Dall’EUROPA -Crisi: 4 miliardi per le infrastrutture energetiche

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I gasdotti che collegano l’Italia con la Grecia e l’Algeria, il cavo elettrico sottomarino tra la Sicilia e Calabria, l’interconnessione con Malta e l’impianto di stoccaggio di CO2 di Porto Tolle,  sono alcuni dei 43 progetti che usufruiranno dei 3,98 miliardi di euro stanziati dall’UE per le infrastrutture energetiche nell’ambito del piano di ripresa economica. L’Aula è chiamata a adottare il regolamento che definisce i criteri del cofinanziamento UE e l’elenco dei progetti sostenuti.  

Sulla base di un maxiemendamento di compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore Eugenijus MALDEIKIS (UEN, LT), il Parlamento ha adottato – con 526 voti favorevoli, 64 contrari e 14 astensioni – un regolamento che stanzia 3,98 miliardi di euro per sostenere progetti da finanziare nel settore della politica energetica e definisce l’elenco delle interconnessioni per gas e elettricità, dei "campi" eolici offshore e delle strutture per la cattura e lo stoccaggio di carbonio. Il piano d’investimenti s’inquadra nelle iniziative assunte a livello UE per far fronte alla crisi mondiale attraverso il piano europeo di ripresa economica che stanzia 5 miliardi per progetti nel settore energetico, della banda larga e dello sviluppo rurale. 

Dei 3,98 miliardi di euro stanziati, la gran parte – 2,365 miliardi (contro 1,75 proposti dalla Commissione) – sarà destinata alle infrastrutture per il gas e per l’energia elettrica. Per quanto riguarda il gas (1,44 miliardi di euro), tra i 18 progetti selezionati figurano i gasdotti che collegano l’Italia alla Grecia (ITGI – Poseidon, 100 milioni di euro) e all’Algeria (GALSI, 120 milioni di euro). Quest’ultimo progetto non era incluso nella proposta originale della Commissione). Il Nabucco potrà contare su 200 milioni di euro, lo stesso importo destinato al rafforzamento di un’interconnessione tra Africa, Spagna e Francia e a quella tra Francia e Belgio. Per quanto riguarda l’energia elettrica (910 milioni di euro), tra i nove progetti selezionati figurano il cavo sottomarino che unisce la Sicilia con l’Italia continentale (110 milioni di euro) e l’interconnessione con Malta (20 milioni), non inclusa nella proposta iniziale della Commissione. Per l’interconnessione Francia- Spagna sono previsti 225 milioni di euro. 

I dieci progetti per la cattura e lo stoccaggio di carbonio potranno contare su 1,05 miliardi di euro. Tra i beneficiari figura l’impianto di Porto Tolle (assente nella proposta della Commissione) che potrà contare su 100 milioni. Infine, 565 milioni di euro sono destinati a taluni parchi eolici offshore in Nord Europa.

 

Cofinanziamento al 50% e recupero del denaro non speso 

Gli stanziamenti comunitari previsti dal piano di ripresa coprono il 50% dei costi ammissibili delle infrastrutture relative alle interconnessioni per gas e energia elettrica e ai progetti eolici offshore. Per la cattura e lo stoccaggio di carbonio, invece, il cofinanziamento UE ammonta all’80%. 

Il compromesso prevede che la Commissione dovrà sorvegliare l’attuazione del programma e pubblicare una relazione annuale che contempli anche le proposte di finanziamento per l’anno successivo. Se la relazione del marzo 2010 identifica seri rischi d’attuazione, la Commissione dovrà proporre progetti supplementari. Su iniziativa dei deputati, la Commissione ha espresso l’intenzione, se necessario, di proporre il ricorso ai fondi inutilizzati alla fine del 2010 per progetti connessi all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili.