Terremoto In Abruzzo: Un Commento

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E’ da stanotte che leggo, ascolto, apprendo del terremoto a L’Aquila e dintorni.

Non volevo scriverci un articolo che fosse dei soliti, e così non ho fatto. L’editoriale del giornale parla d’altro, ma ho comunque scelto la Rete per gettare nella mischia un pensiero. Il ricercatore che girava per il capoluogo con un megafono, gridando alla calamità era stato deriso: perché? Non stava sbraitando "al lupo, al lupo", ed aveva dati reali fra le mani. Non gli hanno creduto, salvo saltar fuori giorni dopo con lo sgomento. "Che notiziona", hanno commentato in molti.
Sono entrati in Facebook [ché pare sia il nuovo notiziario globale] e hanno trovato di tutto. Retorica, faccine scandalizzate e gruppi creati ad hoc per cordoglio, per essere quelli-che-stanno-vicini [con internet!], ma la realtà dice un’altra cosa: la scossa era stata prevista. Il ricercatore-visionario ha rimediato un verbale di denuncia per procurato allarme, nonostante avesse reso noto l’evento e dato una tempistica vagamente attendibile. Col rischio di essere ripetitivo, anche qui mi chiedo perché non si fa altrettanto coi megamanager, che danno a vedere una crisi che non esiste. Fissano obiettivi produttivi sempre più alti, tagliano costi e dipendenti, passano capitali non indifferenti a giornalisti e manipolatori per raccontare scempiaggini. Sulla pelle altrui. E’ la goccia che fa traboccare un vaso destinato, comunque, a debordare nell’indifferenza generale, vomitando acqua invano. Siamo un popolo di attendisti, bravi a far la faccia triste, ma incapaci di dare una mano, una scossa. E la tragedia diventa carne da giornale; è un affare qualsiasi, in un paese dove la gente pensa più ad accusarsi che ad abbracciarsi, cercarsi, sorridersi, aiutarsi. Offri ascolto, aiuto, sostegno, e vieni guardato con diffidenza, come se fossi "interessato" a chissà cosa. E’ sconcertante. Venga con noi, chi ha voglia di rimboccarsi le maniche. Denunciate chi denuncia a vuoto, e fate informazione vera, autentica, sana. Si parte per il centro Italia.