Nessuno tocchi caino riporta le condanne a morte nel mondo

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1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : IRAQ: TERZA CONDANNA CAPITALE PER ALI’ IL CHIMICO, ASSOLTO TAREQ AZIZ
2.  NEWS FLASH: PANNELLA: DOPO AZIZ SIANO RISPARMIATI ANCHE SUOI COMPLICI
3.  NEWS FLASH: IRAN: DIECI IMPICCATI PER TRAFFICO DI DROGA
4.  NEWS FLASH: YEMEN: GIUSTIZIATO PER STRAGE ALLA MOSCHEA
5.  NEWS FLASH: CINA: CONDANNA A MORTE PER TANGENTI

IRAQ: TERZA CONDANNA CAPITALE PER ALI’ IL CHIMICO, ASSOLTO TAREQ AZIZ
2 marzo 2009: il Tribunale speciale iracheno ha emesso tre condanne a morte nei confronti di altrettanti ex gerarchi del regime di Saddam Hussein, in relazione alle uccisioni di 42 commercianti iracheni, avvenute a Baghdad nel 1992.

Nello stesso processo è stato invece assolto Tareq Aziz, ex vice primo ministro del passato regime.
I tre condannati a morte sono Ali’ Hassan al-Majid, noto come ‘Ali’ il Chimico’, Mahmud al-Azza e Aziz al-Numan, riconosciuti responsabili delle uccisioni di 42 commercianti accusati di speculare sul prezzo del cibo all’epoca dell’embargo Onu.
‘Ali’ il Chimico’ ha già ricevuto altre due condanne a morte per il ruolo svolto nell’uccisione di decine di migliaia di curdi alla fine degli anni ’80 e per il suo coinvolgimento nella repressione della rivolta sciita del 1991.
Tra gli imputati andati assolti oggi c’è l’ex vice primo ministro Tareq Aziz, che figura tra gli imputati di altri processi in corso, compresi quello relativo alle esecuzioni a Baghdad e Najaf di decine di sciiti, avvenute nel 1999 durante le proteste popolari scoppiate a seguito dell’uccisione dell’allora autorita’ religiosa sciita Muhammad Sadeq al-Sadr, e quello relativo alle uccisioni e deportazioni di curdi iracheni agli inizi degli anni ’80.
Il 1° settembre 2005, tre persone sono state impiccate in Iraq dopo essere state riconosciute colpevoli di gravi atti di violenza. Si tratta delle prime esecuzioni dalla caduta del regime di Saddam Hussein. Nel 2006 si ha notizia di almeno 65 esecuzioni, tra cui quella di di Saddam Hussein, impiccato il 30 dicembre, dopo essere stato condannato da un tribunale iracheno per crimini contro l’umanità. Nel 2007 si sono registrate almeno 33 esecuzioni.
Il 18 dicembre 2008 l’Iraq ha votato contro la risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Per saperne di piu’ : http://www.nessunotocchicaino.it/

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NESSUNO TOCCHI CAINO – NEWS FLASH

PANNELLA: DOPO AZIZ SIANO RISPARMIATI ANCHE SUOI COMPLICI
2 marzo 2009: “Quando ritenemmo necessario e indilazionabile intervenire per impedire un nuovo assassinio di Stato in Iraq ai danni di Tareq Aziz, principale responsabile di collaborazione e di sostegno del dittatore Saddam, ci decidemmo a farlo perché tutti coloro che, sino all’ultimo momento del sanguinario e disastroso regime saddamita avevano avuto contatti ufficiali, solenni, con lui in particolare in Italia e in Vaticano, non avevano mostrato di occuparsi della salvezza di questo loro onoratissimo amico e complice”. Lo afferma in una nota il leader Radicale Marco Pannella.
“A quel punto, in realtà, nulla si sapeva e tutto si temeva sulla sorte di Tareq Aziz. Uno dei suoi avvocati era fuggito in Giordania dopo l’assassinio dell’altro, mentre il tribunale speciale continuava a sfornare “giustizia” di stampo anch’esso e ancora saddamita. Ad agosto potemmo sapere, con l’Avvocato Mario Lana recatosi a Baghdad, con l’ufficioso consenso del Governo italiano e la confermata neutralità di quello Vaticano, che si stava per passare in una fase finalmente chiara degli iter processuali a carico dell’ex principale collaboratore di Saddam.
Il Governo di Baghdad intanto continuava ad essere informato della nostra ininterrotta azione di vigilanza in Italia, nelle istituzioni italiane e in quelle europee.
Oggi apprendiamo – aggiunge Pannella – la notizia della piena assoluzione e (addirittura!) della scarcerazione di Aziz, ma anche la notizia della condanna a morte di tre dei suoi coimputati fra i quali il familiare di Saddam, Ali il Chimico. Per quanto sta a noi, in particolare per il Partito Radicale e Nessuno tocchi Caino, restiamo impegnati per impedire il rapido e incontrollato passaggio ad esecuzione di questi condannati, tra l’altro testimoni e/o imputati in altri processi importantissimi.
Rivolgiamo un appello pubblico urgente alle massime autorità di Baghdad, in particolare al Presidente Talabani perché non si riprenda, anche ufficialmente, a mozzare le teste per tappare le bocche di personaggi che avrebbero sicuramente molte cose da raccontare e svelare. Se una qualche forma di assicurazione in tal senso non dovesse sia pure ufficiosamente giungerci è chiaro che dovremo tornare a dar corpo alla legalità dei diritti umani, alla Moratoria Universale proclamata dall’Assemblea Generale dell’ONU. Speriamo davvero e vivamente che questo non si renda necessario. Ringraziamo in particolare i premi Nobel e gli esponenti politici europei e italiani che ci avevano sostenuto. Sin d’ora contiamo che grazie all’informazione (lì dove tutt’ora esista, civile, libera e democratica) si faccia comprendere all’attuale regime iracheno, perché è interesse, in primo luogo delle loro popolazioni, per decenni massacrate, con primaria responsabilità dei ceti dirigenti del paese, che!
 tutto questo sia conosciuto”.
Per saperne di piu’ : http://www.radicalparty.org/welcome_it.html

