per come vengono curati i malati psichici in Italia dopo l’applicazione della legge 180, legge che ha “ordinato” la chiusra dei “manicomi”.
Se si facesse una classifica degli argomenti più trattati dai mass media, sopratutto dalla TV di Stato, il primato non andrebbe certamente al problema inerente i malati mentali, ignorati e dimenticati, che in Italia si aggirano in circa 10 milioni di sofferenti, dalla depressione, primo disordine funzionale della persona, alla schizofrenia grave.
Bisogna considerare che il servizio pubblico televisivo, nella libertà di comunicazione sancito dall’art.15 della Costituzione, significa una serie di obblighi e di doveri nell’interesse della collettività, della programmazione, di uno standard di qualità particolarmente necessari in un concreto pluralismo che necessita nella realtà.
Molto spesso il delicato argomento della disabilità in genere, particolarmente quella riferentesi ai malati mentali, viene ampliato nel solo fatto episodico, per poi esaurisci dall’informazione nel giro di una notte.
Non vi è dubbio che l’inchiesta “Porte girevoli”di RAI 3, andata in onda il 3 maggio 2009 nel trattare la problematica di come vengono curati ed ubicati i malati psichici in Italia, sia stata una cronaca che illustra una cronica situazione risaputa e vecchia di molti anni .
Inoltre non è comprensibile la “riesumazione” di questo grave ed urgente disagio sociale compiuta dopo anni, dei quali il prossimo 13 maggio 2009 ricorre il 31° anno dalla emanazione della legge 180/1978, che ha “ordinato” la chiusura dei “manicomi” ed ha “determinato” il passaggio dal concetto custodialistico a quello terapeutico.
Amareggia e sconforta le famiglie di questi “desaparecido della nostra civiltà” per la mancanza, ripeto, di adeguate informazioni da parte delle Regioni su una situazione così delicata e continua a meravigliare la latitanza fin qui perseguita dalla TV di Stato.
Non desidero proseguire nella disanima della trasmissione, considerando che i tempi televisivi non consentono di soffermarsi su dettagli e precisazioni varie altrettanto meritevoli di un più attento esame che erano necessari..
Ma ci domandiamo e domandiamo il perché si cerca di incentrare l’attenzione sugli effetti che produce questa malattia e non ricercare le cause che questa produce sul sociale, in mancanza di una approfondita ricerca scientifica a differenza dell’interesse che riscuotono altri e svariati settori sanitari ?.
Perché “Porte girevoli”non ha considerato ed evidenziato :
1.) il pieno rispetto della dignità della persona malata psichicamente ;( se la legge
2.) l’autorizzazione al TSO obbligatorio, anche in assenza del consenso del paziente, almeno in determinate condizioni (con le garanzie di rispetto del “paziente” considerata persona non padrona delle proprie azioni);
3.) la realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione ( molto carenti );
4.) la prevenzione dei disturbi di comportamento e di psicopatie in età evolutiva, ( mai considerata );
5.) l’eventuale costituzione di un Fondo Speciale Economico (dopodinoi) nel quale confluire quelle parti di patrimonio, risparmi o beni che in eredità andrebbero ai “malati” che un giorno resteranno soli, ( la grande e giustificata preoccupazione delle famiglie );
6.) l’aggiornamento degli assegni di assistenza, perché con euro 255,13 al mese consentono solo di sopravvivere, ( una vera vergogna ! );
7.) la auspicata chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari adeguando la normativa penale a quella civile. Inoltre la chiusura degli Ospedali Privati ( entrambi i Presidi non solo sono in contrasto con la legge 180, ma configgono addirittura con i dettami della Carta Costituzionale.);
8.) i circa 31.500 malati psichici “ospiti” nelle carceri ;
9.) la promozione di una indagine parlamentare sul “passato” dei “manicomi” e sulla situazione in atto ( l’ ultima Indagine risale alla XIV° Legislatura ( da Resoconto .Sommario Senato della Repubblica n.312 del 1 febbraio 2006);
10.) la formulazione di un Testo Unico per raccogliere le diverse normative sull’handicap oggi troppo frammentarie ( preventivato nel 2005 dall’On.Berlusconi e non realizzato) ;
ed “altro”, che abbiamo richiesto con le nostre Petizioni dal 7 ottobre 1998 !.( http://digilander.libero.it/cristianiperservire
Non sono le parole, le trasmissioni od i casi eclatanti che possono modificare questa “situazione”, è il Parlamento che deve intervenire!
Su una realtà così sconvolgente, cioè la discarica dei malati mentali per far posto all’umanizzazione dei “manicomi”, alla cultura dell’autonomia dei pazienti, all’uso di percorsi terapeutici e riabilitativi che consentono il reinserimento sociale del “malato”, da parte della trasmissione non ha posto in luce, con altrettanta vigoria, la mancata “denuncia” di altri provvedimenti non emessi a suo tempo, quali :
a.) il Regolamento d’Applicazione, della “legge 180 ( mai emesso);
b.) le difficoltà dove possono essere curati i portatori di turbe psichiche ;
c.) adeguate strutture atte alla prevenzione, cura e reinserimento sociale dei “malati”( molto carenti) ;
d.) una grande lacuna sanitario-legislativa che va colmata con una legge-quadro di riforma dell’assistenza psichiatrica, che dal 1998 abbiamo richiesto al Parlamento Italiano ed a quello Europeo.
Anche se il disagio mentale è stato qualche volta affrontato, questo è avvenuto in maniera evasiva e superficiale, mentre l’Azienda Pubblica, a nostro modesto avviso, dovrebbe svolgere una serie di doveri ed obblighi che devono rispettare l’interesse e le necessità della collettività, mai dimenticando di evidenziare le priorità assolute come quella della sicurezza dei cittadini minacciata quasi quotidianamente da soggetti psicopatici.
La gravità di quelle situazioni, anche come quelle “enunciate dalla trasmissione televisiva”, se portate ampiamente alla ribalta dai mezzi di informazione, dovrebbero indurre le Istituzioni all’adozione di misure giuridico-sociali volte alla difesa di questi “malati” che continuano ad essere violentati, insieme alle loro famiglie, nei loro diritti perché i troppo segni di una disagio interno di tipo psico-patologico vanno riconosciuti, valutati e curati anche con interventi ad alta protezione sanitaria.
Ed aggiungo per concludere che “Porte girevoli” di RAI 3 se vuole essere incisiva e concreta, non si deve limitare a sole e semplici parole o accenni accorati, ma essere più presente e pressante a trattare un “argomento” che si tira fuori di tanto in tanto ed in particolari circostanze!
Comunque sia, continuiamo ad interrogare le coscienze individuali che investono sempre più la responsabilità delle Istituzioni!.
Previte