Intensificare gli sforzi per la non proliferazione nucleare

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Il Parlamento suggerisce al Consiglio di intensificare gli sforzi per attuare il regime di non proliferazione che miri al disarmo nucleare totale.


Raccomanda inoltre di rafforzare il mandato dell’AIEA e porre sotto il suo controllo la produzione, l’impiego e il ritrattamento del combustibile nucleare. Auspica poi di approfondire il dialogo con gli USA, apprezzandone il coinvolgimento con l’Iran, e un accordo su un trattato che ponga fine alla produzione di materiale fissile destinato alle armi. 

Con 271 voti favorevoli, 38 contrari e 29 astenuti il Parlamento ha approvato, la relazione di Angelika BEER (Verdi/ALE, DE) che sottolinea la necessità di rafforzare i tre pilastri del Trattato di Non Proliferazione: non proliferazione, disarmo e cooperazione per uso civile dell’energia. Anche perché la propagazione delle armi di distruzione di massa (WMD) e dei loro vettori, «rappresenta una delle minacce più serie alla sicurezza internazionale». Ricorda infatti che «l’Unione europea si è impegnata a utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per prevenire, scoraggiare e arrestare i programmi di proliferazione nucleare». 

I deputati raccomandano anzitutto al Consiglio di aggiornare la sua posizione comune del 2005 sulla conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP), per assicurarne l’esito positivo nel 2010 attraverso l’ulteriore rafforzamento degli attuali tre pilastri dell’accordo. Suggeriscono quindi di «intensificare gli sforzi per garantire l’attuazione delle norme e degli strumenti del regime di non proliferazione» e di sostenere il miglioramento dei mezzi di verifica della conformità a tutti gli strumenti in vigore. Facendo proprio – con 182 voti favorevoli e 127 contrari – un emendamento del PSE e dei Verdi, l’Aula chiede al Consiglio di adoperarsi «per conseguire l’obiettivo finale di un disarmo nucleare totale, conformemente alla proposta di convenzione sulle armi nucleari».  

Il Parlamento raccomanda inoltre al Consiglio di appoggiare gli sforzi per rafforzare il mandato dell’AIEA (Agenzia internazionale dell’energia atomica), al fine di garantire che siano messe a disposizione di tale organizzazione risorse sufficienti, affinché possa rendere sicure le attività nucleari. Raccomandano poi «di sostenere le proposte intese a porre la produzione, l’impiego e il ritrattamento di tutto il combustibile nucleare sotto il controllo dell’AIEA, compresa la creazione di una banca internazionale di combustibile nucleare».

 

Notevolmente incoraggiati dal fatto che il Presidente Barack Obama abbia chiaramente illustrato il suo impegno a portare avanti il disarmo nucleare, i deputati chiedono inoltre di approfondire il dialogo con la nuova amministrazione USA e con tutte le potenze nucleari, per perseguire un’agenda comune riguardo alla progressiva riduzione dei depositi di testate nucleari. Chiedono in particolare di appoggiare le misure degli USA e della Russia volte a una riduzione sostanziale dei loro arsenali nucleari. Esprimono poi apprezzamento per la decisione degli Stati Uniti di partecipare pienamente al processo E3+3 con l’Iran. 

Il Parlamento raccomanda infine al Consiglio di esercitare pressioni ai fini della ratifica del CTBT (Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari) e del rinnovo dell’accordo START (Trattato per la riduzione delle armi strategiche) e di sviluppare, durante la conferenza di revisione del TNP del 2010, strategie per giungere a un accordo su un trattato che ponga fine alla produzione di materiale fissile destinato alle armi. Conclude poi affermando che «l’accordo così negoziato imporrebbe dunque non soltanto agli Stati non dotati di armi nucleari o a quelli attualmente fuori del TNP, ma anche ai cinque membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU, tutti detentori di armi nucleari, di rinunciare alla produzione di materiale fissile destinato alle armi e di smantellare tutti i loro impianti esistenti di produzione di tale materiale».