Al Signor Presidente del Parlamento Europeo Rue Wiertz B- 1047 Bruxelles

0
2151

Oggetto : Malattia Mentale. Sul Ricorso n.44330/06 di “Cristiani per servire”/ c.Italia e/ c.Stati membri dell’Unione Europea.

Signor Presidente del Parlamento Europeo,desidero porgere le mie più vive congratulazioni per la rielezione di Presidente del Consesso Europeo e nell’augurarLe un buon lavoro, auspico come attende l’opinione pubblica europea, che il Parlamento possa accogliere positivamentel l’impegno di promuovere la salute mentale con l’elaborazione di una Direttiva comunitaria in ambito UE e sulla difesa dei diritti fondamentali e civili delle persone affette da tale tipo di disturbo.  

Signor Presidente,

come già scrissi, apprendo che in data 27 novembre 2008, la “Corte Europea dei Diritti dell’Uomo” ( CEDH-LIT 1.OR [CD%] PC/ENI/ahu) ha dichiarato irricevibile il mio Ricorso rubricato al n.44330/06 del 2 novembre 2006, inoltrato contro la decisione della “Commissione Europea per le Petizioni”, inerente la “incompetenza legislativa della UE nel settore della sanità pubblica compresa l’ambito della infermità mentale”( lettera del 10 gennaio 2005 dalla Commissione per le Petizioni UE prot.PS/rq [02COM.PETI (2005)D/1087] UE)

Praticamente si invocava una serie di misure precise volte a rimediare ai gravi disagi consequenziali prodotti dalla malattia mentale, nel pieno rispetto dei diritti e della dignità degli handicappati mentali, specie quelli affetti da gravi psicosi ed a aiutare le famiglie.

L’argomentazione indotta, per la quale non rileviamo alcunché, ci induce a citare e riportare letteralmente quanto afferma la Corte “di un diritto invocato”, ma ci appare inusuale la motivazione che quanto abbiamo rilevato “non figura tra i diritti e le libertà garantiti dalla Convenzione. Ne consegue che il ricorso è incompatibile ratione materiae con le disposizioni della Convenzione ai sensi dell’articolo 35/3.”

La decisione, adotta dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo” è definitiva. Fin qui la Sentenza.

Non facciamo nessun commento!

Ma la motivazione di fondo che ci ha spinto al Ricorso, è costituita dalla carenza nella Costituzione Europea, secondo il n/s modesto avviso, che non ha specificatamente riconosciuta, quale persona, quella relativa ai portatori di handicap psichici in continua evoluzione costituendo un peso sociale e sanitario non indifferente, che in Italia come in Europa, non sono riconosciuti nei provvedimenti legislativi.

In analisi abbiamo richiesto una specifica Normativa, Risoluzione o Direttiva Comunitaria uguale per validità in tutti gli Stati membri della UE.  

Signor Presidente Wiertz, 

mi permetto riproporre, “anche se nel settore della sanità pubblica ed in particolare quella inerente la salute mentale, l’azione comunitaria può essere solo complementare alle politiche nazionali” come da  cortese comunicazione della Presidenza del Parlamento Europeo del 1 ottobre 2008 con prot. n.316456, tuttavia è necessario ed impellente migliorare la salute mentale della popolazione UE, soprattutto costituire una strategia comunitaria che rileviamo carente nell’applicazione, malgrado la Risoluzione /2006/2058 (INI) ) del Parlamento Europeo.

I timori giustificati della gente richiedono coraggio e risposte concrete dai politici, sia a livello nazionale che europeo, soprattutto, quando è in gioco la salute e la sicurezza dei cittadini, messa in disanima dalle conseguenze prodotte dalla malattia mentale, perché l’autentico progresso si persegue, mi permetta Signor Presidente, attraverso l’assoluto rispetto del bene della persona e di ogni persona in qualsiasi situazione si trova, come recita il Preambolo della Costituzione Europea.

Questo principio in cui deve credere il genere umano deve far riflettere che non è  una semplice affermazione che può far riferimento ad una dottrina, ad un principio dottrinale, o ad una valutazione giuridica, ma un concetto di diritto alla salute, anche psichica, un valore intrinseco della vita umana.

Il diritto alla tutela alla salute, anche di quella mentale quindi, ha una sua priorità e come tale esige sia in Italia che nella Unione Europea l’intervento di tutela in modo legislativo coordinato, coerente e di validità in tutti i 27 Stati.

Per questo le persone svantaggiate, “compresi i più deboli e più bisognosi” come si afferma nel Preambolo del Trattato che adotta la Costituzione Europea, hanno diritto a non vedere negati provvedimenti legislativi che il Consesso deve assumere nello svolgere un ruolo attivo nel settore della sanità pubblica in uguale validità in tutti gli Stati membri della UE, anche se in separata organizzazione. 

Signor Presidente, 

per il conseguimento del bene comune, è auspicabile che si possa realizzare omogeneità mirata a concetti di solidarietà, perché il malato psichico è anche un cittadino europeo.

Ancora una volta faccio appello alla Sua solidarietà, rinnovando voti augurali per il Suo prezioso lavoro, nonché di tutto l’Europarlamento, affinché il Consesso possa approvare una normativa d’adeguamento comunitario, ritenuta necessaria, urgente e di uguale validità in tutti, ripeto, Stati membri della UE e soprattutto attesa dall’opinione pubblica.

In attesa di un Suo gentile riscontro, La ringrazio di cuore. 

Con deferenti ossequi.

Previte