Un’ Italia paparazzata

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Un’ Italia fatta di gossip, di vip e paparazzi, di scandali e cronaca rosa: questa è l’immagine del Bel Paese che in questi ultimi giorni si sta diffondendo velocemente in Europa e nel Mondo.

Anzi, mi dovrei correggere: questa è la pellicola italiana che da sempre è proiettata nei circoli politici mondiali. Un paese di giullari e saltimbanchi, di comici e mattatori, di show men e show girls.

Il probabile divorzio del premier e le candidature delle veline alle elezioni europee non hanno fatto altro che confermare questa fotografia che tanto diverte gli stranieri e tanto rattrista noi italiani. Spesso ci si lamenta perché i giovani d’oggi sono poco interessati alla politica, ai dibattiti e alla res pubblica: troppo monotona e tediosa. Nella maggior parte dei casi vi è un maggior interessamento e partecipazione alla vita politica solo in tempo di elezioni. Ma Berlusconi è un grande conoscitore del popolo italiano, delle sue passioni e dei suoi vizi. In più è un grande imprenditore, soprattutto televisivo. Per renderla più coinvolgente ed emozionante, ha fatto delle politica dello stivale un produttivo show business con incassi assicurati. I litigi con Veronica, le battute irriverenti e gli interventi umoristici, i gran galà e gli scherzetti ai potenti del mondo in terra straniera sono solo alcuni dei programmi che vestono di “qualità” il palinsesto italiano. Per non dimenticare il corso di formazione per assistente parlamentare che il Pdl ha organizzato in favore della giovane e futura classe dirigente italiana. Nei partiti di sinistra ancora vediamo vecchi nomi, vecchi personaggi (vecchi non solo anagraficamente) che da tempo immemore popolano la scena politica. La sinistra promette e si impegna, ma fino ad ora non vi è stato quel ricambio generazionale, in favore della gioventù, da tanto tempo agognato. Invece Berlusconi, vecchia volpe, ha subito capito come si gioca agli scacchi. Come il suo burattinaio, anche il Partito del Pdl si sta preparando ad un grande lifting facciale, o per meglio dire, di facciata: le giovani e belle donne, con tanto di laurea, lode e bacio accademico (del premier naturalmente) sono pronte a rivestire incarichi di alto prestigio, a manifestare e concretizzare le direttive che dall’ unico leader vengono e possono essere impartite. Eh si, il cavaliere è un grande gentleman. In una società maschilista come la nostra, dove le stesse quote rosa vengono concepite come un emblema del maschilismo intrinseco nella realtà quotidiana ( in effetti non vi sarebbe alcuna ragione dell’esistenza delle stesse se non ci fossero discriminazioni contro le donne sul piano lavorativo) il premier si è fatto carico del problema e si è adoprato per individuare una soluzione: permettere a tante belle e giovani donne, preparate e impreparate, a svolgere importanti ruoli istituzionali, così da formare la nuova classe dirigente italiana. Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: e le donne meno belle e meno giovani?E gli uomini? Mica tra un po’ci sarà bisogno delle quote celesti per i giovani ragazzi preparati e laureati?

Tralasciando queste sarcastiche domande, ciò che non bisogna dimenticare è l’abisso di superficialità, la bassa cultura, l’ignoranza nella quale l’Italia e il suo popolo sta scivolando. Le discriminazioni, i provvedimenti dei medici-spia, dei presidi-spia, i “pedagogici ed istruttivi” idoli mediatici del nostro tempo non sono altro che il selciato di un misero e buio sentiero che l’Italia consapevolmente e, in alcuni casi ancor più tristi, inconsapevolmente, sta percorrendo.

Volontariamente si attribuisce la colpa di questo amara condizione alla vergognosa e “over 18” programmazione televisiva. Si imputano le responsabilità di questa ondata parossistica di violenza, che attraversa e affligge la comunità umana, alle trasmissioni televisive, di fronte alla quali spesso ci assopiamo in poltrona dopo una stancante giornata lavorativa. Si denuncia la nostra società come lo specchio della  nostra Tv. Ma non è forse il contrario?