Il capo del governo non può candidarsi alle europee

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Ho scritto più volte che, nell’indifferenza pressoché totale dei media italiani-  le elezioni europee sono molto importanti perché la legislazione comunitaria prevale sulle leggi nazionali e per questo motivo l’eurodeputato è tenuto a svolgere una funzione di rappresentanza dei diritti di 492 milioni di cittadini. 

 

Spiace vedere come la politica italiana, sempre più provinciale, trascuri di dare importanza alle europee e inganni di fatto i cittadini proponendo come capilista dei politici che non potranno mai abbandonare il Parlamento italiano per recarsi a Bruxelles e lavorare seriamente a tempo pieno alla difesa degli interessi dei cittadini. Forse non tutti sanno che gli euroedeputati devono essere lì 24 ore su 24 per tentare di arginare i danni compiuti da 12.000 lobbyisti iscritti nel libro paga delle aziende e delle multinazionali, sempre attentissimi a influenzare ogni mossa della Commissione europea e pronti a sfornare leggi e emendamenti che non danneggino troppo le società che li pagano come consulenti. 

Forse non tutti sanno che le leggi europee vengono partorite a Bruxelles in sede di commissione parlamentare e che la maggior parte dei documenti non sono tradotti in italiano. Non solo ma le discussioni vitali spesso avvengono nei corridoi e nelle lingue di lavoro inglese, francese e tedesco. 

Fare atto di presenza alle sedute del Parlamento europeo a Strasburgo non serve a niente, se poi non si è presenti e attivissimi in sede di commissione parlamentare e in tutte le riunioni rilevanti nel merito. 

Chi difende gli europei dagli interessi delle multinazionali e dei poteri forti ? 

Sembra che i partiti non se ne preoccupino troppo. Non sempre la scelta dei candidati italiani è effettuata in base alla meritocrazia e mai sulla base di primarie aperte a tutti gli iscritti e i militanti del partito. 

L’esempio più deplorevole naturalmente è quello dato dal presidente del Consiglio, che non dovrebbe in nessun modo candidarsi alle europee per incompatibilità con il mandato di capo del governo italiano.

Da questo cattivo esempio potrebbero derivare altre candidature impossibili di altri politici che siedono già in Parlamento o in funzioni di vertice negli organi regionali. 

Il problema è che la scorrettezza del Capo del Governo legittima attualmente le scorrettezze di tutti gli altri capilista che, per rispetto dei cittadini e di regole non scritte ma ovvie, non dovrebbero mai candidarsi. 

Il mio invito è dunque all’on. Berlusconi a farsi da parte come capolista e indire delle primarie per fare eleggere dalla base del suo neonato partito i candidati alle europee. Sicuramente ci saranno all’interno del suo partito dei candidati all’altezza del mandato europeo.

Se lui compisse questo doveroso gesto, automaticamente tutti gli altri sarebbero incoraggiati a seguirlo sulla buona strada. 

E’troppo chiedere a un presidente del Consiglio che deve rappresentarci di fronte al mondo di dare il buon esempio ? 

A me sembra il minimo per un paese civile. 

Non possiamo prendere in giro l’elettore. 

Io sono dipietrista quindi voterò per il candidato migliore di Italia dei Valori e cioè Luigi De Magistris, il magistrato a cui i poteri forti hanno strappato 3 megaindagini sulla corruzione e gli intrecci tra mafia, politica e massoneria proprio perché le stava conducendo bene e stava scoperchiando una nuova tangentopoli. 

Ma posso immedesimarmi anche nell’elettore PDL che segna la crocetta su Berlusconi e poi si ritrova magari una velina a rappresentarlo nel Parlamento europeo, di fronte a 700 deputati di 27 paesi membri. 

Il Parlamento europeo non è Striscia la notizia. 

Lì bisogna saperci fare davvero, non si può bluffare, lì bisogna avere una preparazione tecnica, conoscere i dossier e saper argomentare e convincere dei professionisti in inglese, tedesco o francese. Oltreché naturalmente difendere gli interessi di 492 milioni di cittadini e non i propri. Oltreché naturalmente essere persone assolutamente integre e senza nessun precedente penale di tipo corruttivo o mafioso. 

Pertanto chiedo all’on. Berlusconi di ritirare la sua candidatura perché non realistica.

Chiedo anche all’on. Di Pietro di sostenere questa iniziativa. 

Il capo del governo e i parlamentari in carica non possono candidarsi per le europee, se non sono disposti, una volta eletti,  ad abbandonare il Parlamento italiano.

 

Questa è una regola civile a cui tutti devono attenersi.