DOMENICA DELLE PALME UN CAMMINO VERSO LA SPERANZA.

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<!–[if !vml]–>mail.google.com.jpgCi stiamo avvicinando alla Pasqua. Certo, il clima che avvolge il modo non è ottimo, ma quando mai lo  è stato?. Forse è proprio in questa atmosfera critica di sofferenza che bisogna soffermarci  di piu’ su questa ricorrenza, molte volte sottovalutata e messa in secondo piano rispetto al Natale. Invece non è così.

 
 La Pasqua sotto certi aspetti, è molto piu’ importante del Natale, c’è una nascita anche nella Pasqua, un Parto, che deriva da una morte, e diventa subito simbolo di speranza. Quella solita speranza, a cui tutti noi facciamo appello, nei momenti di difficoltà, e di buio. Chi di noi non ha mai racchiuso il proprio dolore, solitudine o  paure nella speranza? Ecco ogni volta ripercorriamo quel cammino faticoso e straziante del calvario, della crocifissione della morte, ma che racchiude la luce di una speranza. Con la Domenica delle Palme, si apre la Settimana Santa, una lunga ed irta salita verso il Golgota, dove la morte si fece vita, ed è bene soffermarci ad assaporare quell’atmosfera di 2000 anni fa.

 Ricordate la scena di Gesù che entra, a Gerusalemme nel giorno delle Palme, su di un asino che noi oggi commemoriamo e riviviamo. Un Giorno pieno di gioia, traboccante di gente venuta da tutte le parti,acclamavano la figura di quel l’uomo agitando in aria palme di olivo e altre piante riconoscendo  in Lui il Messia, il figlio di David, l’uomo della speranza passata e della speranza futura, l’uomo centrale, l’uomo cardine, l’uomo che totalizza in sé le sorti della storia umana, colui che svela e che compie le profezie antiche e future.

E così, a distanza di 2000 anni, nelle chiese di tutto il mondo, si ripercorre l’ingresso si Gesu’ a Gerusalemme, in una festa di acclamazione e di pace. Una pace che racchiudeva in se il martirio, ma anche il rinnovamento, e una gioia infinita che si è sciolta per tutta l’umanità.

La Domenica delle Palme, quindi è un importate incontro per tutti i Cristiani, che voglio festeggiare il Cristo in pace e serenità. Un giorno di festa di sole che, preannuncia però una notte buia, dalla quale se uno vuole può trovare la Luce, per risorgere.

Certo, oggi leggere e interpretare la voce  del nuovo Testamento, in un mondo frenetico, arrivista e pubblicitario, diventa assai arduo sentire nel cuore il sentimento di una festa come la Pasqua. Valori antichi, dimenticati, spesso snobbati e offesi per motivi sfuggevoli spesso anche alla ragione, e disseminati nella storia, senza capire l’essenza del vero messaggio. Ed ecco quindi, che i bambini e i ragazzi di oggi, non vengono educati a questi basilari concetti eterni, spesso nemmeno avvicinati dai genitori, che decidono spesso per la formazione culturale e religiosa dei propri figli.

Sapere vuol dire anche conoscere i propri valori morali, sapere vuol dire essere capaci di interrogare la propria anima, e saperla ascoltare, e non solo essere bravi in matematica o in latino.

Oggi, la Pasqua, è mangiare la colomba è mangiare in tavole assortite e gonfiare il corpo. Ma ci si dimentica del cuore e dell’anima e con il lungo andare il corpo ricadrà sgonfiato su se stesso senza avere il sostegno dello spirito.

La domenica delle Palme, come la Pasqua, deve essere, certo, un momento di incontro per tutti, ma anche un momento di riflessione da condividere insieme, cibarsi e ricordare il perché si sta mangiando. Guardiamo lo scenario che abbiamo davanti ogni giorno, guerre, sangue sparso nelle strade, problemi legati alla droga, prostituzione, malattie gravi che distruggono famiglie intere, ricchi che di colpo per una tragedia diventano poveri, per non parlare di migliaia di bambini che muoio nel mondo per la fame. No vi sembra un calvario?, Non vi ricorda la passione, la sofferenza fatta da Gristo?. Non vedete nel sangue versato il volto di Cristo sofferente sulla croce?.

L’uomo finché non imparerà ad ascoltare la voce silenziosa del cielo, finché non capta il vero messaggio della Pasqua, dovrà portare ancora a lungo il peso della croce e dovrà camminare ancora tanto sulla aspra salita sconnessa del proprio calvario.

Bisogna cercare di scrollarsi di dosso, pregiudizi contro una forma di messaggi cristiani, magari infangati dalla storia, ma che non posiamo portarci dietro per sempre. C’è da tornare alla vera essenza delle cose, quelle chiuse in una semplicità straordinaria, raccontate con l’amore di chi 2000 anni fa’ ci ha regalato la speranza e l’amore, in una forma, che è una carezza per la sofferenza di tutti noi e  piu’ di altre mira alla Pace.

I dolori e le sofferenze di ognuno, si dissolvono nella speranza, e questo lo fanno tutti, cristiani e non, allora vuol dire, che la Pasqua è  di  tutti e per tutti.

 

foto direttamente( 05.06.09) da Londra di Carmine Gonella 

Chiesa san’t Pietro ( comunicta’ di Londra)