Ci stiamo avvicinando alla Pasqua. Certo, il clima che avvolge il modo non è ottimo, ma quando mai lo è stato?. Forse è proprio in questa atmosfera critica di sofferenza che bisogna soffermarci di piu’ su questa ricorrenza, molte volte sottovalutata e messa in secondo piano rispetto al Natale. Invece non è così.
Ricordate la scena di Gesù che entra, a Gerusalemme nel giorno delle Palme, su di un asino che noi oggi commemoriamo e riviviamo. Un Giorno pieno di gioia, traboccante di gente venuta da tutte le parti,acclamavano la figura di quel l’uomo agitando in aria palme di olivo e altre piante riconoscendo in Lui il Messia, il figlio di David, l’uomo della speranza passata e della speranza futura, l’uomo centrale, l’uomo cardine, l’uomo che totalizza in sé le sorti della storia umana, colui che svela e che compie le profezie antiche e future.
E così, a distanza di 2000 anni, nelle chiese di tutto il mondo, si ripercorre l’ingresso si Gesu’ a Gerusalemme, in una festa di acclamazione e di pace. Una pace che racchiudeva in se il martirio, ma anche il rinnovamento, e una gioia infinita che si è sciolta per tutta l’umanità.
Certo, oggi leggere e interpretare la voce del nuovo Testamento, in un mondo frenetico, arrivista e pubblicitario, diventa assai arduo sentire nel cuore il sentimento di una festa come
Sapere vuol dire anche conoscere i propri valori morali, sapere vuol dire essere capaci di interrogare la propria anima, e saperla ascoltare, e non solo essere bravi in matematica o in latino.
Oggi,
La domenica delle Palme, come
L’uomo finché non imparerà ad ascoltare la voce silenziosa del cielo, finché non capta il vero messaggio della Pasqua, dovrà portare ancora a lungo il peso della croce e dovrà camminare ancora tanto sulla aspra salita sconnessa del proprio calvario.
Bisogna cercare di scrollarsi di dosso, pregiudizi contro una forma di messaggi cristiani, magari infangati dalla storia, ma che non posiamo portarci dietro per sempre. C’è da tornare alla vera essenza delle cose, quelle chiuse in una semplicità straordinaria, raccontate con l’amore di chi 2000 anni fa’ ci ha regalato la speranza e l’amore, in una forma, che è una carezza per la sofferenza di tutti noi e piu’ di altre mira alla Pace.
I dolori e le sofferenze di ognuno, si dissolvono nella speranza, e questo lo fanno tutti, cristiani e non, allora vuol dire, che
foto direttamente( 05.06.09) da Londra di Carmine Gonella
Chiesa san’t Pietro ( comunicta’ di Londra)