INTERVISTA ESCLUSIVA DI ITALOEUROPEO: STUDENTI ITALIANI E UNIVERSITA’ STRANIERE

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IL PUNTO DI VISTA DEL RETTORE dell’Università degli Studi del Sannio, Prof. Filippo Bencardino.
Dopo aver ascoltato gli studenti italiani e cercato di capire il loro punto di vista in merito all’offerta formativa dell’università di appartenenza, soprattutto per quanto riguarda gli scambi culturali con l’estero, abbiamo parlato con i docenti universitari e soffermato la nostra attenzione sull’Università degli Studi del Sannio.

 Una piccola realtà universitaria assolutamente competitiva con i grandi atenei italiani, per servizi, offerta formativa, vita culturale e gradimento degli studenti. Abbiamo cercato di capire cosa offre l’Università Del Sannio in merito agli scambi culturali con l’estero e intervistato la professoressa Rossella Del Prete, docente di Storia del Lavoro e del Movimento Sindacale nell’Ateneo Sannita. Questa settimana,il direttore di ItaloEuropeo,Filippo Baglini, il caporedattore, Fabio Pigola e la redazione tutta è lieta di presentare a Londra e più in generale in Europa, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Sannio, Prof. Filippo Bencardino.

La sua esperienza di accademico, sensibile alla cultura in tutte le sue forme, in un’intervista esclusiva per ItaloEuropeo. Di Flavia Squarcio

Ringraziamo il Magnifico Rettore per la disponibilità nei confronti del nostro progetto. Un ringraziamento va anche all’addetto stampa del Rettore, dottoressa Angela Del Grosso 
 
 

Qual è l’offerta formativa dell’Università degli Studi del Sannio e su quali ambiti disciplinari si concentra? 

L’Università degli Studi del Sannio si presenta come un modello sperimentale di moderno Politecnico dove si integrano tutte le componenti tecnologiche, scientifiche ed economiche.

In dieci anni l’Ateneo sannita è cresciuto molto in termini di numero di iscritti, di corsi di laurea attivati, di infrastrutture disponibili, di organizzazione. L’offerta formativa è stata adeguata alle risorse disponibili e alle effettive esigenze del mercato del lavoro.

A seguito del decreto 270 del 2004 abbiamo provveduto al riordino della didattica. Ad oggi oltre due terzi dei corsi di laurea dell’Ateneo sannita sono stati riformati, riducendo il numero degli insegnamenti e degli esami e semplificando i percorsi formativi.

Gli ambiti disciplinari dell’offerta formativa comprendono: Giurisprudenza, Statistica, Ingegneria, Economia, Biologia e Geologia. Ventitré i corsi di laurea attivi, di cui uno interateneo con la SUN in Scienze politiche, cinque dipartimenti, un centro di eccellenza, tre scuole di specializzazione, otto master di primo e secondo livello. 
 

Per quali ragioni uno studente dovrebbe scegliere l’Università degli Studi del Sannio? 

L’Ateneo beneventano è piccolo e ospitale e si trova in una città a misura di studente, pronta a offrire nuove residenze universitarie e maggiori servizi ai propri iscritti.

Situato nel centro storico di Benevento, mantiene un rapporto costante con il mondo imprenditoriale, cercando di adeguare l’offerta didattica alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Quel “piccolo” a cui si ispira (gli iscritti sono circa 8mila) è capace di respirare la globalizzazione e starci dentro in chiave di produttività. Lo sanno bene i 194 docenti, i 183 operatori tecnico-amministrativi, i 76 dottorandi. Inoltre, con l’acquisizione di nuovi spazi amplieremo la cittadella universitaria in prossimità del centro storico cittadino.

L’Ateneo Sannita è una istituzione giovane, anche per l’età media del suo corpo accademico, pur contando, tra i suoi docenti, studiosi di consolidata ed affermata esperienza. Il rapporto tra studenti e professori valorizza la reciprocità delle relazioni in un ambiente di apprendimento aperto e flessibile. 

