INTERVISTA a Maurizio Minardi.

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Pianista e compositore ha completato i suoi studi di pianoforte e di Organo e Composizione Organistica al Conservatorio ‘Martini’ Bologna. Laureato al Dams di Bologna. Ha perfezionato i miei studi jazz attraverso diverse masterclass tenute da Enrico Rava, Paolo Fresu, Tino Tracanna, Danilo Rea, Attilio Zanchi…

 

Prima di presentare Maurizio Minardi vorrei esprimere e condividere con i lettori un mio semplice pensiero sulla musica e sull’arte. Quando ascoltiamo la musica, quella degli artisti che sanno rappresentare le esperienze della vita con una poetica sublime, ci è data la possibilità di riconoscere la bellezza dell’essere umano, la ricchezza dell’essere umano. Noi possiamo creare suoni, immagini, sensazioni, possiamo scegliere il nostro mondo interiore e quali sensazioni desiderare, ricercare e condividere . Credo sia meravigliosa la vita di un compositore che può rappresentare in musica ogni istante della sua vita. I musicisti ci offrono un esempio di come si possa pensare meravigliosamente bene, pensando in musica alle più diverse esperienze della nostra vita.

E ora riporto la conversazione che ho avuto qualche sera fa con Maurizio e alcune informazioni su di lui, in grande semplità.

Maurizio Minardi è musicista e compositore italiano, originario di Cosenza, con un ricchissimo background di esperienze nei più diversi contesti del panorama musicale contemporaneo.

Da alcuni mesi vive a Londra dove ha intrapreso nuove collaborazioni con musicisti sia italiani che provenienti dai più svariati ambiti musicali internazionali.

 

M.M: in Italia hai fondato il Quartetto Magritte, con Massimo Tagliata (fisarmonica), Felice del Gaudio (contrabbasso), Roberto Rossi (batteria e percussioni), ce ne parli?

Maurizio Minardi: il Quartetto Magritte è nato per fare musica strumentale. L’intenzione è quella di fondere le tante esperienze musicali della mia formazione che vanno dalla musica classica al jazz, al tango, alla musica pop.

Il Quartetto Magritte è nato nel 1993 a Bologna , dove ho incontrato musicisti che avevano avuto anch’essi varie esperienze musicali, dal liscio al jazz, e assieme abbiamo trovato una comune strada musicale. Il nome Quartetto Magritte nasce da un riferimento alla pittura di Magritte, che è misteriosa , pur essendo fatta di immagini tratte da oggetti della vita ordinaria,. Magritte nei suoi quadri mette assieme la notte al giorno, dipinge massi sospesi nell’aria… tante immagini che rimandano alla nostra musica che unisce tango, jazz, musica barocca, minimalismo, tendenze generalmente separate che io fondo nelle mie composizioni. Lo spettatore percepisce la mia musica come misteriosa, pur non rendendosi conto che le sensazioni evocate provengono dall’accostamento inusuale di stili e costrutti musicali diversi, abitualmente non accostati nella stessa composizione.

 

http://www.minardimaurizio.it/foto/saluto%20a%20Wolf%C2%A9robertmarnika2.jpgM.M.-Quali sono stati i tuoi maestri, i musicisti con cui ti sei formato?

Maurizio Minardi-i miei pensieri spesso vanno al mio primo insegnante, il fisarmonicista Vincenzo Perugini, che credo sia stato fondamentale nel segnare le mie scelte e il mio percorso artistico. Lui girava il mondo per diffondere la sua musica ma anche le tradizioni musicali italiane. Per lui la musica era comunicazione, gioia, aggregazione e questi sono i valori che lui mi ha trasmesso e che ancora oggi per me sono fondamentali.

Quindi per me la musica non è mai stata fine a se stessa ma è un’arte che ha la funzione di comunicare emozioni e di aggregare le persone; questo aspetto della musica per me è tra i più

importanti.

 

M.M.-Da quale formazione provieni?

Ho fatto gli studi classici, ho studiato pianoforte, organo e composizione organistica e mi sono laureato al Dams, il tutto a Bologna.

Ho affrontato il grande repertorio jazzistico, e anche la musica pop. Non ho avuto pregiudizi e spinto dalla curiosità ho voluto sperimentare i più diversi generi musicali.

 

M.M.-Tu hai avuto moltissime collaborazioni con altri artisti: ci parli di un artista con cui hai collaborato e che ti ha colpito particolarmente?

Uno dei più interessanti artisti con cui ho collaborato è Javier Girotto, il sassofonista che ha fondato gli Aires Tango; è un musicista eccezionale, che ha fatto anche lui questa fusione tra la musica barocca, il jazz e il tango. Ho suonato con lui in alcuni concerti che sono stati straordinari.

 

M.M.-Questo per quanto riguarda la musica strumentale. Tu hai composto musica anche per canzoni, ce ne parli?

Maurizio Minardi- Ho composto le musiche per canzoni che sono poi state portate al successo. Tra i cantautori con cui ho collaborato c’è Gianni Morandi; ho composto la musica del famoso brano “banane e lamponi” che Morandi portò al successo

Un altro esempio è la collaborazione con il cantautore bolognese Franz Campi; abbiamo partecipato insieme al festival di San Remo due volte; io lo accompagnavo al pianoforte e ho composto le musiche delle sue canzoni.

Poi ho collaborato con Barbara Cola, la vincitrice dell’edizione del festival di San Remo nel 96′.

 

M.M.- perché ti sei trasferito a Londra?

Maurizio Minardi- Un po’ per una mancanza di fiducia e di molta chiusura del pubblico e delle istituzioni italiane nei confronti del mio lavoro e delle mie sperimentazioni, un po’ attratto con entusiasmo e curiosità verso nuovi stimoli. Ho seguito lo stesso modo di pensare che mi ha portato a spostarmi da Cosenza, la mia città natale, a Bologna. Allo stesso modo mi sono spostato da Bologna a Londra. Poca attenzione e fiducia riposta dai connazionali nel mio lavoro e il mio grande entusiasmo per sperimentare nuove collaborazioni e nuovo pubblico.

 

-M.M. la tua idea come artista di mondo perfetto: quando ti senti realizzato nella tua arte e nel tuo messaggio?

Ma, io non so se la mia musica può agire sul mondo e cambiare le persone. Credo che l’arte, la musica così come le arti figurative, teatrali e tutte le arti abbiano un grande potere suggestivo e possano cambiare il modo di vedere e sentire delle persone a riguardo di molti aspetti della vita. Questo è un potere che l’arte ha.

Certo a me piacerebbe partecipare a questo “grande progetto artistico”, anche se quando scrivo penso a tradurre in musica le mie emozioni e se riesco a trasmetterle al pubblico questo mi rende felice. Poi certamente c’è l’aspetto tecnico, la musica ha una struttura, come ogni linguaggio, e compongo sulla base del mio background musicale.

 

 www.minardimaurizio.it, www.myspace.com/minardimaurizio, dove ci sono le date delle performances e tutte le notizie.