IRAN: DIECI IMPICCATI PER TRAFFICO DI DROGA
1 marzo 2009: dieci uomini sono stati impiccati per traffico di droga in Iran, nella provincia occidentale di Kermanshah.
Lo rende noto l’agenzia ISNA, che cita il procuratore generale provinciale, Mojtaba Maleki. “L’ufficio della procura di Kermanshah non mostrerà alcuna esitazione nella sua azione decisiva contro i trafficanti, che mettono in pericolo la sicurezza e la pace dei cittadini”, ha dichiarato Maleki.
Alcuni degli uomini messi a morte – ha aggiunto il Procuratore – avevano dei precedenti per traffico di droga e pur avendo beneficiato di un’amnistia erano stati di nuovo arrestati e processati per aver ricostituito l’organizzazione dedita ai traffici.
La pena di morte è prevista in Iran per omicidio, rapina a mano armata, stupro, blasfemia, apostasia, cospirazione contro il Governo, adulterio, prostituzione, omosessualità, reati legati alla droga.
La legge iraniana prevede la pena di morte per il possesso di più di 30 grammi di eroina o di 5 chili di oppio.
Per saperne di piu’ : http://www.iranvnc.com/floater_article1.aspx?lang=en&t=1&id=8227

YEMEN: GIUSTIZIATO PER STRAGE ALLA MOSCHEA
3 marzo 2009: un uomo è stato fucilato nella città yemenita di Amran dopo essere stato riconosciuto colpevole delle uccisioni di 10 persone.
Abdullah Saleh al-Kohali, 27 anni, è stato giustiziato nel cortile di una prigione da un plotone di agenti di polizia, dopo la lettura della sentenza di morte da parte di un giudice.
L’uomo avrebbe ammesso di aver ucciso nel maggio 2008, con una mitragliatrice, dei fedeli all’esterno della moschea del villagio di Bait al-Aqari, presso Amran.
La condanna a morte era stata emessa dal tribunale della stessa città, nel giugno 2008.
Diversi parenti delle vittime hanno assistito all’esecuzione, mentre fotografi e cameramen non sono stati ammessi.
Per saperne di piu’ : http://www.monstersandcritics.com/news/middleeast/news/article_1462784.php/Yemen_mosque_attacker_executed_by_firing_squad_

CINA: CONDANNA A MORTE PER TANGENTI
27 febbraio 2009: l’ex direttore della Commissione Pianificazione Urbanistica di Chongqing, nel sud-ovest della Cina, è stato condannato a morte con pena sospesa per due anni dopo essere stato riconosciuto colpevole di corruzione.
Si tratta di Jiang Yong, che secondo il Tribunale Intermedio del Popolo della municipalità avrebbe preso tangenti per almeno 17,96 milioni di yuan (circa 2,63 milioni di dollari Usa) in complicità con la sua amante Tang Wei.
In cambio di terreni e concessioni edilizie, i due avrebbero preso i soldi dai costruttori attraverso due società fondate nel 2004 ed intestate alla Tang.
Jiang è stato arrestato nell’aprile 2008. Stando agli atti del processo, tutte le sue proprietà sono state confiscate mentre i soldi delle tangenti sarebbero ancora da recuperare.