Marta una studentessa di 24 anni dopo 23 ore sotto le macerie ha potuto sorridere ai soccoritori. Il sorriso di una speranza.
Hanno scavato tutta la notte i vigili del fuoco e i volontari sia all’Aquila che nei comuni limitrofi; operazioni mai interrotte nonostante le decine di scosse che si sono succedute nel corso della notte, la più violenta della quali alle 1.15 con una magnitudo di 4.8. Alle 2, dopo 23 ore dal sisma è stata tirata fuori viva dalle macerie Marta, una studentessa di 24 anni della provincia di Teramo. L’hanno tirata fuori gli speleologi del soccorso alpino, dopo 5 ore di lavoro su quello che resta della palazzina di quattro piani in via Sant’Andre. «È stato un salvataggio molto delicato – racconterà Aldo, lo speleologo che le è stato vicino per tutto il tempo che i colleghi hanno impiegato per liberarla – c’erano travi pericolanti molto vicine. E poi dovevamo fare attenzione a non provocare crolli, mentre tentavamo di liberarle le gambe». Marta deve a questi uomini la sua vita, così come a tutti quelli che hanno lavorato incessantemente sulle macerie della palazzina e lo deve alla fortuna. I soccorritori l’hanno trovata stesa sul letto: accanto, a meno di 20 centimetri dal suo corpo, una trave di cemento armato che si è staccata dal soffitto e che è stata la sua salvezza.
La notte è trascorsa al freddo e in molti hanno preferito dormire in auto, mentre sono proseguiti i trasferimenti verso gli alberghi della costa. Molte delle persone che hanno perso la casa hanno trovato ricovero chi in auto, chi sotto l’unica tensostruttura montata, creandosi un giaciglio con guanciali e coperte.
«sono in arrivo altre 3.000 tende» per gli sfollati di L’Aquila e «c’è sempre la possibilità di trasferirsi lungo la costa, dove sono stati requisiti 5.000 posti letto» in alcuni hotel del luogo ha confermato il sindaco del capoluogo abruzzese, manifestando la speranza che si possa «assicurare ai cittadini una notte migliore di quella appena trascorsa.
Attualmente, fanno sapere invece dal quartier generale della Protezione civile, sono 5.100 le persone impegnate nell’ambito del sistema nazionale di soccorso e assistenza alla popolazione nazionale (oltre al personale del dipartimento e ai volontari arrivati da numerose regioni, vigili del fuoco, croce rossa, soccorso alpino e forze dell’ordine).
PRONTI 130 MILIONI DI EURO – «Per il sistema del ministero dell’Interno, cioè carabinieri, polizia e Vigili del fuoco impegnati per i prossimi sei mesi in Abruzzo metteremo a disposizione 130 milioni di euro» ha spiegato ancora il ministro dell’Interno che ha poi precisato che per «questa emergenza nazionale saranno trovate tutte le risorse che serviranno».
LA RABBIA PERCHE FORSE I SEGNALI DEL SISMA CERANO…. e si poteva evitare….
Alcuni fenomeni che effettivamente precedono e accompagnano le crisi sismiche sono stati indicati come efficaci segnali premonitori. La frenetica agitazione di animali da cortile come cani, gatti, polli e mucche. Le variazioni di livello di fluidi sotterranei che si evidenziano, per esempio, come oscillazioni di acqua nei pozzi. I cupi boati che preannunciano la rottura delle faglie per effetto delle tensioni accumulate nella crosta terrestre.
Il figlio dell’uranio
E poi c’è il radon, di cui tanto si parla in questi giorni: questo gas figlio dell’uranio radioattivo che può emergere dal sottosuolo in quantità superiori alla norma, quando la dinamica interna del nostro pianeta piega e comprime le rocce fino a spezzarle. Lo stesso radon, per inciso, che in alcune aree della nostra penisola, come nel Viterbese, diventa problema sanitario se penetra e ristagna nei piani bassi delle abitazioni, perché può provocare il cancro ai polmoni. «L’errore commesso da alcuni ricercatori che si sono impegnati negli studi di previsione sismica è stato credere che ci fosse una relazione univoca di causa ed effetto fra la comparsa di uno di questi fenomeni e la scossa di terremoto. E, invece, non si tratta di indizi sufficienti — commenta il sismologo Massimo Cocco, dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) —. Ci hanno provato in tanti a seguire questa strada, col risultato che molte volte c’erano i presunti segnali premonitori e poi non arrivava il terremoto, molte altre il terremoto colpiva improvvisamente, senza essere preceduto da alcun segnale, e solo occasionalmente si sono verificati insieme precursori e sisma».
Franco Foresta Martin
07 aprile 2009