Gli scambi culturali con l’estero? È facile per gli studenti dell’Università degli Studi del Sannio reperire informazioni utili per  organizzare un viaggio studio all’estero? Ci sono anche studenti islamici, cosa dicono dell’Ateneo?

Frequenti e intensi gli scambi con le Università europee e d’oltreoceano. Un crocevia di arrivi e partenze: nel grande areopago targato Erasmus, gli studenti sanniti sono ben presenti. Numerosi gli scambi di dottorato anche con gli Stati Uniti e la Cina. Finanche missioni di docenti beneventani in Slovacchia, Turchia e altri Paesi, con corsi intensivi di lingua e cultura italiana, per ragazzi stranieri che scelgono il Sannio per il loro programma di studi. Presso l’Ateneo, il Claus mette a disposizione degli studenti un laboratorio multimediale per imparare altre lingue.

Abbiamo anche studenti islamici ma non rappresentano la maggioranza degli studenti stranieri presenti.

Che bilancio traccia del suo primo mandato da Rettore?

L’anno accademico 2008/09 è stato intenso di attività, contrassegnato da importanti momenti di confronto e partecipazione. La governance collegiale ha permesso di aumentare la progettualità arricchendo i processi decisionali. È stato rivisitato lo Statuto che allarga la partecipazione e introduce la figura del garante degli studenti. Il bilancio sociale e la carta etica sono stati pensati e redatti per valorizzare le attività dell’Ateneo e favorire la condivisione di principi e valori imprescindibili per l’intera istituzione universitaria. Particolare attenzione è stata data alle questioni finanziarie. Il bilancio del nostro Ateneo, in un momento in cui quasi tutti i bilanci delle università italiane sono in situazioni critiche, è invece solido, grazie ad una attenta politica di taglio delle spese, che ha consentito di destinare maggiori risorse ai fondi per la ricerca, ai servizi agli studenti, alle strutture decentrate, alle biblioteche e laboratori, alle borse di studio per dottorandi. Sono stati avviati nuovi processi di informatizzazione, il potenziamento della politica di internazionalizzazione, dell’orientamento e tutorato, il monitoraggio dell’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro. Per quanto mi riguarda l’Università continuerà ad essere il luogo del sapere critico e dell’autonomia dai poteri esterni (accademici, economici e politici). Ad ogni professionalità presente nella nostra Università chiedo il massimo impegno, uno spiccato senso di appartenenza e la fierezza di poter contribuire alla maturazione umana e scientifica dei giovani che sono la vera risorsa del Territorio sannita. 

Dalla nostra inchiesta è emerso (sono stati gli studenti a dirlo) che nelle università italiane c’è troppa burocrazia. All’Università del Sannio ho avuto l’impressione che ci siano procedure più snelle e soprattutto un approccio cordiale e disponibile nei confronti degli studenti. Conferma l’impressione che ho avuto? Qual è la situazione? E cosa si può fare per migliorarla?

Siamo una Università  a misura di studente, in cui è sicuramente più semplice gestire ed organizzare la burocrazia, anche grazie al personale qualificato che assiste gli studenti negli adempimenti amministrativi. Abbiamo, inoltre, semplificato le procedure di accesso agli atti pubblici per consentire una maggiore trasparenza nelle nostre attività. Certamente, bisogna ancora lavorare molto per migliorare i servizi agli studenti, incrementando i già esistenti sistemi informatici che, per esempio, permettono di adempiere velocemente alle preiscrizioni, alle immatricolazioni e al pagamento delle tasse universitarie.

I prossimi anni saranno decisivi per la crescita della nostra Università. Questa che stiamo vivendo è una fase particolarmente difficile per i giovani, che vedono il futuro e la carriera assai incerti. A loro bisognerà prestare grande attenzione e individuare risorse e prospettive di soddisfazione professionale consone al ruolo importante che svolgono nell’accademia e nella società.