e si riproducono, e quelli che invece non ce la fanno. Denominò questa serie di cause variabili "selezione naturale". In quel periodo non si era a conoscenza del DNA che potesse spiegare l’ereditarieta’, ma tutta via Darwin intui’ che l’eredità dei caratteri rivestiva un ruolo importante. La progenie assomigliava ai genitori e solo chi sopravvive trasmette alla prole la propria forma e le proprie abilita’, in altre parole era nata una nuova interpretazione della natura, una nuova teoria destina a cambiare il mondo: La teoria sulle origini delle specie, il famoso libro di Charles Darwn On the Origin of Specie scriveva tutto nei suoi quaderni, pignolo e nello stesso disordinato, umile nel suo operato, ma forte e determinato nella conoscenza amava disegnare i suoi concetti e poi scrivere le sue deduzioni, in quei semplici quaderni destinati a cambiare il modo di pensare.
Darwin divenne l’autorità somma nell’ambito dell’evoluzione, nei due decenni successivi alla pubblicazione dell’Origine, la stragrande maggioranza della comunità scientifica cominciò ad accettare il fatto che Darwin avesse ragione riguardo all’evoluzione della vita. Ma iriconoscimento ufficiale della validità della selezione naturale dovette attendere gli anni trenta del Novecento, quando si assistette alla sintesi fra la teoria darwiniana e la genetica mendeliana.
La teoria dell’evoluzione di Darwin si fonda dunque su tre elementi o requisiti principali: la variazione, l’ereditarietà e la selezione. Darwin riuscì in questo modo a spiegare per la prima volta in modo coerente e unitario una quantità di evidenze molto diverse fra loro, come la successione dei fossili nei reperti geologici, la distribuzione geografica delle forme di vita, le somiglianze negli stadi embrionali, le omologie strutturali, le relazioni tassonomiche osservate nel mondo vivente.
La verita’ e’ che Charles Darwin e’ stato un grande e profondo osservatore del mondo, uno che non gli interessava tanto le chiacchiere della gente, non gli importava di diventare famoso o il grande padre della biologia, ma era interessato a capire.
Era un uomo come tanti altri, con l’unica differenza che non aveva perso la curiosita’ genuina dei bambini.
Come a un bambino a cui e’ stato regalato un giocattolo e lo rompe per vedere cosa ce’ dentro, senza pensare a chi lo ha costruito, cosi’ Darwin si e’ trovato davanti al "giocattolo" chiamato Natura e con la semplicita’ e la tenacia di un bambino ha frammentato il gioco per vederne i suoi costituenti per capirne il meccanismo, le sue regole, senza stare a pensare troppo “con malizia” al suo creatore.
Per pensare a Dio, Darwin, aveva tempo la domenica in chiesa quando ci andava con sua moglie, in un dialogo silenzioso, intimo e solitario, tra chi doveva aver fatto, e chi doveva capire.
Darwin forse e’ stato uno tra i pochi scienziati a studiare la natura con la passione vera di chi ha voglia di fare veramente qualcosa per l’Umanita’, e non fare per distruggere altre "teorie" o idee.
Con la sua teoria, Darwin senza alcun dubbio ha spiegato molto, anzi moltissimo, ed e’ per questo che forse piu’ di ogni altro uomo si e’ avvicinato molto ad interpretare e a capire la mente di Dio.
Darwin morì nell’aprile del 1882 ed e’ sepolto nell’Abbazia di Westminster accanto a Isaac Newton.