INTERVISTA – Sapore d’Italia Una piccola comunità d’italiani porta solarità e cultura fuori city

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La Solent Anglo- Italian Society è un’associazione italiana nata nel settembre 2005 a Portsmouth, una cittadina inglese che si trova sulla costa del Sud, ad un paio d’ore da Londra.

 L’anima di tale associazione è il suo presidente Leonardo Ciccarone, una persona piena di entusiasmo e amore per quell’Italia che, nonostante abbia lasciato molti anni fa, porta ancora viva nel cuore. Conosco personalmente Leonardo da più di un anno e mezzo e, ogni volta che parla dell’Italia e di questa sua associazione, le sue parole scorrono come un fiume in piena. Ecco qui l’intervista che ho avuto il piacere di fargli davanti ad una consueta tazzina di caffè. 

Leonardo, partiamo proprio dall’inizio…com’è nata l’idea di creare la Solent Anglo-Italian Society?  

Beh, come ben sai è sempre stato il mio sogno quello di riunire gli italiani di Portsmouth. Vivo qui da una vita e di gente ne conosco tanta. Ed un giorno, mentre mi trovavo al bar con alcuni amici, tra una chiacchiera ed un caffè, è riaffiorata l’idea di questa associazione di cui sempre mi hanno sentito parlare. Tanti sono gli italiani ed i figli d’italiani presenti in questa città. E numerosi sono ancor di più gli inglesi desiderosi di conoscere la nostra cultura.

E poi, un altro motivo che mi ha spinto a fare questo passo, è dovuto alla realtà in cui viviamo. Per gli italiani che abitano al di fuori di Londra non è tutto “rose e fiori”, soprattutto quando si tratta di italiani non più giovanissimi. Le informazioni e le istituzioni sono lontane da noi e questo e’ sempre stato un limite per coloro che non hanno accesso a fonti d’informazione come internet ad esempio. Come si dice, noi abbiamo fatto di questa necessità virtù. Questa mancanza di contatti con le istituzioni ci ha portati ad avvicinarci ed aiutarci reciprocamente nel corso di tutti questi anni. Io, in quanto ormai veterano di questa città, sono sempre stato uno dei maggiori punti di riferimento per gli italiani locali. Di qualsiasi cosa di cui uno avesse bisogno si sapeva che c’ero io pronto ad aiutare, da semplici informazioni su visti e passaporti a domande più complesse in ambito lavorativo ed economico. E sono stati proprio loro, queste persone, con le loro parole ed incoraggiamenti, a convincermi a fondare quest’associazione. 

Ho capito… e quindi quali sono stati poi i primi passi che hanno portato alla concretizzazione di quest’idea? 

All’inizio l’associazione era formata solamente da me e i miei amici più cari. Non eravamo più di una ventina. Il fatto di vivere a Portsmouth da una vita, e di essere pertanto come ho già detto ben conosciuto in paese, mi ha permesso facilmente di pubblicizzare la nostra associazione attraverso sia le mie amicizie che il giornale locale. Dai venti membri iniziali siamo ora una novantina. Mi sembra un buon risultato, no? 

Certamente…e quali sono i fini che vi proponete?  

Ovviamente lo scopo principale è quello di propagandare la cultura italiana. La gente qui quando pensa all’Italia vede solo la Toscana, ad esempio. Noi cerchiamo di espandere questa loro visione cosi limitata ad una visione più amplia e completa, cercando di promuovere le realtà più locali del nostro paese, facendo conoscere aspetti della cultura, della società e dell’arte che spesso gli italiani stessi non riescono a valorizzare e pertanto ad esportare all’estero.

Il nostro paese ha così tante potenzialità che talvolta soffro nel vedere quanto si lasci tutto al caso… 

Da quando vi conosco vi ho visto fare notevoli passi avanti…come vi siete strutturati e quale tipo di attività svolgete?  

