La campagna elettorale (non) si fa sentire.
Se negli altri paesi da settimane non si fa che parlare di queste tanto attese elezioni europee, i media italiani sembra abbiano avuto ben altro da fare.
I soliti battibecchi di politica interna volteggiano sulle prime pagine, mentre il giorno che sembra essere stato designato come il più grande “election day” della storia, in cui saranno chiamate a votare più di 370 milioni di persone in ben 27 paesi sembra sfuggire, ancora una volta, dall’ottica italiana.
Anche se l’attributo”europeo” può far percepire queste elezioni come una scelta che non ci riguarda da vicino, il nostro voto, o non voto, può veramente pesare sia sulla vita quotidiana di noi cittadini che sulla politica interna del paese.
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Il parlamento europeo, che viene eletto ogni 5 anni, ha un’influenza piuttosto considerevole sulle politiche di ogni singolo paese. Le sue leggi, infatti, si riflettono direttamene sugli stati membri e, spesso, la legislazione nazionale viene condizionata dalle decisioni prese in ambito europeo. Di tutto questo però a molte persone sembra non importare e il fatto che la stampa italiana non dedichi sufficiente spazio all’ argomento ne è la prova.
Per fare qualche esempio concreto di provvedimenti attuati di recente, basti pensare alla legge sulle chiamate internazionali, grazie alla quale è ora diventato molto più economico effettuare chiamate all’estero, oppure al regolamento “REACH” (registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche) che ha permesso di migliorare la conoscenza dei pericoli e dei rischi derivanti da prodotti chimici già esistenti. Queste ed altre sono le questioni di cui il parlamento europeo si occupa quotidianamente e di cui godiamo, o subiamo, le conseguenze.
Quest’anno le elezioni si svolgeranno per la prima volta secondo il Trattato di Lisbona, il quale consentirà di aumentare i poteri al parlamento europeo e, di conseguenza, di permettere una maggiore efficienza e velocità decisionale dell’Europa. I candidati parlamentari saranno raggruppati per appartenenza politica e non per Paese di provenienza. Il numero dei seggi di ciascuno stato è proporzionale alla popolazione del paese stesso, l’Italia sarà rappresentata da 72 deputati.
La data delle elezioni può variare a seconda che il cittadino si trovi a votare in Italia o in un paese estero. Per coloro che si trovano in Italia, queste si svolgeranno il 6 e il 7 giugno 2009, mentre gli italiani all’estero possono votare nelle giornate del 5 e 6 giugno 2009 presso il consolato o l’ambasciata di riferimento. Informazioni più dettagliate sono reperibili sul sito del Ministero degli Affari Esteri sotto la sezione “elezioni europee” (http://www.esteri.it).