Come ben sai l’associazione ha un presidente (il sottoscritto), un segretario (Catherine Esson, grazie alla quale riceviamo tutti una puntualissima newsletter! ndr), un tesoriere (Gordon Baxter) ed un comitato che si occupa di ideare ed organizzare gli eventi. Nel corso di questi anni, come hai giustamente detto tu, ci siamo notevolmente ampliati e ben organizzati. Innanzitutto stiamo sviluppando un sito internet (www.solentanglo-italiansociety.co.uk ) ed abbiamo all’attivo una newsletter mensile che tiene informati i soci sulle nostre attività. Ci ritroviamo una volta al mese ed ogni incontro tratta un tema particolare. Questo mese, ad esempio, avremo come ospite un enologo che ci farà assaporare i vari vini d’Italia.

Oltre a questi appuntamenti mensili, di tanto in tanto, organizziamo cene (come la cena di Natale ndr), e persino viaggi culturali in Italia. L’anno scorso siamo andati in Puglia ed è stato veramente un successo! La meta di quest’anno sarà Greve, in Toscana, per il festival del vino.

Tra le ultime novità ci sono le serate di conversazione. Parte dei membri di madrelingua inglese sa, infatti, parlare un po’ di italiano. Per questo motivo, abbiamo pensato di offrire loro la possibilità di coltivare questa passione organizzando incontri settimanali di conversazione. Quest’iniziativa, che è cominciata solo qualche mese fa, ha già riscosso un grande entusiasmo. 

Una curiosità…come finanziate tutte queste iniziative?  

Purtroppo non abbiamo finanziamenti o agevolazioni esterne…E’ tutto un sistema di volontariato…Solo ultimamente, e comunque in minima parte, riusciamo a coprire un po’ le spese con i soldi ricavati dalla quota annuale associativa (£10, ndr), dalle cene o dalle piccole lotterie a premi che organizziamo durante le riunioni. 

Anche se di cose ne fate già molte sono sicura che non vi fermerete qui…Quali sono quindi i piani futuri?  

A questo proposito, come ben sai, sono un vulcano di idee…Sicuramente ci piacerebbe arrivare a quota 200/300 membri, sperando soprattutto di coinvolgere i giovani. Per raggiungere tale obiettivo il nostro compito sarà quello di invogliare e stimolare la gente a conoscere ancor di più l’Italia, pubblicizzando l’associazione all’interno di biblioteche e scuole locali. Al momento sto anche lavorando ad un progetto di gemellaggio tra una scuola locale ed una del parmense. Se tale progetto andrà a buon fine, sono sicuro che ne trarrà giovamento anche l’insegnamento dell’italiano all’interno delle scuole stesse e, di conseguenza, l’interesse verso il nostro paese. Tra le altre iniziative, sto pensando di organizzare una competizione gastronomica dedicata alla Puglia, la regione da cui provengo.  

All’inizio dicevi che Portsmouth, per la sua relativa lontananza da Londra, non era mai riuscita ad avere contatti con le rappresentazioni italiane in Inghilterra…la situazione è cambiata con la nascita di questa associazione? 

A dire il vero le cose non sono cambiate molto…l’unico contatto che abbiamo avuto finora con le istituzioni italiane è stato quello che ci hai offerto tu, invitando l’attuale Console di Londra, Davide Morante, a conoscere la nostra comunità e a partecipare ad uno dei nostri incontri (tenutosi nel gennaio scorso ndr). Tutti noi abbiamo veramente apprezzato il modo in cui ha parlato dell’Italia e dei valori che la contraddistinguono. Lui è stata l’unica persona che finora ci ha reso l’onore di venire a conoscere la nostra realta’ e il frutto del lavoro di tutti questi anni. Ci auguriamo che questo sia stato soltanto il primo passo per un avvicinamento ed un miglioramento dei rapporti con le istituzioni presenti sul territorio.       

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                         Elena Pinazzi